Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda racconta la storia di Enaiatollah Akbari, nato nell'Afghanistan martoriato dalle guerre. Viene descritta la sua vita: dalla sua nascita nel paese fino al viaggio che l'ha condotto in Italia. Geda riporta quindi nel suo romanzo una storia vera, il cui protagonista è stato intervistato dal medesimo autore. Il giovane Enaiatollah Akbari appartiene alla minoranza afghana degli azara, considerata inferiore in particolare modo dai talebani che hanno come loro obiettivo quello di colpirli. Show Egli racconta come suo padre sia stato ucciso proprio da questi ultimi e di come quindi lui sia rimasto orfano di padre. La madre decide quindi di salvargli la vita, trasferendolo in Pakistan. Da qui inizia il lungo viaggio del ragazzo fino al suo arrivo in Italia. Indice Nel mare ci sono i coccodrilli di Geda Versione alternativa
1 Nel mare ci sono i coccodrilli di Geda Autore: Fabio Geda Personaggi secondari: i genitori, Sufi, Danila e Marco. DescrizioniI genitori: la madre è una donna sola che deve portare avanti una famiglia in un paese dove c'è la guerra da trent'anni. Il padre è un camionista al servizio dei talebani. Durante uno dei suoi viaggi viene assalito da un gruppo di banditi che gli rubano la merce e lo uccidono. I talebani vogliono essere risarciti e chiedono alla madre di dargli i figli per metterli al loro servizio. La madre, disperata, scava una fossa vicino all'orto delle patate, così ogni volta che i talebani vengono loro si possono nascondere. Sufi: è un ragazzo timido ma audace. Enaiatollah lo incontra in Pakistan e dal quel momento diventano compagni d'avventura. Purtroppo si dividono perché Sufi decide di rimanere in Iran. Danila e Marco : vivono a Torino e sono i genitori adottivi di Enaiatollah. Danila era un'assistente sociale del comune. All'inizio Ena era in affidamento poi viene adottato. Hanno due figli Francesco e Matteo. Dove è ambientata la vicenda?: la vicenda de Nel mare ci sono i coccodrilli è ambientata in più posti :
Afghanistan, Pakistan, Iran, Turchia, Grecia, Italia. Riassunto Nel mare ci sono i coccodrilli: Il romanzo Nel mare ci sono i coccodrilli racconta la storia di Enaiatollah, un ragazzino afghano di dieci anni che viene abbandonato dalla madre dopo un viaggio di tre giorni, dall'Afghanistan al Pakistan. La madre è costretta a farlo perché
Enaiatollah è troppo grande per la buca delle patate utilizzata come nascondiglio e pertanto ha poche possibilità di sfuggire ai talebani. La notte, terza ed ultima prima dell'abbandono, la madre nel compiere questo gesto d'amore gli fa tre raccomandazioni : non usare le droghe, non usare le armi e non rubare. Nel mare ci sono i coccodrilli, recensione TITOLO: Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari Un giorno mentre il ragazzo portava il chay ai negozi, uno che vendeva ciabatte gli fa cenno di sedersi un momento vicino a lui, chiedendogli se era contento del lavoro che faceva. Enaiatollah risponde che avrebbe voluto fare il venditore, così l’uomo gli propone di lavorare per lui, vendendo la sua merce e dividendo il guadagno a metà. Diventato venditore il ragazzo escogita due metodi per convincere la gente a comprare la sua merce. Si avvicinava alle persone che avevano un bambino in braccio, mordeva una merendina senza aprirla, lasciava il segno sulla carta, e, mentre gli adulti non guardavano la dava al bambino. Poi diceva ai genitori che il bimbo aveva preso di nascosto una merendina, rovinandola e per questo dovevano ripagarla. Oppure ai bambini più piccoli dava un pizzicottino sul braccio senza lasciare il segno, in modo che cominciassero a piangere e poi diceva ai genitori di prendere qualcosa per consolare il bambino. Con la sua furbizia nel vendere, Enaiatollah però disobbedisce a una delle promesse fatte alla madre e cioè quella di non truffare. Successivamente il ragazzo decide di andare in Iran. Per strada incontra molti ragazzi che andavano o che tornavano dall’Iran. Essi dicevano che in Iran si stava meglio e che c’era molto più lavoro. Lì infatti incomincia a fare il muratore e a guadagnare il suo primo stipendio. I soldi li mette in una scatola di ferro con il lucchetto e tutte le sere li conta. Quando il gruzzoletto incomincia ad aumentare, perchè ogni mese riceveva lo stipendio e non c’erano molti modi per spenderlo, prende le banconote, le infila in un sacchetto di plastica e le seppellisce da qualche parte del cantiere. Nel corso della sua permanenza in Iran, Enaiatollah cambia più volte città, viene ripetutamente espulso, ma riesce sempre rientrare nella città. Un giorno decide di comprare un orologio, perché si rendesse conto del passare del tempo vicino e lontano, ceduto ben presto ai poliziotti, che facevano ispezioni alle frontiere. Successivamente Enaiatollah decide di raggiungere la Turchia, ma il viaggio costava troppo e da solo non era in grado di pagarselo. Alcuni suoi amici si rendono disponibili per pagargli il viaggio e partono con lui. Così Enaiatollah e altri clandestini affrontano il passaggio a piedi sulle montagne tra Iran e Turchia. Una sera il gruppo decide di partire per la Grecia, sfidando il mare con un gommone. Non tutti raggiungono lo scopo infatti uno di loro, Liaquat, scompare in acqua. In Grecia vengono presi dai poliziotti, mentre sono in un supermercato nel tentativo di rubare qualcosa per sfamarsi. Finiti in caserma, Enaiatollah e un suo amico decidono di disturbare cominciando a piagnucolare e a strillare finché, una notte, i poliziotti li lasciano andare. I ragazzi allora decidono di incamminarsi per Mitilene. Ma quando stanchi, fermano una macchina per un passaggio, si imbattono in quella della polizia che li acciuffa nuovamente. Solo Enaiatollah, che non era nel gruppo, riesce a continuare il suo viaggio, ma stremato si addormenta per terra. Viene soccorso da una signora anziana che gli dà da mangiare del cibo buono, gli permette di farsi una doccia e di dargli dei bei vestiti puliti. Nel pomeriggio quella signora lo accompagna alla stazione del pullman, gli compra il biglietto e gli da cinquanta euro. Arrivato a Mitilene si reca al porto dove compra il biglietto per il traghetto. Sul traghetto incontra un ragazzo che aveva già conosciuto a Qom, Jamal. Il giorno dopo verso le nove erano arrivati ad Atene. I ragazzi iniziano a lavorare lì per due mesi, ma quando incominciano le olimpiadi non c’e più lavoro. Così Enaiatollah decide di partire per l’Italia dove lì viveva un ragazzo del suo paese che conosceva di nome, Payam. Dopo la metà di settembre, Enaiatollah sale su un treno e parte per Corinto. Però i controllori lo prendevano sempre allora decide di affrontare il viaggio in un altro modo. Un giorno riesce ad intrufolarsi in un camion. Arrivato in Italia, a Venezia, incontra due ciclisti che gli danno venti euro e gli indicano la strada per la città più vicina che era Mestre. Dopo aver rintracciato il suo amico Payam si dirige a Torino. Qui dorme per tre giorni a casa del suo amico, ma inseguito, attraverso i servizi sociali, viene ospitato da una famiglia. Enaiatollah incomincia ad andare a scuola per imparare la lingua bene. Dopo aver avuto il permesso di poter rimanere in Italia, viene affidato propria a quella famiglia. Dopo il terzo anno delle superiori pensa di contattare la madre. Per tanto tempo aveva dimenticato la sua famiglia d’origine, perché prima doveva trovare il modo di stare bene lui stesso. Così chiede ad un amico di Qom di provare a rintracciare sua madre. Dopo tanto tempo che aveva perso le speranza, una sera riceve una telefonata che gli dice che era stato difficile ma avevano trovato la mamma e che era ancora viva. L’AMBIENTAZIONE DELLA VICENDA: IL TEMA E IL MESSAGGIO: Questo libro ci fa riflettere sulle difficoltà dei migranti che lasciano la propria terra per giungere in altri paesi in cerca di condizioni di vita migliori o per sfuggire a persecuzioni politiche, religiose e razziali. E in questo caso Enaiatollah ce l’ha fatta, è riuscito ad arrivare in Italia con tutte le sue forze e ad entrare in una famiglia dove gli vogliono bene. UNA FRASE SIGNIFICATIVA TRATTA DAL LIBRO: “Nel mare ci sono i coccodrilli”. Questo libro racconta le imprese di un ragazzino di soli 10 anni. Commento: Il titolo " nel mare ci sono i coccodrilli" è una metafora che paragona il mare alla vita e i coccodrilli a tutte quelle cose e persone che hanno ostacolato enaiatollah. Inoltre è impressionante come questo ragazzino abbia lottato per la sua libertà e sia riuscito a conquistarla perché è solo lottando che possiamo riuscire a realizzare i nostri sogni. Autori che hanno contribuito al seguente documento: Alesasha_98, violetta96, debbis13. Che cosa insegna il libro Nel mare ci sono i coccodrilli?Nel mare ci sono i coccodrilli, frase pronunciata da uno dei suoi compagni di viaggio verso la Grecia, è anche una metafora: coccodrilli sono i pericoli che puoi incontrare nella tua vita, e verso i quali bisogna sempre essere sempre vigili, anche quando il pericolo sembra non esserci.
Quali sono i personaggi di Nel mare ci sono i coccodrilli?Nel mare ci sono i coccodrilli, recensione. I PERSONAGGI: Enaiatollah Akbari, Sufi, Kaka Rahid, Osta Sahib, Jamal, Soltan, Houssein Alì, madre. LA SINTESI DELLA VICENDA: Il libro parla di un ragazzo afghano, Enaiatollah Akbari, che viene abbandonato a soli 10 anni dalla madre, dopo essere stato portato in Pakistan.
Chi è il narratore Nel mare ci sono i coccodrilli?Il narratore/protagonista è Enaiatollah Akbari, un ragazzino afghano di dieci anni al tempo dei fatti riferiti; la lei in questione è la sua mamma, che dall'Afghanistan lo accompagna, ignaro di quanto lo aspetta, a Quetta, in Pakistan: qui, dopo avergli accarezzato i capelli e raccomandato di “non fare mai tre cose ...
Quanti anni ha Ora Enaiatollah Akbari?Lo scrittore Enaiatollah Akbari è nato 33 anni fa nell'Hazarajat, la regione degli Hazari, la sua etnia, un territorio montuoso a ovest di Kabul, Afghanistan.
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