La moglie del fratello defunto entra in successione

Nel momento in cui viene a mancare una persona, se lascia un testamento valido, i suoi beni passano al marito o alla moglie. Tuttavia, quando il de cuius non lascia un testamento oppure lo stesso non è valido, la legge attribuisce l’eredità ad alcune persone successibili legate al defunto da rapporti familiari. Si tratta di coniuge, figli, genitori, fratelli, altri parenti e per ultimo lo Stato. Il principale successibile, quindi, è il coniuge del defunto, la cui quota ereditaria dipende dalla presenza di altri successibili. Vediamo quindi di chiarire più nel dettaglio chi eredita se muore un coniuge.

INDICE:

Come avviene la successione legittima?

Se un defunto non lascia alcun testamento, oppure lo stesso non è considerato valido, si apre la successione legittima, dove la legge provvede a stabilire chi sono le persone a cui attribuire l’eredità. Queste ultime, definite “successibili”, sono le seguenti: il coniuge, i discendenti (i figli), gli ascendenti (i genitori), i collaterali (fratelli e sorelle), gli altri parenti del defunto e in ultimo lo Stato.

Per quanto riguarda il coniuge del defunto, se si tratta di un coniuge separato, ma non divorziato, quest’ultimo gode degli stessi diritti ereditari del coniuge non separato, a meno che non gli sia stata addebitata la separazione. Quest’ultimo, infatti, può aver diritto soltanto ad un assegno vitalizio se alla data di apertura della successione percepiva gli alimenti dal coniuge non più in vita.

Se, invece, il coniuge è divorziato perde il diritto all’eredità (a prescindere dal fatto che la separazione sia con o senza addebito). Tuttavia, se si presentano alcune determinate condizioni, potrebbe aver diritto ad un assegno a carico dell’eredità, al TFR e alla pensione di reversibilità.

La successione legittima nelle unioni civili

Le coppie omosessuali che si sono unite civilmente hanno, in ambito di successione, gli stessi diritti delle coppie eterosessuali sposate. A tal proposito, infatti, la legge prevede una equiparazione tra coniuge e partner anche nella quota di legittima.

La successione legittima in caso di convivenza

Se due persone sono legate da una convivenza di fatto non diventano automaticamente eredi l’uno dell’altro. In questo caso, quindi, è necessario redigere testamento. Il convivente, infatti, mantiene solo il diritto di vivere nella casa familiare per 2 anni o per un periodo pari alla convivenza, comunque non superiore ai 5 anni.

Come si calcola la quota del coniuge?

Come abbiamo anticipato, nella successione legittima l’ammontare della quota a favore del coniuge del de cuius dipende dalla eventuale presenza di altre persone successibili. Vediamo le possibili situazioni che potrebbero presentarsi:

  • non vi sono altri successibili: al coniuge spetta il totale dell’eredità (art. 583 cod. civ.),
  • il defunto lascia un figlio: al coniuge spetta 1/2 dell’eredità, mentre l’altro 1/2 va al figlio (art. 581 cod. civ.),
  • il defunto lascia due o più figli: in tal caso al coniuge spetta 1/3 dell’eredità, mentre i 2/3 sono divisi tra i figli (art. 581 cod. civ).  

Ma come si regola la successione del coniuge se non vi sono figli del defunto, ma vi sono altri suoi parenti stretti? Vediamo le principali casistiche:

  • il defunto non lascia figli né fratelli, ma sono ancora in vita i genitori (o uno di essi). In questa ipotesi al coniuge spettano 2/3 dell’eredità, mentre il restante 1/3 spetta ai genitori;
  • il de cuius non lascia figli, ma genitori e uno o più fratelli: al coniuge vanno 2/3 dell’eredità. La quota restante, poi, si suddivide in 1/4 ai genitori e ciò che rimane si divide ulteriormente in parti uguali per ogni fratello;
  • il defunto non lascia figli, i suoi genitori sono morti ma ci sono uno o più fratelli. In questo caso al coniuge sono devoluti 2/3 dell’eredità. Il restante 1/3 è suddiviso tra i fratelli del defunto.

Quando si applica la rappresentazione?

Ricordiamo anche che quando i figli o i fratelli del defunto sono premorti oppure rinunciano all’eredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, secondo l’istituto della rappresentazione. In questo caso a loro si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti.

Ad esempio, se il defunto (celibe e senza figli) ha due fratelli, di cui uno premorto con due figli, l’eredità andrà per metà al fratello ancora vivente e per metà sarà divisa tra i nipoti. In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti, fratelli o loro discendenti, l’eredità andrà ai parenti entro il sesto grado. Se infine mancano anche questi ultimi, allora l’eredità è devoluta allo Stato.

In caso di morte del coniuge a chi va la casa?

Oltre alle quote che abbiamo illustrato sopra, alla moglie o al marito spetta sempre il diritto di abitazione sulla casa coniugale, quella cioè adibita a residenza della famiglia, anche se passata in eredità ad altri eredi. Ciò significa, quindi, che il diritto di proprietà di altri eventuali eredi sarà gravato dal diritto reale limitato di abitazione. Di conseguenza, pur essendo proprietari del bene dovranno consentire alla moglie superstite di viverci fino a quando sarà in vita. Il diritto di abitazione sulla casa di famiglia, inoltre, spetta solo se l’immobile apparteneva al coniuge defunto o a entrambi i coniugi. 

Specifichiamo anche che con casa familiare si intende l’immobile in cui i coniugi vivevano e avevano stabilito la vita del gruppo familiare. Ne consegue che il diritto di abitazione può riguardare soltanto l’immobile utilizzato prima della morte del defunto come residenza familiare e non un altro immobile non adibito per le esigenze abitative familiari.

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Chi sono gli eredi di un fratello morto?

in assenza di fratelli (figlio unico), tutta l'eredità va ai genitori se ancora in vita; in assenza di genitori ancora in vita, tutta l'eredità va ai fratelli e sorelle da dividere in parti uguali.

Quando eredità il cognato?

Risposta: Gli eredi di Suo cognato saranno la moglie, che riceverà la misura di 2/3 del patrimonio lasciato in eredità dal defunto marito, e i nipoti figli delle sorelle, nella misura di 1/3 da dividersi tra loro.

Chi sono gli eredi di un fratello senza figli?

Dispositivo dell'art. 570 Codice Civile. A colui che muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali(1). I fratelli e le sorelle unilaterali conseguono però la metà della quota che conseguono i germani(2).

Quali parenti rientrano nella successione?

L'ordinamento giuridico individua quali successibili il coniuge, i discendenti, gli ascendenti e gli altri parenti fino al sesto grado. Escludendo il coniuge, i parenti possono essere suddivisi in 3 ordini successori: discendenti. ascendenti, fratelli e sorelle.

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