Mal di gola con perdita di voce

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Cosa c’è di più comune del mal di gola? Forse solamente il raffreddore, del quale proprio qui abbiamo già parlato diffusamente, anche se è ormai assodato che entrambe, mal di gola e raffreddore, vadano spesso a braccetto rientrando a tutti gli effetti tra le infiammazioni più comuni a carico delle alte vie respiratorie.

Molto spesso, gola irritata e naso chiuso, sintomi di un’infiammazione della mucosa che protegge le vie respiratorie, sono la causa scatenante altre patologie come la raucedine, o abbassamento della voce, o ancora laringite, faringite e faringite da reflusso. Cosa succede se ci troviamo più volte l’anno alle prese con gola irritata, voce che viene e va, naso chiuso e gocciolante, tosse secca o anche con uno solo di questi disturbi che si presenta in modo ripetitivo? Oltre al fatto che, ovviamente, non è piacevole non sentirsi al 100%, ci verrà spontaneamente l’esigenza di capire come guarire in modo definitivo ed evitare ricadute. Ma per ottenere tale risultato dobbiamo prima di tutto chiederci e capire perché ci ammaliamo, perché soffriamo così spesso di queste problematiche, dobbiamo quindi risalire all’origine della patologia.

Il miele è il più noto per la sua funzione antinfiammatoria, antibatterica ma è anche ricco di vitamine e sali minerali. Si può utilizzare puro mangiandone un paio di cucchiaini 2-3 volte al giorno, o in aggiunta a tisane. Dall’Oriente è stata importata la tisana che utilizza lo zenzero fresco da far macerare con miele e limone che contiene principi attivi come oli essenziali. Attenzione però, se questo tipo di mal di gola viene sottovalutato e non curato in tempo può anche diventare cronico.

Nella faringite cronica possono anche non esserci sintomi iniziali, per poi scoprire un abbassamento della voce, tosse mattutina leggera, bruciore e una febbre leggera. Questo tipo di disturbo è spesso innescato da una patologia trascurata, molte volte a carico del naso – ad esempio la presenza di polipi nasali o di ipertrofia dei turbinati – o anche da una problematica legata alle tonsille. Per questi motivi è sempre consigliata la visita specialistica dall’otorino, esame clinico che si svolge rapidamente in ambulatorio e può evitarci di assumere inutilmente (o in eccesso) antibiotici. Spesso, infatti, tali farmaci, oltre a generare il rischio di dipendenza nel paziente, non risolvono il problema alla radice.

Il mal di gola cronico può tra l’altro essere causato anche da forme allergiche o da irritazione cronica, sulla quale incide parecchio il fumo di sigaretta. Il mal di gola si può prevenire prima di tutto con lo stile di vita: evitare di fumare, deumidificare la casa, mangiare equilibrato, sono semplici regole che possono aiutarci a preservare la salute delle nostre vie respiratorie.

A volte dipende dall’esposizione a polveri e vapori inquinanti, oppure all’abuso di alcol o, come detto, a un utilizzo protratto o scorretto della voce. La laringite può generare un abbassamento di voce, ma anche tosse secca, difficoltà a deglutire, gonfiore e dolore forte alla gola.

Faringite e laringite da reflusso

I mal di gola non sono tutti uguali. A volte, infatti, possono essere dovuti a problematiche legate allo stomaco. È il caso, ad esempio, del mal di gola da reflusso, da non confondere con una malattia da raffreddamento, anche se alcuni sintomi possono sembrare gli stessi. Come detto, è bene individuare sempre le vere cause del mal di gola, per intervenire con i rimedi corretti e per farlo è sempre meglio rivolgersi allo specialista otorino dotato delle migliori tecniche diagnostiche. Ma vediamo che cosa è la faringite/laringite da reflusso e come si può curare. Il reflusso gastrico dipende dal passaggio del contenuto dello stomaco in alto verso l’esofago e può essere alla base di disturbi tipici da reflusso come faringite cronica, tosse cronica, raucedine e laringite causati da una non sufficiente ‘tenuta’ della valvola che separa l’esofago dallo stomaco. I succhi e gas gastrici risalgono andando ad irritare ed infiammare le vie respiratorie come laringe e gola. Ovviamente l’alimentazione è molto importante per chi soffre di reflusso e diviene fondamentale evitare alcolici, bevande gassate, caffè, formaggi grassi, fritture e condimenti piccanti. Sottovalutare il reflusso può portare ad una cronicizzazione del problema che, a sua volta, può predisporre anche a cancro dell’ipofaringe e della laringe. La malattia da reflusso va pertanto diagnosticata e trattata correttamente. Essa rappresenta una patologia facilmente diagnosticabile in un ambulatorio specialistico otorinolaringoiatrico mediante una semplice visita con video fibroscopia della gola. I disturbi alla laringe sono infatti riconducibili per almeno il 50% a reflusso gastrico.

Raucedine, afonia, prurito in gola e tosse

Con il termine raucedine ci si riferisce ad un’alterazione del normale timbro della voce che può essere più alto e stridulo ma anche più basso e roco fino ad arrivare all’afonia cioè la perdita della voce. La raucedine è spesso associata ad infiammazioni che coinvolgono la laringe e accompagnata da tosse, può colpire qualsiasi fascia d’età, dai lattanti agli anziani, e può comparire in diversi momenti della giornata, in particolare al mattino e alla sera. La raucedine può essere collegata alla sindrome da reflusso, può essere dovuta a infiammazioni delle vie aeree, ad infezioni di natura virale o batterica che interessano laringe e corde vocali e ancora ad allergie. La raucedine può anche essere accompagnata da fastidioso prurito della gola che può diventare persistente. Spesso il prurito è sintomo-spia di una problematica legata al reflusso esofageo. Nella maggior parte dei casi la raucedine, dunque, è un sintomo di un’altra patologia, solitamente non grave, dal raffreddore all’uso eccessivo della voce, tuttavia se essa perdura e si presenta spesso è sempre opportuno eseguire una corretta diagnosi rivolgendosi allo specialista. I cambiamenti della voce, infatti, possono anche essere dovuti alla presenza di lesioni alle corde vocali (granulomi), di polipi e carcinomi. Per questo raucedine e modifica del timbro vocale apparentemente senza un valido motivo sono sintomi da non sottovalutare.

E se il problema alla gola nasce dal naso chiuso?

E se tutte queste infiammazioni e problematiche della gola fossero dovute ad una cattiva respirazione nasale? Domanda legittima perché una cattiva respirazione nasale, spesso legata ad una congestione (infiammazione o irritazione) della mucosa interna al naso, è uno dei problemi più diffusi e fastidiosi delle alte vie respiratorie. Il ‘naso chiuso’, infatti, genera difficoltà respiratoria e spesso ci costringe ad inalare aria con la bocca, esponendoci ad un maggiore rischio di contrarre infezioni di tipo virale, come, appunto, faringiti e laringiti. La faringite, come abbiamo visto, può spesso essere conseguenza di un raffreddore o di una sinusite, ossia la concentrazione di muco tra naso e gola. Oltre al raffreddore e alla faringite esistono numerose altre malattie che causano il ridotto passaggio di aria attraverso il naso rischiando di provocare poi tutti i problemi alla gola che abbiamo affrontato sopra. Tra queste malattie segnaliamo rinite da fumo di sigaretta, polipi nasali ed ingrossamento delle mucose nasali con ipertrofia dei turbinati, i cosiddetti “climatizzatori” del naso che se non ben funzionanti possono costringerci ad un utilizzo cronico di spray nasali decongestionanti, palliativo momentaneo per il quale purtroppo possiamo ben presto sviluppare dipendenza. Da sottolineare che raffreddori ripetuti, sinusiti e faringiti che tendono a divenire croniche – ossia le cause più comuni del problema naso chiuso e gocciolante nonché del mal di gola, possono generare anche il fastidioso fenomeno del muco e catarro che gocciolano fino in gola.

Farmaci e antibiotici poco utili

La visita specialistica otorinolaringoiatrica tradizionale, consigliata per indagare le cause alla base del processo infiammatorio (inziale, acuto o cronico), viene oggi integrata dalla video fibroscopia del naso e della gola. Una sottile videocamera, collegata ad un sistema di fibre ottiche, esplora naso e gola aiutando lo specialista a comprendere cosa generi la problematica a carico di naso e gola e come la si possa contrastare e prevenire. Quando raffreddori e mal di gola si presentano di frequente, è evidente che ci sia un problema infiammatorio  ormai cronicizzato, come polipi o ingrossamento dei turbinati nasali. Il nostro medico potrebbe prescriverci farmaci per curare o alleviare il disturbo (antibiotici, antinfiammatori, decongestionanti, spray nasali) e che ci aiutino ad aprire le vie respiratore e di conseguenza a far defluire il muco che spesso ristagna e provoca l’infezione. Si tratta però di rimedi temporanei, utili soprattutto nelle fasi acute, ma se si vuole eliminare alla radice il problema è necessario intervenire in altro modo. Nei casi di ipertrofia dei turbinati e di poliposi i farmaci infatti risultano scarsamente efficaci: spray a base di cortisone, che richiedono applicazione tutti i giorni per lunghi periodi non risolvono il problema ed hanno effetti collaterali poiché tendono a danneggiare in modo definitivo la mucosa nasale. Al fine di evitare l’operazione chirurgica, di solito particolarmente invasiva e fastidiosa, oggi, in caso di turbinati e polipi nasali, possiamo ricorrere alle nuove tecnologie prive di dolore e controindicazioni.

L’intervento laser che ci fa tornare a respirare

Le problematiche legate all’ipertrofia dei turbinati e alla poliposi nasale sono oggi risolvibili velocemente, in sede ambulatoriale e senza l’utilizzo dei fastidiosi tamponi nasali grazie all’avvento di tecnologie innovative. Attraverso la visita specialistica dall’otorino, sempre comprensiva di video fibroscopia delle fosse nasali, si può comprendere il ruolo di polipi e turbinati nell’ostruzione nasale e delle ricadute che tale ostruzione ha sulla gola. In caso di ipertrofia dei turbinati lo specialista può ricorrere all’intervento con il laser, procedura ambulatoriale, in anestesia locale (viene abolita la sensibilità solo all’interno del naso, per circa 30 minuti, mediante l’applicazione di uno spray anestetico), priva di dolore, di sanguinamenti, di rischi infettivologici e con garanzia di rapida guarigione. Anche in caso di polipi la terapia più efficace si è rivelata indubbiamente quella chirurgica tramite laser e radiofrequenza. Il sottile raggio luminoso del laser agisce vaporizzando i polipi senza sanguinamenti significativi, evitando l’anestesia generale e i tamponi nasali.

Con il laser diciamo addio anche al mal di gola

In caso di gola particolarmente sensibile, è possibile che il fastidio torni più volte nell’arco dell’anno. In pochi sanno che è possibile avere la certezza di non avere mai più mal di gola con la rimozione dello strato superficiale di mucosa faringea con l’intervento laser in anestesia locale. Si tratta di un intervento ambulatoriale di pochi minuti, che non ha conseguenze post operatorie, e che viene poi associato ad una terapia con integratori naturali per ridare forza alle mucose.

Come curare mal di gola e abbassamento voce?

Nel caso d'infiammazione della gola, delle corde vocali e delle prime vie aeree può essere utile, ad esempio (naturalmente dietro indicazione medica), il ricorso all'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per via locale (ad esempio, spray orali) o per via sistemica.

Cosa fare in caso di abbassamento di voce?

Nel caso di laringiti virali o causate da un intenso abbassamento della voce, la sola soluzione definitiva è una sola: riposare, e attendere pazientemente il decorso naturale dell'infiammazione.

Come capire se è faringite o laringite?

La differenza tra faringite e laringite è la disfonia del secondo caso: infatti nella laringite noterai un'alterazione della voce, che cambia timbro, divenendo più rauca e stridula. Nelle infiammazioni più severe, si arriva anche all'afonia, quindi la perdita totale della voce.

Quanto dura la perdita della voce?

La raucedine NON è tipicamente una condizione di emergenza medica, ma talvolta può essere collegata ad alcune gravi patologie. Nel caso in cui la raucedine diventi un disturbo persistente, della durata di 1 settimana in un bambino o di 2-3 settimane in un adulto, è consigliabile consultare il proprio medico.