Dove trovo il reddito lordo sul cud

Dove trovo il reddito lordo sul cud
Come si legge una busta paga per capire come si passa dallo stipendio lordo mensile al netto inserito nell’ultima voce del cedolino mensile (spesso il 27 di ogni mese). E come si parlano le buste paga con il nostro CUD di fine anno, consegnato dal datore di lavoro entro la fine di marzo, perché ci serve per presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o il modello unico.
Di questo tratteremo nel seguente articolo, infatti quante volte vi sarete fermati a guardare la prima voce della vostra busta paga ed avete pensato “se solo fossero netti cosa ci potrei fare!” e quante volte poi avete visto l’ultima voce del cedolino di fine mese e vi siete domandati se l’aumento delle tasse è in continuo movimento e come si fa a passare dallo stipendio lordo al netto mensile lasciando sul piatto così tanti soldi per l’Irpef!

Cerchiamo di ricostruire il cammino del nostro stipendio dal lordo al netto, come fare  a capire quale è la nostra RAL (reddito annuo lordo), quante sono le ritenute che ci hanno applicato, che natura hanno, quali sono quelle trattenute nel mese e quali invece quelle dall’inizio anno.

In sintesi la formula da risolvere è questa

Reddito netto annuo = Reddito imponibile lordo  – Imposta netta

Per calcolare questo abbiamo bisogno di calcolare quindi:

  1. Reddito imponibile lordo annuo che sarà dato dalla seguente formula: Reddito annuo lordo – Contributi obbligatori INPS INAIL
  2. Imposta lorda che sarà data dalla seguente formula: Imposta lorda = Irpef (secondo gli scaglioni che vedrete dopo) + Addizionale Irpef regionale + Addizionale Irpef comunale
  3. Dall’imposta lorda per arrivare a quella netta dovremmo togliere le eventuali detrazioni spettanti per lavoro dipendente e per carichi di famiglia Detrazioni Fiscali = Detrazione da lavoro dipendente + Detrazione per carichi di famiglia. Imposta netta = Imposta lorda – Detrazioni Fiscali
  4. Stipendio netto mensile = (Reddito imponibile annuo – Imposta netta annua )/numero di mensilità

Cos’è la busta paga?

La busta paga (prospetto paga o cedolino dello stipendio) è un documento che il datore di lavoro deve fornire al proprio lavoratore contenente l’indicazione dettagliata dell’importo della retribuzione che il lavoratore ha percepito, per un determinato periodo di lavoro (solitamente un mese di calendario)

Come leggere la busta paga

La busta paga può essere divisa idealmente in tre parti da leggere sempre a cascata ossia dall’alto verso il basso: la prima parte dove trovate le informazioni qualitative del lavoratore, ossia il nome il cognome, il codice fiscale, la posizione INPS ed INAIL, il numero di matricola aziendale, la classe stipendiale se prevista, la data di assunzione ed una serie di informazioni aggiuntive.

A questa prima parte si entra nel merito delle voce che avete guadagnato ed alimentato nel mese corrente sulla base del vostro operato. La prima voce e più importante è quello che chiamasi in gergo il lordo mensile ossia la prima voce di stipendio o retribuzione tabellare importo base stipendio lordo che è data dal valore della tariffa oraria applicata dal contratto nazionale per quella tipologia di lavoro per il numero delle ore lavorate nel mese. La somma delle buste paga dei 12 mesi originerà la certificazione unica del dipendente o anche detto CUD.

La prima verifica che nel 99% dei casi non porta a scovare nulla è proprio quella afferente le prime voci ossia se la retribuzione applicata che dovrebbe essere quella relativa alla vostra tipologia di contratti determinata secondo la contrattazione collettiva nazionale fosse diversa. Se così fosse il vostro datore di lavoro avrebbe un grosso problema per cui dubito che avvenga. accanto alla prima voce comunque ve ne possono essere altre come alcune indennità di carica, assegni sociali, assegni determinati dalla contrattazione sindacale validi solo per la singola azienda e così via.

Successivamente si andrà ad aumentare questo valore di eventuali straordinari, rimborsi a piè di lista, diarie per missioni all’esterno. Inoltre troverete anche il valore dei buoni pasto se previsti perché se da una parte è vero che vi sono riconosciuti contrattualmente dall’altra parte è pur sempre vero che il principio fondamentale del reddito da lavoro dipendente è che ogni e ripeto ogni voce, benefit, in natura, monetario e non deve essere tassato in busta paga ossia deve passare per una delle voci riepilogate in questa voce. Per questo nella busta paga trovate anche i buoni pasti con il numero dei buoni pasto che avete maturato nel mese precedente sulla base del numero dei gironi di presenza al lavoro e a cui è stato dato un valore facciale che viene tassato anche questo. La somma di queste voce meno le addizionali regionali e comunali che implacabili troverete nel riepilogo vi da la misura dell’imponibile del vostro TFR o trattamento di fine rapporto e che costituirà la vostra liquidazione.

Nella grande maggioranza delle attuali buste paga su una colonna trovate la retribuzione e queste voci e su quella accanto trovate le voci che alimentano le trattenute Irpef ossia quelle che subiscono le trattenute IRPEF in busta paga. Logico che in corrispondenza delle addizionali regionali e comunali troverete valorizzato per esempio solo la colonna delle trattenute

Nel leggere una busta paga potete trovare comunque tantissime informazioni che non sono tutte obbligatorie per legge e che dipendono dai programmi di gestione dei verdolini degli stipendi utilizzati dal vostro datore di lavoro o dal suo consulente del lavoro. Per tale motivo esistono alcune voci come per esempio i ratei di fine anni come le festività abolite, o i permessi residui di lavoro, il monte ore, il ROL, e tante tante tante voci. Più in fondo trovate invece le trattenute effettuate ai fini previdenziali e assistenziali come per esempio eventuali somme per i contributi IVS, contributi che sono anche a carico del dipendente perché, come sapete, parte è a carico del dipendente e parte a carico del lavoratore. (Contributi IVS: cosa sono e come si calcolano)

Per finire trovate anche le detrazioni Irpef di fine mese, le ritenute Irpef finali applicate e così fino ad arrivare ad un imponibile INPS o imponibile previdenziale, imponibile Irpef su cui calcolare l’Irpef o imposte sul reddito delle persone fisiche e imponibile INAIL su cui calcolare i contributi assistenziali.

Come indicato da Elena si precisa che le ritenute INPS e INAIL sono calcolate prima di quelle Irpef che potete trovare in fondo alla busta paga.

Nel mese di luglio comunque potrete essere oggetto di conguaglio Irpef in busta paga, laddove il vostro datore di lavoro non abbi calcolato esattamente il vostro prelievo fiscale in busta paga (spesso accade per diverse motivi) e che potrebbe essere sia a credito sia a debito. Stesso per il conguaglio di fine anno nella busta paga di dicembre su cui il datore di lavoro potrebbe effettuare alcune modifiche proprio per correggere il tiro, intendendosi come maggiori o minori ritenute effettuate nel corso dell’anno e farvi trovare una sorpresa nella busta paga di dicembre.

In fondo ho riscontrato che ormai molte buste paga che leggiamo, o per lo meno le più comuni, inseriscono anche il dato aggregato delle ritenute effettuate da fine anno in modo da controllare agevolmente se il vostro datore di lavoro vi sta applicando correttamente le ritenute oppure sarete vittime di qualche conguaglio irpef salato da versare il prossimo mese. Se trovate una voce che si chiama imponibile Irpef alla data del… potete calcolarvi da soli quale è la vostra tassazione teorica applicando a questo valore gli scaglioni di reddito Irpef.

Le trattenute Irpef in busta paga

Se poi confrontate il risultato ottenuto, ossia le tasse che in teoria dovrete versar,  con la voce delle trattenute effettuate alla data del … avrete una misura della presenza o meno di conguagli irpef, anche se non è detto che vi siano, in quanto dipende dai software di compilazione delle buste paga.

Infine vi segnalo ma questo lo sapete che la somma delle buste paga dell’anno si dovrà rispecchiare nella certificazione Unica del Dipendente o anche detta CUD che ogni anno viene rilasciata al dipendente per permettere la compilazione del 730 o anche del modello ISEE. Vi ricordo inoltre che nella busta paga vedrete transitare a credito o a debito anche l’eventuale conguaglio Irpef che spesso sconvolge il dipendente verso Luglio quando si trova a verificare amare sorprese in quanto il datore di lavoro non ha calcolato bene le imposte nel corso dell’anno.

http://www.tasse-fisco.com/dichiarazione-dei-redditi-730-o-unico/lavoro-dipendente-compilazione/17808/

http://www.tasse-fisco.com/lavoro-dipendente/controllo-stipendio-trattenute-busta-paga-quando-come-quali/38718/

Dichiarazione dei redditi per i lavoratori dipendenti: quali novità

Dove si trova il reddito lordo nel cu?

La Retribuzione Annua Lorda (RAL) è riportata nella seconda parte della CU, quindi nella sezione dei dati previdenziali del lavoratore. Nella CU, la RAL si può leggere solo nella seconda parte della Certificazione. Più precisamente al primo rigo della quarta pagina (Dati previdenziali e assistenziali, punto 1).

Come faccio a sapere il mio reddito lordo annuo?

Per calcolare la retribuzione annua lorda (RAL), bisogna moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero di mensilità scelto (es. 13 o 14 mensilità).

Dove si trova il reddito lordo nel 730?

Il reddito complessivo da inserire è quello dichiarato in un anno (per esempio nel 2020) per l'anno di imposta precedente (nell'esempio, il 2019), si trova nel: modello 730-3 (Prospetto di liquidazione), rigo 11, colonna 1. modello Redditi PF (2020) Quadro RN (Determinazione dell'IRPEF), rigo RN 1, colonna 5.

Dove si trova il reddito imponibile?

Per determinare il reddito imponibile, il cittadino deve sottrarre al suo reddito complessivo gli oneri deducibili e le deduzioni. Il reddito complessivo (articolo 8 del TUIR) è dato dalla somma di tutti i redditi posseduti dal soggetto di imposta.