Prosecco Brut o Extra Dry?Nella scelta di un prosecco è facile perdersi nelle diverse denominazioni usate per indicare questa tipologia di vino, #MondoColderove ha già parlato della differenza tra DOCG, DOC e Cartizze, e oggi vedremo la differenza tra Brut e Extra Dry. Show Con Brut si indica un vino più secco e con un residuo zuccherino molto basso. Per questo motivo al palato risulta leggermente più acidulo, ma con un sapore pieno e leggermente fruttato. Il basso residuo zuccherino rende i vini “Brut” ideali per antipasti e piatti leggeri. Il prosecco Extra Dry invece, è un vino con una maggiore dolcezza. Per questo motivo riscuote più successo come aperitivo, in quanto risulta più morbido e gustoso, risulta inoltre un ottimo abbinamento a formaggi freschi o carni bianche. E voi quale preferite? Brut o Extra Dry, potete scegliere il vostro preferito al link https://bit.ly/3e2LqBX Prodotti correlatiLa scena potrebbe essere pressappoco simile a questa. Il barman si avvicina al tavolo per l’ordinazione e voi esclamate in coro coi vostri commensali: prosecco per tutti! Questa cosa, se non è capitata a tutti, è capitata a molti, perché da quando il prosecco è diventato il simbolo del vino italiano all’estero, la generalizzazione regna sovrana. Ebbene, tenetevi forte: il prosecco non è tutto ciò che sembra vino bianco frizzantino. Un qualsiasi spumante non è per forza di cose prosecco, così come un prosecco DOC non è un prosecco DOCG. Nondimeno, Brut, Dry ed Extra Dry sono cose diverse. Per fortuna, la differenza è semplice, e basta davvero poco per applicarsi nella lettura e (magari) fare una figura più che dignitosa quando si sceglie di acquistare del prosecco. Fare la scelta giusta, infatti, non solo rende giustizia alla conoscenza, ma consente anche di abbinare correttamente il vino ai cibi, azzeccare il momento della giornata, rispettare l’umore personale e perfezionare l’aspetto conviviale. Extra dry, Brut e Dry sono denominazioni che indicano la diversa quantità di zucchero presente nel vino. Dalle percentuali zuccherine avremo dunque un vino più secco o più morbido, modificandone anche sensibilmente le occasioni di utilizzo. Il prosecco Extra dry ha un residuo zuccherino che varia tra i 12 e i 17 grammi per litro. Per chi non mastica l’inglese,
il termine dry significa “asciutto”, e dunque il nome extra “asciutto” può risultare anche fuorviante perché il sapore dell’extra Dry è morbido e dolce. Se frequentate locali pubblici, avrete notato che è il tipo di prosecco più in voga attualmente perché risulta ideale da gustare come aperitivo. Anzi, è proprio conosciuto come il Re dell’aperitivo. L’Extra Dry ha un perlage fine e persistente, di colore paglierino pallido. Il Prosecco Brut, fra le tre categorie, è quella che contiene meno zucchero presentandone meno di 12 grammi per litro. Il Prosecco Dry è il tipo più dolce, con un residuo di zucchero
tra i 17 e i 32 grammi per litro. Ora che il Prosecco e le sue categorie di base vi sembrano meno misteriose, non dimenticate di provare tutte le tipologie appena descritte, perché c’è un prosecco giusto per ogni momento della giornata e per ogni occasione. ← Torna al Blog ← Scopri il Prosecco Superiore D.O.C.G. Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Qual è il prosecco più secco?Il Prosecco BRUT è la versione di più secca quindi con residuo zuccherino più basso (meno di 12 gr/l).
Che differenza c'è tra prosecco e Extra Dry?La classificazione tra prosecco dry, extra dry e brut avviene in base al residuo zuccherino, cioè la quantità di zucchero naturale che rimane nel vino dopo la fermentazione.
Qual è il prosecco più dolce?Il Prosecco Dry è quello più dolce e amabile, con un residuo zuccherino che va dai 17 ai 35 grammi per litro. Non è ancora abbastanza dolce per accompagnare tutti i tipi di dessert, ma può abbinare tranquillamente la pasticceria secca.
Cosa vuol dire Brut Extra Dry?Extra dry, Brut e Dry sono denominazioni che indicano la diversa quantità di zucchero presente nel vino. Dalle percentuali zuccherine avremo dunque un vino più secco o più morbido, modificandone anche sensibilmente le occasioni di utilizzo.
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