Purtroppo non sarà una stagione d'oro per le amate cipolle. Le condizioni climatiche hanno penalizzato l'aspetto produttivo e soprattutto le condizioni di mercato, mettendo il settore delle cipolle in una difficoltà che si ripete per il secondo anno consecutivo.
Il problema, spesso, è che le cipolle sono poco digeribili. Basterà però lasciarle in ammollo per qualche ora in una bacinella d’acqua perchè non rimangano sullo stomaco.
Possibile anche gustarsi un piatto a base di cipolla senza che l'alito ne risenta. Quando tagliamo la cipolla, infatti, causiamo il rilascio del solfuro di metil-allile e di altri composti solforati. Queste molecole, una volta ingerite, vengono assorbite dal flusso sanguigno e possono influenzare l'odore di alito e sudore anche per un giorno intero.
Basilico e prezzemolo sono due tra gli antidoti naturali più efficaci, quando si vuole combattere l'alito cattivo causato da cipolla. Meno noto l'uso di frutta, in particolare mele, pere, prugne, pesche, albicocche, uva e ciliegie. Ovviamente vale sempre anche il consiglio della nonna, quello di bere un bicchiere di latte ma anche un tè verde poichè i suoi polifenoli contribuiscono a neutralizzare i composti sulfurei della cipolla.
Certo pelare e tagliare la cipolla può causare fastidiose irritazioni agli occhi. In particolare l'agente che irrita gli occhi è l'acido propansolfonico. Per evitare il disturbo si può andare in Giappone, dove sono vendute cipolle irradiate con un flusso di ioni affinchè non facciano piangere. Un metodo semplice e più casereccio è quello di utilizzare l'aceto, dove lasciar macerare un po' la cipolla. Se però il gusto dell'aceto non piace possiamo provare a mettere la cipolla in frigo per un po', perché questo rallenta il rilascio delle sostanze che fanno lacrimare.
di T N
Domande e risposte
Come accorgersi dell'alito cattivo?
Per verificare in modo relativamente obiettivo se sia effettivamente presente un odore sgradevole è possibile raschiare leggermente la parte posteriore della lingua con un cucchiaio di plastica usa e getta e di annusare il residuo di essiccazione dopo qualche secondo.
Da cosa dipende l'alito cattivo?
Esclusi i casi dovuti al consumo di alimenti a rischio (aglio, cipolla, spezie, ...) nella maggior parte dei casi la ragione dell'alitosi va cercata in bocca, molto spesso (anche se non sempre) come conseguenza di una insufficiente igiene orale.
Esistono poi ovviamente una serie di altre possibili cause di tipo digestivo, metabolico e sistemico.
Come combattere e curare l'alito cattivo?
La strategia per eliminare questo fastidioso problema dipende strettamente dalla causa; se la causa è in bocca, come succede nella maggior parte dei casi, il primo passo consiste in una visita odontoiatrica (dentista) per una diagnosi esatta.
Un bene per il cuore
(leggi), un rischio per la vita sociale. «La cipolla è responsabile dell’alitosi detta transitoria», spiega l’igienista dentale Gianna Maria Nardi (puoi chiederle un consulto), ricercatrice alla Sapienza di Roma. «Il suo effetto sul
fiato dura circa 72 ore, durante le quali i rimedi della nonna non servono. Chicchi di caffè, latte, liquirizia, prezzemolo o gomme da masticare assorbono l’odore per poco tempo».
Per attenuare l’alito cattivo c’è una sola soluzione: lo spazzolino. «Dopo mangiato bisogna lavarsi i denti e spazzolare bene la lingua, soprattutto la parte alta, verso la gola», conclude Gianna Nardi. «Utili anche i collutori, meglio se spray, perché raggiungono anche le nicchie
tonsillari dove si annidano i batteri responsabili del cattivo odore».
OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2010
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