Come fare un contratto di lavoro per badante

I tuoi genitori sono molto avanzati nell’età e non riescono più a provvedere a loro stessi? Lavori tutto il giorno e non riesci ad assisterli? Quello che devi fare è assumere una badante: una collaboratrice domestica che seguirà i tuoi genitori quando non sei in casa, che cucinerà per loro e che li seguirà nei loro trattamenti terapeutici.

In questa guida ti spiego come funziona il contratto per badanti, quali sono le categorie, come assumerle, cosa fare nel caso delle badanti conviventi e non conviventi, quante ore di lavoro possono svolgere (25 oppure 45 ore), quante ferie hanno diritto, infine come funzionano le dimissioni e li licenziamento. Ecco cosa devi sapere.

Indice

  • Come funziona
  • Categorie
  • Orario di lavoro
  • Documenti
  • Convivenza
  • Licenziamento
  • Dimissioni
  • Retribuzione
  • Ferie e permessi
  • Malattia
  • Aspettativa
  • Mensilità
  • Detrazioni

Come funziona

L’accordo tra un datore di lavoro e collaboratore domestico, può essere solo verbale, non esiste obbligo di stipulare un contratto scritto. Chiaramente, è sempre meglio metterlo anche per iscritto in modo che se dovessero sorgere problemi in futuro, si ha un documento da far valere legalmente.

Se vuoi assumere una badante è sempre meglio che tu lo faccia con un contratto che indichi le mansioni che deve svolgere, la durata minima (se a tempo determinato o indeterminato), la convivenza o meno, l’eventuale periodo di prova, l’orario, i riposi di lavoro, la retribuzione e infine le ferie.

Categorie

Anche i collaboratori domestici hanno un CCNL di riferimento (nello specifico il CCNL lavoro domestico), che li classifica in specifici livelli a secondo della loro qualifica, mansione, anzianità di servizio. A ogni livello corrisponde una retribuzione e un periodo di prova in fase di assunzione. Sono previsti quattro livelli: A, B, C e D.

Livello A

Comprende i collaboratori domestici con meno esperienza e capacità, che svolgono compiti generici e non addetti all’assistenza di persone. Il livello A si divide in due ulteriori sottolivelli che sono:

  • Livello A Semplice: comprende i collaboratori domestici;
  • Livello A Super: comprende i collaboratori addetti solo alla compagnia di persone.

Livello B

Comprende i collaboratori che hanno già maturato un’esperienza lavorativa superiore a un anno e che hanno competenze più professionali. Anche questo livello si suddivide in:

  • Livello B Semplice: ossia il collaboratore professionale, come può essere un giardinieri, un autista, etc.
  • Livello B Super: ossia l’assistente a persone autosufficienti.

Livello C

Comprende i collaboratori professionali che svolgono il proprio lavoro in autonomia e responsabilità. Si suddivide in:

  • Livello C Semplice: ad esempio il cuoco.
  • Livello C Super: è l’assistente a persone non autosufficienti, ma senza specifico diploma.

Livello D

Comprende i collaboratori con specifico diploma, che svolgono il proprio lavoro in autonomia e gestiscono un team. Si suddivide in:

  • Livello D Semplice: maggiordomo, capocuoco, etc.
  • Livello D Super: infermiere professionale, assistente geriatrico specializzato, etc.

Orario di lavoro

Indipendentemente dal livello e dalla mansione svolta, l’orario di lavoro è liberamente stabilito dalle parti. L’orario di lavoro si differenzia a seconda che si tratti di:

Collaboratori conviventi

In questo caso è stabilito un orario di lavoro massimo di 54 ore settimanali suddivise in 10 ore giornaliere non consecutive. Il lavoratore ha diritto a 11 ore consecutive di riposo giornaliero e un riposo intermedio pomeridiano di almeno due ore che “spezzino” la giornata lavorativa. il collaboratore convivente ha infine diritto ai pasti.

Collaboratori non conviventi

In questo caso é stabilito un orario di lavoro massimo di 40 ore settimanali distribuite in 5/6 giorni. Il collaboratore non convivente che presta servizio per sei o più ore al giorno, ha diritto al pasto o a un’indennità pari al suo valore. Il tempo trascorso per il pasto non viene computato nelle ore lavorative.

Lavoro notturno

Il lavoro notturno, ossia quello effettuato tra le 22 e le 6, può essere:

  • Ordinario: se previsto nell’accordo. Esso viene compensato con un aumento del 20% della retribuzione totale.
  • Straordinario: se non previsto nel normale orario di lavoro. In tal caso le singole ore sono remunerate al 50% in più rispetto alla paga normale.

Documenti

Come ti ho già detto precedentemente, non è per forza necessario stipulare un contratto scritto, ma è sempre meglio che tu lo faccia in modo che, in caso di controversie, si abbia un documento a sostegno delle proprie ragioni.

Il contratto va firmato da entrambe le parti, in duplice copia (una consegnata al dipendente e una al datore di lavoro) e vanno allegati i documenti di identità di entrambi. I lavoratori stranieri devono essere regolari e con permesso di soggiorno.

Convivenza

Il contratto può prevedere la convivenza totale o parziale del collaboratore. In questo caso l’orario di lavoro non può superare le 54 ore settimanali e 10 ore giornaliere non consecutive, che devono essere “spezzate” da un riposo pomeridiano di due ore.

Il collaboratore per le restanti ore dovrà essere a disposizione dell’assistito. Potrà quindi occuparsi delle sue faccende personali solo fuori dell’orario di lavoro.

Il collaboratore convivente ha diritto a vitto e alloggio. Di solito si assumono badanti conviventi in caso di soggetti non autosufficienti, che necessitano di assistenza continua. Il collaboratore non può quindi uscire la sera, a meno che gli sia accordato il permesso.

Licenziamento

Il datore di lavoro può licenziare il collaboratore:

  • In tronco. Senza alcun preavviso in caso di gravi negligenze;
  • Rispettando un termine di preavviso in tutti gli altri casi.

Il termine di preavviso dipende strettamente dall’orario di lavoro settimanale e dall’anzianità lavorativa accumulata dal collaboratore, secondo questo schema:

Preavviso per licenziamento
Orario di lavoroAnzianità lavorativaN° giorni
Fino 25 ore Da 0 a 2 anni 8
Fino 25 ore Oltre 2 anni 15
Oltre 25 ore Da 0 a 5 anni 15
Oltre 25 ore Oltre 5 anni 30

Se il datore di lavoro non rispetta i termini di preavviso, deve dare al collaboratore tutti i compensi che avrebbe percepito durante tale termine.

Attenzione

Nel contratto a tempo determinato non è prevista la possibilità di licenziare, se non per giusta causa. In caso di licenziamento senza giusta causa dovrà corrispondere al collaboratore tutte le retribuzioni dovute nel contratto.

Dimissioni

Nel contratto a tempo determinato non sono previste dimissioni anticipate, se non per giusta causa. In caso di contratto a tempo indeterminato, il lavoratore può dimettersi:

  • In tronco. Senza preavviso in caso di fatti gravissimi causati dal datore di lavoro (giusta causa);
  • Rispettando i termini di preavviso in tutti gli altri casi.

ll termine di preavviso dipende strettamente dall’orario di lavoro settimanale e dall’anzianità lavorativa accumulata dal collaboratore, secondo questo schema:

Preavviso per dimissioni
Orario di lavoroAnzianità lavorativaN° giorni
Fino 25 ore Da 0 a 2 anni 4
Fino 25 ore Oltre 2 anni 8
Oltre 25 ore Da 0 a 5 anni 8
Oltre 25 ore Oltre 5 anni 15

Retribuzione

La retribuzione dipende dal livello di assunzione, dalle ore di lavoro, dal fatto che il collaboratore sia o meno convivente, part time o full time. Puoi visionare tutte le tariffe applicate in questa tabella.

Ferie e permessi

Il collaboratore domestico, che sia part time o full time, a tempo determinato o indeterminato, ha diritto a 26 giorni di ferie annuali retribuite. Le ferie spettanti possono essere divise in massimo due periodi l’anno. Al lavoratore convivente (che ha diritto a vitto e alloggio) spetta il compenso sostitutivo convenzionale durante le ferie.

Attenzione

Non possono e non devono essere conteggiate come ferie le giornate non lavorate a causa di impedimenti del datore di lavoro.

Festività infrasettimanali

Il collaboratore domestico ha diritto al riposo totale durante le seguenti festività, anche se capitano durante la settimana:

  • Primo gennaio;
  • 6 gennaio;
  • Lunedì di Pasqua;
  • 25 aprile;
  • Primo maggio;
  • 2 giugno;
  • 15 agosto;
  • Primo novembre;
  • 8 dicembre;
  • 25 e 26 dicembre;
  • Giorno del Santo Patrono del Comune in cui si svolge il lavoro. Se cade nel giorno libero, questa va spostata al giorno dopo.

Giorni liberi

Oltre alle ferie e alle festività di cui ti ho parlato prima, nel caso in cui la badante sia convivente, vengono riconosciuti ulteriori giorni liberi:

  • Le domeniche (24 ore): per motivi religiosi può accordarsi per altro giorno della settimana;
  • Ulteriori 12 ore libere in altro giorno: nel quale potrà lavorare al massimo metà delle ore quotidiane svolte di solito.

Permessi individuali retribuiti

I collaboratori domestici hanno diritto a 16 ore annue di permessi retribuiti. I lavoratori part time (meno di 40 ore a settimana), hanno diritto a un numero di ore annuali proporzionato al loro orario di lavoro. Il collaboratore ha diritto a tre giorni di permesso retribuito in caso di lutto (morte di un familiare o parente).

Nel caso di nascita di un figlio al lavoratore uomo, egli ha diritto a due giorni di permesso retribuiti. Infine, al collaboratore, possono essere concesse ulteriori ore di permesso che però sono non retribuite.

I lavoratori a tempo pieno e indeterminato che lavorano presso lo stesso soggetto da almeno un anno e mezzo, hanno diritto a 40 ore di permessi retribuiti per la frequenza di corsi professionali specifici per il lavoro domestico.

Malattia

Il lavoratore domestico in caso di assenza per malattia, deve tempestivamente avvisare il datore di lavoro. Deve inoltre inviargli, entro due giorni, il certificato del medico di base indicante il periodo di malattia.

I lavoratori conviventi non devono inviare alcuna di questa documentazione, a meno che la malattia li colpisca durante le ferie o fuori dal lavoro. L’assenza ingiustificata da almeno tre giorni, si interpreta come dimissione dal lavoro.

Aspettativa

Il collaboratore domestico può avere necessità di sospendere il lavoro per un periodo di tempo. È a discrezione del datore di lavoro concedere oppure no l’aspettativa, perché non è mai obbligatoria. L’aspettativa non è retribuita e non comporta neanche la maturazione di ferie e tredicesima.

Mensilità

La tredicesima mensilità spetta anche al collaboratore domestico e va consegnata in occasione del Natale. Non è invece prevista la quattordicesima ma il datore di lavoro, se vuole, può inserirla comunque nel contratto e corrisponderla in occasione delle vacanze estive o in altro periodo dell’anno.

Detrazioni

Il fisco permette di detrarre dall’IRPEF il 19% delle spese per badanti per tutti coloro che ne assumono una. Il 19% si applica:

  • Sul totale della spesa per la badante (ossia la totale retribuzione), se il soggetto non è autosufficiente);
  • Solo sui contributi INPS e assistenziali, se il soggetto è autosufficiente.

Per avere diritto alla detrazione nel 730 o modello Unico, occorre conservare la documentazione comprovante il pagamento, che può essere la busta paga, ma anche una semplice ricevuta firmata e datata da parte della badante.

Passaggi successivi:

Quali documenti servono per mettere in regola una badante?

Per fare un riassunto, la badante extracomuntaria in regola sul territorio nazionale, per l'assunzione ci deve fornire i seguenti documenti:.
Documento di identità valido (passaporto, carta di identità )..
Codice Fiscale..
Permesso di soggiorno..
Diplomi o attestazioni professionali, se ne possiede..

Quanto costa far fare busta paga per badante?

Lettera d'assunzione e stipula del contratto secondo il CCNL: 35 – 70 euro. Comunicazione online all'INPS: 10 -15 euro. Compilazione busta paga: 10 – 15 euro.

Chi deve firmare il contratto per una badante?

La firma del contratto con la badante e le comunicazioni di legge. la lettera di assunzione andrà firmata in duplice copia, una per il datore di lavoro e una per il lavoratore.