La scoperta di una tumefazione al collo crea sempre un certo sconcerto. Si pensa al peggio, ma per fortuna, nella maggior parte dei casi, la presenza di piccoli rigonfiamenti non � da imputare a terribili malattie. Spesso, infatti, si tratta di linfonodi infiammati a causa di una recente infezione, per esempio, una tonsillite. Tuttavia, � buona regola non sottovalutare “rigonfiamenti” che persistano oltre le tre settimane. �Il riscontro di piccole masse palpabili al collo � un fenomeno frequente; ancora oggi, purtroppo, capita che si facciano errori nell’interpretazione - premette Gaetano Paludetti, direttore della Clinica otorinolaringoiatrica del Policlinico Gemelli di Roma -. In linea generale, le tumefazioni al collo possono essere divise in due grandi categorie: di origine non linfonodale, oppure linfonodale. Nel primo caso ci si pu� trovare di fronte a diverse situazioni: dai diffusissimi noduli tiroidei alle cisti congenite, dai tumori benigni delle paratiroidi ai pi� rari tumori vascolari glomici (alla biforcazione della carotide), ai neurinomi (tumori benigni dei nervi), alle patologie delle ghiandole salivari (parotide e sottomandibolare). Nel secondo caso, la tumefazione ha spesso origine infiammatoria ed � legata a infezioni recenti; altre volte pu� essere la spia di linfomi o di forme tumorali metastatiche che hanno origine in altri distretti. In entrambi i casi, prima di una diagnosi precisa bisogna evitare un errore che pu� costare caro: intervenire chirurgicamente sulla tumefazione. Qualora si tratti di un tumore metastatico si rischia, infatti, di favorirne la diffusione nei tessuti circostanti, riducendo di molto la probabilit� di guarigione. Se, invece, si tratta di un linfoma la sua asportazione serve a fare diagnosi�.
Come si pu� capire la natura di un nodulo?
�Il primo passo � un’accurata visita otorinolaringoiatrica, seguita eventualmente dall’esecuzione di esami del sangue. � poi utile l’ecografia. A volte occorrono altre indagini, come la
tomografia computerizzata o la risonanza magnetica, nonch� un agoaspirato, che permette di analizzare al microscopio le cellule prelevate dalla tumefazione (l’unico esame che consente di rilevarne con notevole affidabilit� la natura)�.
Le tumefazioni al collo danno sintomi?
�A volte sono asintomatiche, altre volte possono dare dolore e sensazione di ingombro. � fondamentale valutare sintomi associati, quali difficolt� di deglutizione, abbassamento della voce, dolore,
prurito (raramente), nonch� sintomi tipici delle infezioni quali gonfiore, calore e rossore della zona, sensazione di malessere generale, stanchezza e febbre�.
Quali i trattamenti?
�Dipende dalla natura della tumefazione. Nel caso di processi infiammatori linfonodali e non linfonodali, una terapia antinfiammatoria e/o antibiotica. In assenza di segni infiammatori, le tumefazioni non linfonodali generalmente vanno asportate con differenziazioni di trattamento a seconda
che si tratti di forme benigne o maligne. Per il linfoma l’approccio � principalmente chemioterapico. Per un linfonodo metastatico, prima di qualunque trattamento (chemioterapico, radioterapico e/o chirurgico) occorre effettuare gli esami necessari per identificare la sede da cui il tumore � partito e valutare se esistono metastasi a distanza�.
15 settembre 2014 (modifica il 29 aprile 2016 | 12:16)
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Quali possono essere le cause di un rigonfiamento alla base del collo?
Ho notato un rigonfiamento alla base del collo, molto simile ad una pallina.
Risposta
Se riscontri un rigonfiamento sospetto alla base del collo, è opportuno che tu esegua gli esami del sangue e valuti i globuli bianchi e le sottoclassi rispettive.
Ti suggerisco anche di eseguire un'ecografia dei tessuti molli nella zona per comprendere la natura del rigonfiamento.
È probabile il rigonfiamento possa essere un linfonodo relativo ad una flogosi occulta. In tal caso, un antibiotico e un antinfiammatorio possono aiutarti a ridurne il volume.
Se il gonfiore è presente da più lungo tempo, potrebbe trattarsi di lipoma sottocutaneo che puoi lasciare in sede se non ti causa molto fastidio.
Consulta comunque il tuo chirurgo.
Risposta a cura di
Dr. Marco Castellazzi
medico esteticomedico generale
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