I conviventi hanno gli stessi diritti degli sposati

Ultima verifica: 02/04/2022

Questa pagina riguarda i partner in una relazione stabile che non sono sposati o registrati presso le autorità.

Per saperne di più sui diritti dei partner civili o registrati.

Se convivi con qualcuno in maniera stabile e continua, godi di alcuni diritti all'interno dell'UE, anche se l'unione non è registrata presso le autorità.

Trasferirsi in un altro paese dell'UE

Se il tuo partner di fatto si trasferisce con te in un altro paese dell'UE, quest'ultimo deve agevolare il suo ingresso e soggiorno sul territorio, indipendentemente dal fatto che il tuo partner sia cittadino dell'UE o no.

A tal fine è necessario dimostrare che convivete o che siete legati da una relazione stabile. Tuttavia, la maggior parte dei paesi dell'UE non ha ancora stabilito con esattezza le modalità con cui provare l'esistenza di una relazione stabile o di una coabitazione duratura.

Diritti e obblighi

Nei paesi dell'UE che riconoscono le unioni di fatto avrai anche diritti e obblighi in materia di proprietà, successione e assegni alimentari in caso di separazione.

Questi diritti risultano particolarmente importanti per i partner dello stesso sesso, poiché il matrimonio o la registrazione della loro unione non sono consentiti in tutti i paesi dell'Unione.

Contratti di convivenza

Se vivi in un paese in cui non puoi sposarti o contrarre un'unione registrata, oppure se non ti interessa nessuna di queste due opzioni, puoi stipulare un contratto di convivenza con il tuo partner che specifichi alcuni aspetti pratici o legali della vostra coabitazione.

Nella pratica, però, anche con questo tipo di contratto potresti incontrare difficoltà a far valere i tuoi diritti. In caso di conflitti di proprietà, la legislazione applicabile è generalmente quella del paese in cui è avvenuta la controversia.

Convivenza di fatto: cosa è e come funziona a livello legale


Dopo aver dedicato alcuni articoli al matrimonio, in particolare trattando in maniera approfondita il tema della gestione del patrimonio dei due coniugi, oggi vogliamo soffermarci sui diritti di quelle coppie che decidono di non formalizzare la loro unione in matrimonio, le cosi dette coppie di fatto.  

In particolare in questo articolo, dopo aver chiarito i casi in cui si può parlare di convivenza di fatto e i documenti necessari a formalizzare questo tipo di unione, ci soffermeremo anche sui diritti e doveri che ne derivano e su quelli che invece rimangono esclusivi dell’unione matrimoniale.  

Cosa si intende per convivenza di fatto e chi sono i conviventi?  

La legge parla di convivenza di fatto quando due persone, di maggiore età sia dello stesso sesso sia di sesso differente, sono legate da legami stabili affettivi diversi da parentela o matrimonio

I conviventi di fatto, pertanto, rientrano nello stato civile libero non essendo legati l’un l’altro da alcun vincolo matrimoniale nonostante il loro rapporto sia simile a ciò che avviene con il matrimonio. Inoltre, per essere definiti tali, il requisito della stabilità del rapporto è imprescindibile. 

La carta di convivenza e il contratto di convivenza

Una differenza che vale la pena sottolineare è quella tra conviventi di fatto e coppie di fatto

Infatti, perchè si possa rientrare nella prima categoria e quindi poter esercitare i diritti e doveri che ne derivano sarà fondamentale che i due partners formalizzino la loro unione attraverso alcuni documenti necessari per la convivenza di fatto tra cui la carta di convivenza e il contratto di convivenza. 

Cosa si deve fare per avere la carta di convivenza? Trattandosi di un vero e proprio documento con il quale i due partners decidono di formalizzare la loro unione, bisogna inviare un fax o una mail o recarsi fisicamente al Comune di Residenza con un’autocertificazione che dichiara il legame affettivo e lo stato di conviventi dei due partners. Il Comune di residenza provvederà poi a rilasciare il certificato di Stato di famiglia e quello di residenti.

Per quanto riguarda la gestione del patrimionio, diventa necessario formalizzare la propria decisione con un contratto di convivenza essenziale se si vogliono formalizzare anche i rapporti patrimoniali tra i due partners. Con questo documento si potrà scegliere anche di rientrare nel regime della comunione dei beni alla stregua di ciò che avviene con il matrimonio. 

La differenza tra conviventi di fatto e coppie di fatto 

Le coppie di fatto hanno meno diritti dei conviventi di fatto. 

Allo scopo di tutelare i minori che nascono dalle unioni di fatto, la legge prevede alcunetutele nei confronti dei figli dei partners di fatto, i quali devono essere mantenuti alla stregua di ciò che avviene con due coniugi legalmente uniti in matrimonio. 

Inoltre, nel caso di abbandono da parte del convivente quando la propria compagna è in stato interessante, sarà possibile che la stessa esiga un’ assistenza economica e materiale da parte dell’ex convivente anche se i due non erano legati da alcun vincolo matrimoniale.

Convivenza di fatto e residenza diversa

Interessante è anche sottolineare il fatto che lo status di conviventi di fatto non viene meno nel caso in cui i due coniugi risiedono in abitazioni diverse.  

Infatti, secondo la legge Cirinnà del 2016 che disciplina appunto la questione delle convivenze di fatto, per essere definiti tali i due partners non devono per forza convivere sotto lo stesso tetto se il legame tra i due può essere definito stabile. 

I diritti che scaturiscono con la convivenza di fatto 

Con la convivenza di fatto scaturiscono alcuni diritti simili a ciò che avviene con il matrimonio tra cui: 

  • La possibilità di designare il partner come rappresentante con potere decisionale in caso di interdizione di uno dei due o di malattia, ne consegue la capacità di decidere in caso di donazione di organi o di celebrazioni funerarie; 
  • La possibilità di fare visista al proprio partner in ospedale allo stesso modo in cui può farlo un familiare. Lo stesso avviene nel caso in cui il partner si trovi in carcere. In entrambi i casi il partner avrà diritto ad accedere alle informazioni personali dell’altro alla stregua di un marito o di una moglie;
  • La possibilità di subentrare al contratto di locazione
  • La possibilità di essere nominato tutore nel caso di interdizione di uno dei due coniugi. 

La differenza tra matrimonio e convivenza di fatto

Nonostante la formalizzazione della convivenza di fatto, molti diritti e doveri siano equiparabili a quelli del matrimonio, vi sono alcune differenze. 

Ad esempio, i conviventi di fatto non hanno gli stessi diritti di una coppia unita in matrimonio nei casi di separazione. Il partner più debole economicamente non potrà esigere di essere mantenuto da quello più forte. 

Altre questioni riguardano il rapporto tra convivenza di fatto ed eredità. Infatti lasuccessione ereditaria non è automatica e il partner rimasto in vita potrà diventare titolare dei beni del de cuius solo tramite testamento.  

Cosa spetta al convivente in caso di morte?

Chi convive, anche se da molto tempo, non ha alcun diritto sulla successione del convivente, ma può essere nominato erede (per l'intero patrimonio o parte di esso), o ricevere un lascito, nell'ambito di un testamento, facendo attenzione a non violare i diritti degli eventuali legittimari.

Chi convive ha gli stessi diritti di chi è sposato?

Con la legge Cirinnà del 2016 possiamo ufficialmente dire che la famiglia non è fondata solo sul matrimonio, ma su una comunione di vita materiale e spirituale: ragion per cui anche i conviventi (cosiddette “coppie di fatto”) godono di gran parte dei diritti riconosciuti alle coppie sposate.

Che diritti ha una compagna?

diritto di subentrare nel contratto di locazione alla morte del compagno, fino alla sua naturale scadenza; diritto all'affidamento dei figli: i rapporti tra i genitori, sposati o conviventi che siano, non intacca i doveri nei confronti della prole; diritto al risarcimento del danno nel caso di morte del compagno.

Che differenza c'è tra matrimonio e convivenza?

Il matrimonio può essere contratto solo da persone di sesso diverso, l'unione civile è un istituto valido per le coppie dello stesso sesso, la convivenza può essere istituita sia per i rapporti eterosessuali che per i rapporti omosessuali.