La foto del documentarista Claudio Vianello rivela il numero dei volatili. Lipu critica per le immagini riprese con il drone: «Spaventa gli uccelli» 28 Dicembre 2019 alle 09:30 1 minuto di lettura JESOLO. Fenicotteri rosa come gemme preziose nella laguna di Jesolo. Una foto incantevole di Claudio Vianello ha immortalato i meravigliosi volatili riuniti in un gruppo di centinaia di esemplari che hanno formato una meraviglioso diadema in mezzo all’acqua placida della laguna. È, quella scattata dal documentarista jesolano, una delle più belle foto di Natale, quasi un regalo ai tanti appassionati e a chi è rimasto affascinato da questa presenza esotica che sembra così
lontana dai colori della nostra fauna e flora autoctone. Una foto che però ha anche fatto discutere, soprattutto negli ambienti degli animalisti che hanno criticato le modalità con cui è stata scattata, attraverso un drone che si è alzato sopra la colonia di fenicotteri. La Lipu, lega italiana protezione uccelli, con il delegato sandonatese Roberto Bartoloni, ha subito evidenziato che una simile foto scattata con i droni è causa di turbamento tra i volatili che non sanno spiegarsi una
simile intrusiva presenza sopra le loro teste. «Purtroppo queste foto scattate con i droni», spiega il delegato Lipu, «impauriscono notevolmente i fenicotteri che, infatti, si nota come siano turbati e pronti ad alzarsi in volo per fuggire o difendersi». La presenza dei fenicotteri nella laguna Nord tra Venezia e Jesolo è ormai consolidata e ci sono circa 10.200 esemplari. Inizialmente erano localizzati nel nord Africa, in particolare in Tunisia, poi si sono spostati tra la Sardegna e la
Camargue in Francia. Da una quindicina di anni sono arrivati anche nella laguna nord di Venezia, tra Jesolo, Lio Piccolo e poi anche in alcune zone vicino a Mira.
«La loro presenza sul nostro territorio è davvero affascinante», conclude Bartoloni, «qui hanno trovato il loro habitat ideale e si sono fermati nidificando in alcune zone ben precise. Evidentemente ci sono tutte le condizioni necessarie per il loro ciclo vitale e soprattutto trovano facilmente il cibo. Ma sottolineamo allo stesso tempo che devono essere lasciati tranquilli e in pace nel loro ambiente e queste foto con i droni potrebbero innervosirli e indurli a fuggire». —
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Migliaia di fenicotteri sulle barene artificiali
Il fenicottero rosa è tornato nella laguna di Venezia. Oltre 2.000
coppie sono state monitorate in Valle Paleazza. Ma la novità ancora più interessante è che i fenicotteri veneziani hanno colonizzato le barene artificiali costruite, e ricostruite, nell’ambito degli interventi di salvaguardia di Venezia previsti dalle Leggi Speciali e dagli interventi complementari per la realizzazione delle barriere mobili del Sistema Mose.
“Dal 2009 al 2012”, afferma Francesco Scarton, biologo naturalista che monitora per il Consorzio Venezia Nuova l’equilibrio
dell’ecosistema lagunare, “i casi di nidificazione di fenicotteri nella laguna di Venezia sono rimasti saltuari e solo lo scorso anno una colonia di grandi dimensioni si è riprodotta con successo. La valli sono state scelte, molto probabilmente, per la buona disponibilità alimentare e per l’assoluta tranquillità”.
Nella laguna di Venezia da circa vent’anni sono in corso lavori di riequilibrio dell’ecosistema e interventi di ricostruzione di barene artificiali (circa 120 per oltre 1.600
ettari). “In questi mesi primaverili”, aggiunge Scarton, “è stata documentata la presenza, finora mai registrata, di fenicotteri rosa nella Palude della Rosa, di Cona e di Campalto – dove sono state realizzate opere complesse di canalizzazione delle acque – e nell’area del lago dei Teneri e del lago Ravaggio.
Le barene artificiali, realizzate dal Magistrato alle Acque attraverso il Consorzio Venezia Nuova, si sono rivelate luoghi di eccezionale valore per l’avifauna che le utilizza lungo
tutto il ciclo annuale. In inverno migliaia di “limicoli” – come i “piovanelli pancianera”, i “chiurli maggiori” e le “pivieresse” le frequentano regolarmente per la ricerca del cibo o la sosta durante le alte maree. Mentre nei periodi di migrazione, sia in quella primaverile che autunnale, numerose specie (“corriere grosso”, “totano moro”, “pantana”) le utilizzano per la sosta durante i lunghi voli attraverso tutta l’Europa. Numerose specie, inoltre, scelgono le barene artificiali come siti di
nidificazione. Le barene sono tipici habitat lagunari, lembi di terra percorsi da piccoli canali (ghebi) che formano ramificazioni contorte e che emergono soltanto durante le basse maree. Sono ambienti mutevoli ed eterogenei e ospitano specie acquatiche e numerosi uccelli che in questo habitat trovano rifugio oppure vanno in cerca di cibo.
Finora mancava il fenicottero – in greco “Phoenicopterus”, “ali di porpora” – che da oggi può tornare a essere considerato una presenza stabile sulle
barene artificiali lungo il Canale Cornio, nel Lago dei Teneri o nei pressi del Canale Malamocco-Marghera. Qui, gruppi misti di fenicotteri adulti, dalla tipica livrea rosata, e di più numerosi immaturi, che presentano invece una colorazione marrone chiaro, sostano in riposo o si alimentano di piccoli crostacei, altri invertebrati, microalghe e semi di piante acquatiche che filtrano dal sedimento dei “chiari”.
La presenza di varie comunità di uccelli nelle aree della laguna di Venezia – che
utilizzano le barene e le velme – è un evidente indicatore ambientale di equilibrio dell’ecosistema e della sua salvaguardia. La quasi totalità delle colonie di “sterne comuni”, “fraticelli” e “beccapesci” (tutte specie di interesse comunitario come stabilito, inoltre, dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea) si sono insediate sulle barene artificiali e non su quelle naturali.
In Italia la presenza dei fenicotteri in colonie regolari risale al 1993, negli stagni di Cagliari, in Toscana
nella laguna di Orbetello (1994), poi nelle saline di Margherita di Savoia in Puglia (1996) e a Comacchio dal 2000.
Soltanto la continua osservazione potrà dirci e permetterci di accertare, nei prossimi anni, se la laguna di Venezia, come tutto lascia supporre, sarà divenuto il sito più a nord dell’intero bacino del Mediterraneo di regolare nidificazione del fenicottero.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Venezia, 28 maggio 2014
Ufficio Stampa Consorzio Venezia Nuova
tel. +39 041 5293594 (Monica Ambrosini)
Antonio Gesualdi cell. 342 9168090
Nota di servizio: per approfondimenti e dettagli è disponibile il biologo naturalista dott. Francesco Scarton Project Manager presso SELC Biologia e geologia applicate – tel. 041 5384817 –
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