Sangue occulto nelle feci debolmente positivo medicitalia

  • Valori di riferimento
  • Descrizione
  • Interpretazione
  • Valori bassi
  • Valori alti
  • Fattori che influenzano
  • Quando viene richiesto
  • Preparazione
  • Altro

In condizioni normali l’esito dell’esame del sangue occulto nelle feci è negativo, ossia non è presente se non in tracce non rilevabili e quindi trascurabili.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

In condizioni normali lo stomaco e l’intestino perdono una quantità di sangue minima durante la digestione, quindi la presenza nelle feci è trascurabile e non rilevabile mediante la ricerca del sangue occulto. È importante notare che questo esame è in grado di rilevare sangue non visibile ad occhio nudo (per questa condizione si rimanda agli articoli dedicati, sangue nelle feci e melena).

Quando sono presenti polipi, piccole escrescenze dalla superficie fragile che si sviluppano all’interno dell’intestino o del retto, a contatto con i prodotti della digestione possono produrre sanguinamenti più significativi; il sangue di solito non è comunque visibile ad occhio nudo nelle feci, ma può essere individuato attraverso l’esecuzione dell’esame del sangue occulto. I polipi benigni sono relativamente comuni dopo i 50 anni, ma possono diventare maligni ed acquisire la capacità di diffondersi anche in altre parti dell’organismo (tumore metastatico).

La maggior parte dei casi di tumore del colon-retto ha infatti origine da polipi intestinali benigni che si trasformano in polipi maligni.

La presenza di sangue nelle feci può quindi suggerire la presenza di polipi intestinali che, se non controllati, potrebbero trasformarsi in tumore maligno. In molti casi le tracce di sangue sono il primo e unico segno del tumore al colon-retto, quindi l’esame del sangue occulto nelle feci è uno strumento di screening fondamentale per questo tipo di tumore.

L’esame del sangue occulto nelle feci può essere eseguito con metodi diversi a seconda del laboratorio ma, indipendentemente dalla tecnica di analisi usata, è consigliabile eseguire l’esame su almeno tre campioni raccolti in giorni diversi, perché il sanguinamento, in particolare quello causato dai polipi e dai tumori, è generalmente intermittente (con i test di ultimissima generazione potrebbe essere sufficiente, almeno a livello di screening, l’esecuzione su un unico campione).

In media, per ogni 100 persone che si sottopongono all’esame, cinque risultano positive (fonte: AIRC).

In caso di esito positivo si rendono necessari ulteriori approfondimenti al fine di chiarirne l’origine, in quanto l’esame permette solo di sapere se il sangue sia presente o meno e non di spiegarne la causa (oltre al tumore il test potrebbe essere positivo a causa di emorroidi, ragadi, diverticolosi, …).

Il grande vantaggio di questo esame è che, a differenza della colonscopia, non è assolutamente invasivo e non richiede alcun tipo di preparazione. È inoltre economico e permette di mettere in atto programmi di screening a livello dell’intera popolazione (offerti in base all’età).

D’altra parte è necessario essere consapevoli che:

  • Potrebbe non rilevare un tumore che non sanguina (falso negativo).
  • Può essere causa di falsi positivi e condurre all’esecuzione di ulteriori esami inutili, oltre alla generazione di ansie e stress.
  • Richiede di essere fatto relativamente spesso (una volta all’anno secondo alcune società scientifiche).
  • La colonscopia diventa comunque necessaria in caso di esito positivo.

Sangue occulto nelle feci debolmente positivo medicitalia

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Interpretazione

Un risultato negativo indica che non è presente sangue nelle feci e, anche se non consente di escludere con assoluta certezza la presenza di un tumore, permette una ragionevole tranquillità.

Un esito positivo indica che c’è un sanguinamento anomalo nell’apparato digerente, la cui causa può essere per esempio:

  • ulcera,
  • diverticolite,
  • polipi,
  • malattia infiammatoria cronica intestinale (per esempio morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa),
  • emorroidi,
  • tumore.

Alcuni test di vecchia generazione potrebbero positivizzarsi anche in caso di sanguinamento presente a livello di gengive o naso, mentre nei test più recenti (immunochimici) viene individuato solo il sangue proveniente dal tratto digestivo inferiore.

Se l’esito dell’esame è positivo, a prescindere dalla metodologia usata è necessario eseguire ulteriori accertamenti, che tipicamente risultano essere la sigmoidoscopia o la colonscopia.

Valori Bassi

Valori Alti

  • Diverticolite
  • Emorroidi
  • Malattia infiammatoria intestinale
  • Polipi intestinali
  • Tumore al colon
  • Tumore al retto
  • Ulcera peptica

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l'esame

L’esame può fornire un esito falso positivo se:

  • le gengive sanguinano, perché si è andati dal dentista o si soffre di gengivite (con i test più recenti non dovrebbe più succedere),
  • il paziente soffre di sanguinamento gastrico provocato dai FANS (antinfiammatori non steroidei), come l’aspirina, il naprossene e l’ibuprofene,
  • (per alcune metodologie) il paziente consuma negli ultimi pasti prima dell’esame alimenti come carne rossa, broccoli, rape, cavolfiore, mele, arance, funghi e rafano, e farmaci come la colchicina, medicinali contenenti ferro e gli ossidanti (come lo iodio e l’acido borico).

I risultati possono essere falsati se il campione è contaminato da tracce di sangue di diversa origine (ad esempio urine contenenti sangue o sangue mestruale).

L’esame può invece dare un esito falso negativo se il paziente assume integratori e alimenti contenenti vitamina C

Quando viene richiesto l'esame

L’esame del sangue occulto nelle feci viene quasi sempre eseguito insieme agli altri esami di routine (fanno eccezione le campagne pubbliche di screening) ed è usato principalmente per la diagnosi precoce del tumore al colon.

È uno strumento di screening e non diagnostico, cioè da solo permette di ipotizzare la presenza di un tumore, ma NON consente una diagnosi.

I medici del Ministero della Salute consigliano ai soggetti di età compresa tra i 50 e i 69 anni di sottoporsi all’esame ogni due anni, mentre l’American Cancer Society americana e altre organizzazioni consigliano di eseguirlo una volta all’anno a partire dai 50 anni di età, oppure seguendo la prescrizione medica basata sulla famigliarità del paziente. La maggior parte dei pazienti che si sottopone all’esame è asintomatica.

In alcuni casi il medico può prescrivere la ricerca se il paziente soffre di un’anemia inspiegabile che potrebbe essere causata da sanguinamenti occulti nell’apparato digerente, oppure anche solo sintomi correlati:

  • spossatezza,
  • emoglobina ed ematocrito bassi,
  • feci più scure del normale (melena).

Preparazione richiesta

Prima di sottoporsi alla ricerca del sangue occulto nelle feci è necessario osservare diverse precauzioni e raccomandiamo di chiedere indicazioni e delucidazioni in merito al medico o al laboratorio.

Per gli esami eseguiti con i metodi immunochimici, i più recenti, non ci sono particolari necessità di preparazione, perché l’esame si basa sulla reazione con anticorpi che individuano soltanto il sangue proveniente dal colon.

In caso di tecnologie più datate è invece possibile che vengano suggerite alcune avvertenze prima di sottoporsi al test:

  • Farmaci: Alcuni medicinali sono in grado di causare sanguinamenti e/o falsi positivi, verrà quindi valutato con il medico se e come sospenderli. Ricordiamo per esempio l’aspirina e gli antinfiammatori in genere, ma non solo. L’American Cancer Society ne raccomanda la sospensione a partire da una settimana prima.
  • Alcuni alimenti (ad esempio la carne rossa, i broccoli, le rape, il cavolfiore, le mele, le arance, i funghi e il rafano, …) possono reagire con il reagente del test ed essere causa di falsi positivi. Utile sospenderne il consumo da 3 giorni prima.
  • La vitamina C, al contrario, può inibire la reazione ed essere causa di falsi negativi; andranno quindi evitati gli integratori che la contengono, così come gli alimenti che ne sono ricchi (arance, limoni, kiwi, …) nei 3 giorni precedenti la raccolta.
  • La ricerca del sangue occulto potrebbe positivizzarsi anche in caso di sangue proveniente dalla bocca, il paziente deve quindi evitare gli interventi dentistici nei tre giorni precedenti la raccolta del campione perché, se le gengive sanguinano, l’esito dell’esame sarà positivo.

Altre informazioni

Screening del tumore del colon-retto

La ricerca del sangue occulto può essere preceduta o seguita dall’esplorazione digitale del retto, che serve per individuare eventuali polipi rettali.

Se la ricerca di sangue occulto dà esito positivo, possono essere seguiti da altri accertamenti, per individuare i polipi, rimuoverli e sottoporli alla biopsia. Questi altri accertamenti possono anche essere svolti in alternativa all’esame delle feci, se il medico lo ritiene opportuno. Tra di essi ricordiamo:

  • La rettosigmoidoscopia, che viene talvolta usata anche a livello di screening; è un esame simile alla colonscopia, ma che si limita alla valutazione del tratto terminale dell’intestino e richiede quindi una preparazione meglio tollerata dai pazienti. L’AIRC consiglia di effettuarla un’unica volta se l’obiettivo è lo screening, tra i 58 e i 60 anni.
  • La colonscopia è un esame più invasivo: il retto e il colon sono esaminati con un tubicino flessibile. Anche durante la colonscopia possono essere rimossi gli eventuali polipi. Questo esame viene consigliato in caso di precedente diagnosi di polipi (in genere ogni 5 anni) oppure nei soggetti con famigliarità per il tumore al colon. Se usata come screening è sicuramente l’esame più affidabile, la l’invasività la rende un’opzione poco pratica.
  • La colonscopia virtuale è un esame meno invasivo che usa la stessa tecnologia della TAC per visualizzare il colon, minimizzando così i disagi per il paziente rispetto all’esame classico. È molto più accurata rispetto alla ricerca del sangue occulto e, essendo meno invasiva, potrebbe permettere un’applicazione su vasta scala per individuare con largo anticipo la presenza di tumore, ma esistono alcuni dubbi che sono ad oggi ancora in fase di valutazione prima che possa essere proposta in sostituzione dell’esame del sangue.

Articoli ed approfondimenti

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  • Scheda presente nelle categorie: Tumori

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Cosa significa sangue occulto nelle feci debolmente positivo?

La ricerca del sangue occulto nelle feci in condizioni normali risulta negativa. Un risultato positivo al test FIT è indicativo di un sanguinamento anomalo del tratto gastrointestinale. Questa perdita di sangue potrebbe essere dovuta a cancro del colon, ulcere, diverticolosi, polipi benigni o emorroidi.

Quando è preoccupante il sangue occulto nelle feci?

Pertanto, anche se un recente esame ha avuto esito negativo, è opportuno rivolgersi al proprio medico in presenza dei seguenti disturbi: modificazioni persistenti delle abitudini intestinali; presenza di sangue nelle feci evidente ad occhio nudo; sensazione di ingombro rettale persistente dopo l'evacuazione.

Quali sono i valori del sangue occulto nelle feci?

I valori di riferimento possono variare un poco da un laboratorio all'altro, ma per l'adulto sono compresi nei seguenti limiti: Negativo < 50 mg/Kg. Debolmente positivo > 50 – 100 mg/Kg. Positivo > 100 mg/Kg.

Cosa fare in caso di sangue occulto nelle feci?

Cosa fare se sangue occulto positivo? Il protocollo degli screening per la diagnosi precoce dei tumori colon-rettali prevede comunque che, in seguito a positività del test del sangue occulto, ci si debba sottoporre ad una colonscopia. Quest'ultimo viene effettuato inserendo un tubo sottile all'interno dell'intestino.