Dopo la radioterapia al seno si puo prendere il sole

Al dottor Vittorio Vavassori, responsabile dell’Unità Operativa di Radioterapia di Humanitas Gavazzeni Bergamo è stata posta questa domanda sul settimanale “Viversani & Belli” in edicola lo scorso 1° giugno 2018:

A gennaio mi è stata asportata una parte del seno e ho dovuto fare 30 sedute di radioterapia. Quando potrò ricominciare a prendere il sole?

«L’effetto collaterale più frequente dell’irradiazione della mammella – la risposta del dottor Vavassori – è l’arrossamento della cute, che può ulteriormente complicarsi con la disepitelizzazione, cioè con la perdita della pelle.

Tale sintomo, in genere regredisce nel giro di alcune settimane dal termine del trattamento, ma la cute resta sensibile a ulteriori danni prodotti dall’esposizione al sole: l’infiammazione può riaccendersi anche a distanza di tempo, aumentando il rischio di sviluppare tumori della pelle.

Questo non vuol dire negarsi del tutto il sole – conclude lo specialista – che è importante per stimolare la produzione di vitamina D. È consigliabile, però, non prenderlo nella zona irradiata almeno per l’estate successiva al trattamento e poi seguire le norme di buon senso, evitando esposizioni selvagge».

Mangiare e bere

  • Seguire una dieta sana e bere molti liquidi; se non si ha voglia di mangiare, meglio piccoli spuntini per tutto l’arco della giornata piuttosto che pasti abbondanti.
  • Perdere un po’ di peso in corso di radioterapia è normale, ma se si hanno difficoltà a nutrirsi è importante informare il medico.

Cura della cute

  • Normalmente i tatuaggi effettuati per il posizionamento durante la preparazione al trattamento sono indelebili. Anche se raro, possono essere affiancati a dei segni tracciati con il pennarello, che non devono essere cancellati. Se si sbiadiscono o si cancellano, non rimediare da soli, ma comunicarlo ai tecnici.
  • Lavare la zona da irradiare possibilmente con acqua tiepida e asciugarla tamponandola delicatamente con un asciugamano, evitando di strofinarla perché s’irriterebbe.
  • Non usare saponi e talco profumati, deodoranti, lozioni e profumi perché possono irritare la cute. Potrebbe essere lenitivo applicare delle semplici creme idratanti.
  • Prima di applicare qualcosa sulla pelle consultare sempre il personale del centro presso cui si è stati in cura.
  • È bene che gli uomini sottoposti a irradiazione della testa e del collo facciano attenzione quando si radono. L’utilizzo di rasoi a tripla lama può facilitare questo compito.

Reazioni cutanee

  • Non applicare creme o medicazioni sulla zona interessata da una reazione cutanea, che tende a desquamarsi, appare rossa e dolente o dà prurito, salvo prescrizione del radioterapista. Le reazioni cutanee di solito scompaiono nel giro di due-quattro settimane dopo la conclusione del trattamento.

Esposizione al sole

  • Andare al mare o prendere il sole non peggiora la situazione clinica; tuttavia, l’area irradiata è particolarmente sensibile, quindi è bene evitare l’esposizione diretta nelle ore più calde della giornata e coprirla con indumenti o foulard di cotone o seta. Queste precauzioni vanno osservate per almeno tre mesi dopo la conclusione del trattamento al fine di non accrescere l’irritazione con un eventuale eritema solare.
  • È bene usare un solare ad alto fattore protettivo e indossare cappello e camicia a maniche lunghe
  • È possibile fare il bagno in mare o in piscina appena la reazione cutanea è passata, di solito dopo un mese dalla conclusione del trattamento.

Abbigliamento

  • Preferire vestiti non aderenti e possibilmente in fibra naturale, perché più comodi e meno irritanti per la cute.
  • Evitare camicie dal collo stretto e la cravatta se si è sottoposti a radioterapia del collo.
  • Non indossare il reggiseno se si è sottoposti a irradiazione della mammella, perché lo sfregamento delle bretelle può irritare la cute. Eventualmente preferire il modello senza bretelle come quello utilizzato per la pratica sportiva.

Il fumo

  • È bene smettere di fumare durante la radioterapia, perché ciò accresce l’efficacia dell’irradiazione, riduce gli effetti collaterali e migliora le condizioni generali, oltre a ridurre il rischio di sviluppare altre forme di tumore.

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Settembre 2020

Dopo la radioterapia al seno si puo prendere il sole

Le donne che hanno scoperto di avere un tumore al seno e tutte coloro che si sono appena sottoposte all'asportazione di un cancro, sono libere di esporsi al sole, oppure devono attenersi a indicazioni particolari?

Pur non essendo quella più importante, si tratta comunque di una delle preoccupazioni più ricorrenti nelle donne che hanno o che hanno avuto a che fare con un tumore alla mammella. Come spesso accade, non esiste una risposta univoca, poiché le istruzioni del medico variano a seconda del soggetto e della sua storia clinica. Questo è uno dei motivi per cui, dopo un intervento di questo genere, è fondamentale attenersi alle indicazioni del proprio oncologo, circa le precauzioni da assumere e la durata massima delle esposizioni al sole. Pur consapevoli della varietà dei casi e dell'importanza dei consigli del medico, proveremo a fornire una serie di linea guida valide per chi, in seguito a una terapia anticancro o a un intervento di chirurgia oncologica, desiderasse tornare ad esporsi in maniera graduale ai raggi del sole e godere di uno dei piaceri tipici della stagione estiva.

È possibile esporsi al sole in presenza o in seguito a un cancro al seno?
Qualora vi siate appena sottoposte a un intervento di questo tipo dovreste evitare le lunghe esposizioni al sole e, durante i primi 20/30 giorni che seguono l'intervento, evitarle totalmente. In caso di radioterapia o chemioterapia, invece, sarà necessario attendere almeno 2 mesi dal termine del trattamento. I farmaci utilizzati, infatti, possono aumentare la fotosensibilità della pelle che, unita al forte calo delle difese immunitarie, può dar vita a pericolosi effetti collaterali. Attendere qualche mese per garantire al proprio organismo un recupero soddisfacente è senza dubbio la scelta migliore. In entrambi i casi, terminato il lasso di tempo durante il quale è assolutamente sconsigliato esporsi al sole, sarà opportuno attenersi fedelmente alle indicazioni del medico ed evitare inutili pericoli.

Ecco i consigli principali:

  • portate sempre con voi un ombrellone
  • limitate la durata dei bagni (i raggi UV non vengono schermati dall'acqua)
  • applicate una crema solare con un fattore di protezione pari o superiore a 50
  • usate fattori di protezione locali, quali creme stick a base di biossido di titanio e ossido di zinco
  • evitare l'esposizione durante le ore centrali del giorno
  • munitevi di ulteriori protezioni quali t-shirt, foulard e cappelli. 

Il momento più adatto per andare in spiaggia e fare il bagno è alla sera, dalle 17.00 in poi, in modo da ridurre il più possibile il pericolo di scottature e colpi di calore.

Altri accorgimenti utili
Le indicazioni riportate nell'articolo sono valide anche per tutte coloro che si sono appena sottoposte a un intervento di mastoplastica. Anche in questo caso sarà utile evitare l'esposizione al sole per un periodo di circa 20/30 giorni, trascorsi i quali bisognerà attenersi alle indicazioni del proprio medico di base. Oltre a quanto detto in precedenza, è sconsigliato utilizzare profumi o detergenti profumati contenti alcool e altre sostanze irritanti, in grado di causare infezioni, irritazioni o eritemi. Ricordate anche di non esporre ai raggi del sole le cicatrici provocate dall'intervento, a causa della maggiore sensibilità delle aree interessate. È molto importante, inoltre, non lasciarsi ingannare dal cielo nuvoloso: a tal proposito, va ricordato che la copertura nuvolosa è in grado di attenuare appena il 10% dell'intensità dei raggi ultra-violetti. Ricordate sempre di applicare la vostra crema solare ad elevata protezione anche al di sotto dei tessuti, in quanto i raggi UV sono in grado di attraversarli. Dopo tanti consigli, per fortuna c'è posto anche per una rassicurazione: non abbiate paura che la sabbia e l'acqua di mare possano nuocere all'area interessata; in realtà, tali fattori non causano fastidi particolari, a patto che le ferite causate dall'intervento chirurgico si siano già cicatrizzate.

Prevenire è meglio che curare
Dopo le doverose indicazioni a tutte coloro che in seguito a un cancro al seno desiderano tornare ad esporsi ai raggi del sole, è necessario ricordare l'importanza della prevenzione. Tale pratica è utile nel limitare l'incidenza del tumore al seno e resta l'arma migliore contro qualsiasi tipo di patologia. Anche il Ministero della Salute ha provveduto a diramare una serie di regole da rispettare quando ci si espone al sole, modellate sulle indicazioni del Codice Europeo contro il Cancro e della Commissione Europea. 

Quando prendere il sole dopo radioterapia?

In caso di radioterapia e chemioterapia è bene non esporsi al sole, e prima di farlo, attendere almeno due mesi. Questo perché i farmaci potrebbero creare fotosensibilità e, con le difese immunitarie compromesse dalla terapia, gli effetti collaterali causati dalla chemioterapia potrebbero accentuarsi.

Chi ha fatto la radioterapia può andare al mare?

Al mare, se l'oncologo lo permette, si può prendere l'abitudine di passeggiare in costume da bagno sul bagnasciuga la mattina presto, al massino entro le 9,30, quando i raggi solari sono gradevoli e non aggrediscono la pelle. I benefici sono innegabili: la pelle acquisisce un leggero colore che fa bene anche al morale.

Cosa non fare dopo la radioterapia al seno?

Evitare l'utilizzo di deodoranti, profumi, lozioni, oli, creme e sostanze contenenti alcool a diretto contatto della cute irradiata. Evitare l'uso di prodotti contenenti metalli, mentolo e fenolo. Prestare particolare attenzione a non eliminare eventuali segni effettuati dal tecnico sulla cute.

Perché non si può prendere il sole dopo la radioterapia?

La radioterapia è un trattamento localizzato che rende la pelle molto sensibile, nel distretto in cui viene applicata. Esponendo al sole le zone interessate senza la giusta protezione, si corre il rischio di andare incontro ai fenomeni di recall, cioè di richiamo della reazione di sensibilizzazione cutanea.