Come si fanno le iniezioni sulla pancia

  1. Appropriatezza e inappropriatezza inserimento catetere urinario
  2. Lavaggi nasali: cosa sono e come farli
  3. Cistectomia
  4. Gestione CVP: 10 standard clinico-assistenziali
  5. Gastrolusi
  6. Prelievo ematico da puntura venosa: la corretta esecuzione
  7. Medicazione della ferita chirurgica
  8. Somministrazione di farmaci per via sottocutanea
  9. La somministrazione della terapia per via intramuscolare
  10. Gestione linee infusive: prevenire e trattare le complicanze
  11. Gestione infermieristica della tracheostomia
  12. Posizionamento Catetere Venoso Periferico (CVP)
  13. Posizionamento di Catetere Vescicale
  14. Trasfusioni: documento per tutela donatori-pazienti-operatori
  15. Manovra di Lesser e vaccini, cosa dice la letteratura
  16. Intubazione di emergenza nel paziente Covid-19
  17. La tecnica asettica
  18. Rimozione dei guanti e rischio di contaminazione delle mani
  19. Disinfezione e sanificazione dei DPI riutilizzabili
  20. Broncoscopia
  21. Gestione dell’urinocoltura da catetere vescicale
  22. Plasmaferesi
  23. Sostituzione catetere venoso periferico, quando e perché
  24. Autocateterismo intermittente - CIC
  25. Broncoaspirazione con sistema a circuito chiuso
  26. Pronazione del paziente critico in terapia intensiva
  27. Toracotomia, l’apertura chirurgica del torace
  28. Decontaminazione, detersione e disinfezione degli endoscopi
  29. Raccolta campioni biologici per diagnosi di laboratorio
  30. Nutrizione Parenterale Totale - NPT
  31. Come si esegue il lavaggio vescicale
  32. Procedura esecutiva del salasso terapeutico
  33. Terapia orale e frantumazione delle compresse
  34. Somministrazione della terapia orale al paziente disfagico
  35. Perché si effettua il lavaggio vescicale
  36. Salasso terapeutico
  37. Pressione intraddominale: Monitoraggio in Terapia Intensiva
  38. Rachicentesi o puntura lombare
  39. Tecnica di Seldinger
  40. Collare cervicale, la tecnica di posizionamento
  41. Emocoltura, le modalità di prelievo dei campioni
  42. Somministrazione terapia intranasale
  43. Infortunio biologico da puntura accidentale, cosa fare
  44. Sostituzione catetere vescicale, quando e perché
  45. Biopsia ossea, prelievo campione di tessuto osseo
  46. REBOA per trattamento emorragie interne non comprimibili
  47. Manovra di Valsalva
  48. Riabilitazione del pavimento pelvico nell'incontinenza urinaria
  49. Somministrazione della terapia per via endovenosa
  50. Inserimento del catetere di Swan-Ganz
  51. Valutazione disfagia, i test per le prove di deglutizione
  52. Impianto di pacemaker, come si svolge l'intervento
  53. Rilevazione del polso arterioso
  54. Prelievo venoso, ansia e dolore correlato
  55. Paracentesi, l'evacuazione di liquido ascitico peritoneale
  56. Bilancio idrico, peculiare competenza infermieristica
  57. Posizionamento di un Catetere Venoso Centrale
  58. Toracentesi: Evacuazione di liquido dalla cavità pleurica
  59. La Contenzione: Cos'è e quali forme esistono
  60. Tracheoaspirazione
  61. ACR: Conoscere e riconoscere precocemente l’arresto cardiaco
  62. Monitoraggio pressione arteriosa cruenta: Sistema invasivo
  63. Prelievo ematico difficile: Le Linee Guida per affrontarlo
  64. Pressione arteriosa: Cos'è, come si misura e quando
  65. Pbls-d, supporto funzioni vitali pediatriche e defibrillazione
  66. Colonscopia, preparazione e assistenza infermieristica
  67. Sterilizzazione dispositivi medici, i metodi di esecuzione
  68. Sterilizzazione: Cos’è, come, quando e perché si pratica
  69. Intraossea, una valida alternativa all’accesso venoso
  70. Le posizioni speciali del paziente in sala operatoria
  71. Il posizionamento del paziente sul letto operatorio
  72. Il percorso stroke e le responsabilità dell'infermiere
  73. Le regole per il mantenimento dell'asepsi in sala operatoria
  74. Tricotomia prima di un intervento chirurgico: Come e perché
  75. Asepsi in sala operatoria: Le linee guida comportamentali
  76. Pompa elastomerica, cos'è e come si prepara
  77. Als, le manovre di supporto vitale avanzato nell’adulto
  78. Blsd e manovre di rianimazione in arresto cardiaco dell'adulto
  79. L'infermiere nella polmonite associata a ventilazione (Vap)
  80. Eseguire la vestizione per l'ingresso in sala operatoria
  81. Clistere o enteroclisma: come fare un clistere
  82. Scheda dimissione infermieristica e continuità assistenziale
  83. Cardioversione Elettrica e assistenza infermieristica
  84. Endoscopia digestiva, ruolo e responsabilità infermieristiche
  85. Batteriemie CVC correlate, prevenzione e trattamento
  86. Mucosite del cavo orale nelle neoplasie, come gestirla?
  87. Gestione del Catetere Venoso Centrale di Tesio in dialisi
  88. Gestione del paziente ustionato, gli interventi infermieristici
  89. Urinocoltura, la procedura standard per un campione valido
  90. Gastrostomia Endoscopica Percutanea, gestione infermieristica
  91. Drenaggio pleurico e gestione infermieristica
  92. Emocoltura, la procedura standard
  93. Gestione della Nutrizione Artificiale: sondino nasogastrico
  94. Raccolta diuresi delle 24 ore, procedura infermieristica
  95. La disinfezione della cute prima della venipuntura
  96. Monitoraggio emodinamico di tipo invasivo
  97. Gestione del catetere vescicale nel paziente pediatrico
  98. Prelievo ematico capillare: la corretta esecuzione
  99. Emotrasfusione, assistenza infermieristica al paziente
  100. PICC line, centrale da periferia: la gestione infermieristica
  101. Tutte le procedure

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La somministrazione per via sottocutanea è utilizzata per piccole quantità di farmaci con un’azione lenta, ma continua. La rotazione delle e nelle sedi di iniezione, il non riutilizzo dello stesso ago, la tecnica della plica e l'angolazione dell'ago a 45° qualora si utilizzino aghi con lunghezza superiore a 4/6 mm, sono fattori essenziali per evitare lesioni cutanee e garantire un assorbimento ottimale del farmaco.

Quando si utilizza la via sottocutanea per la somministrazione di farmaci

Come si fanno le iniezioni sulla pancia

Auto-somministrazione di farmaco per via sottocutanea

La somministrazione sottocutanea è generalmente utilizzata per farmaci non assorbibili a livello gastrointestinale, rientrando quindi tra le somministrazioni parenterali come la somministrazione intramuscolare, endovenosa, transdermica o tramite aerosol.

La via sottocutanea viene utilizzata per farmaci che richiedono somministrazioni in piccole quantità, come ad esempio insulina, anestetici o eparina a basso peso molecolare (Ebpm), che necessitano di una diffusione lenta ma continua nel tempo.

La somministrazione sicura ed attenta rientra certamente tra le responsabilità dell'infermiere, per cui è necessario eseguire una tecnica di iniezione sottocutanea che riduca gli effetti avversi come ecchimosi, ematomi, dolore, lipodistrofie.

In occasione del Third Injection Technique Workshop in Athens (TITAN 2009) sono state presentate linee guida che racchiudono raccomandazioni pubblicate nel 2010 e revisionate nel 2014, che prendono in considerazione alcuni punti ritenuti fondamentali per una tecnica iniettiva eseguita senza errori e in sicurezza:

  • ruolo degli operatori sanitari
  • aspetto psicologico relativo all'iniezione
  • siti di iniezione del farmaco, il suo assorbimento, preparazione dell'iniezione e sicurezza del paziente
  • dispositivi di iniezione
  • scelta della lunghezza dell'ago e tecnica di iniezione
  • complicanze legate all'iniezione.

L'intervento educativo, quando possibile, riveste un ruolo nodale nella pratica delle iniezioni sottocutanee.

Infatti, se da un lato l'infermiere ha la responsabilità di garantire la corretta applicazione della prescrizione terapeutica, dall'altro l'implementazione di una guida all'auto-somministrazione per pazienti e caregiver potrà rendere più completo il suo ruolo di educatore.

Il suo obiettivo deve essere quello di favorire l'empowerment della persona assistita secondo le sue capacità e propensioni, favorendone così la compliance, il comfort e il benessere.

Come si fanno le iniezioni sulla pancia

Il sottocute è quella porzione adiposa compresa tra derma e muscolo. Ha uno spessore variabile di circa 2mm.

La velocità di assorbimento di una iniezione sottocutane varia in base alla sede: l’assorbimento più rapido avviene nella zona addominale, un po’ meno rapidamente avviene nelle braccia, lentamente nelle cosce e, ancor più lentamente, nei glutei.

Come si fanno le iniezioni sulla pancia

I siti raccomandati per le iniezioni sottocutanee sono:

  • addome
  • cosce
  • glutei

anche se per comodità e per facilità di raggiungimento del sito (soprattutto in pubblico) molti pazienti utilizzano la parte superiore del braccio, in particolar modo per la somministrazione di insulina per i pazienti diabetici.

La tecnica iniettiva: stessa ora stesso sito

Per le iniezioni sottocutanee ripetute più volte durante la giornata può essere utile e semplice attuare la regola “stessa ora stesso sito”. L'obiettivo è quello di preservare l'integrità dei vari siti di iniezione, evitando lipodistrofie, ematomi o irritazioni.

È un sistema semplice, facilmente inseribile anche in un programma di educazione terapeutica, che consiste nell'abbinare ogni momento della somministrazione ad un sito specifico; ad esempio la somministrazione della mattina con l'addome, la somministrazione serale con le cosce e così via.

La suddivisione in quadranti

Risulta utile anche dividere ogni sito in quadranti e ogni giorno ripetere la regola spostando il punto di inserzione di qualche centimetro in senso orario all'interno del quadrante.

È inoltre sempre consigliabile alternare il lato destro e quello sinistro.

Ricordiamo che è indispensabile ispezionare accuratamente il sito sia visivamente che con la palpazione per evitare zone eventualmente lipodistrofiche e garantire l'assorbimento ottimale del farmaco.

Le zone lipodistrofiche, secondo recenti studi, risultano però essere le sedi preferenziali delle auto-somministrazioni di iniezioni sottocutanee poiché ritenute zone associate a minor dolore.

La scelta dell'ago per l’iniezione sottocutanea

L'iniezione sottocutanea ottimale viene eseguita quando un ago affilato e corto penetra velocemente la cute tesa, evitando disagio e dolore.

La scelta dell'ago deve essere fatta tenendo conto di più fattori:

  • il fisico del paziente
  • il tipo di farmaco
  • il fattore psicologico.

Gli aghi più comuni sono quelli da 4,5 e 6 mm, utilizzati soprattutto nelle siringhe pre-riempite o nelle penne insuliniche. L'utilizzo della lunghezza superiore è sconsigliato.

Sono generalmente di lunghezza superiore (16 mm) quelli delle classiche siringhe da insulina.

Gli aghi da 4 e 5 mm possono essere inseriti nella cute a 90°, mentre per gli aghi da 6 mm o più va eseguita la tecnica della plica (o del “pizzicotto”) oppure inseriti con un’angolatura di 45°.

Per i pazienti particolarmente magri, nelle somministrazioni sull'addome o sugli arti è consigliabile la plica o l'angolatura a 45° anche utilizzando un ago di 4 mm.

La plica va tenuta per tutta la durata della somministrazione, che deve essere lenta per evitare la sensazione dolorosa e al termine, soprattutto nelle auto-somministrazioni, è buona norma aspettare almeno 10 secondi prima di estrarre l'ago (Raccomandazione di Tipo IIIC).

Non va mai eseguita la manovra di Lesser.

La procedura dell’iniezione sottocutanea

Materiale occorrente

  • Farmaco prescritto
  • Siringhe sterili
  • Tampone disinfettante
  • Guanti
  • Scheda terapia (o cartella somministrazione farmaci).
Azione Motivazione
Identificare il paziente utilizzando i metodi identificativi in uso nella propria u.o. Evitare il rischio di errore nella somministrazione
Informare il paziente sulla procedura (ove possibile) Rendere il paziente consapevole e collaborante
Lavarsi le mani Ridurre il rischio di contaminazione

Eseguire il controllo prescrizione-farmaco, verificare la data di scadenza e l’integrità del contenuto.

Preparare il farmaco, se necessario aspirando dal flacone o dalla fiala (non necessario in caso di siringhe preriempite)

Assicurare la correttezza della somministrazione
Sostituire l'ago (se possibile scegliere l’ago in base alle caratteristiche del paziente, o adattare la tecnica iniettiva alla lunghezza dell’ago a disposizione e al paziente) Il passaggio dell'ago nel diaframma del flacone o nella fiala può provocare uno smussamento nell'affilatura della punta accentuando la sensazione dolorosa
Eliminare eventuali bolle d'aria (tenere la siringa rivolta verso l'alto e picchiettare sulla camicia)
N.B. La bolla d’aria presente nelle siringhe pronte preaspirate va mantenuta!
Evitare di introdurre aria nel sottocute
Ispezionare l'integrità del sito scelto per l'iniezione e assicurare la rotazione delle sedi e nelle sedi Preservare l'integrità dei vari siti di iniezione, evitando lipodistrofie, ematomi o irritazioni
Invitare o aiutare il paziente ad assumere la corretta posizione Per introdurre più facilmente l'ago e far avvertire meno dolore al paziente
Scoprire solo la zona scelta Garantire la privacy
Procedere all’antisepsi locale con movimenti decisi e circolari Evitare la contaminazione e ridurre la sensibilità alla puntura dell'ago
Se necessario (paziente molto magro o ago lungo) pizzicare la cute afferrando una plica tra il pollice e l’indice della mano non dominante Evitare di somministrare il farmaco intramuscolo
Introdurre l'ago con la mano dominante tenendolo a 90° rispetto la cute con un colpo deciso

NB se il paziente è troppo magro o l’ago troppo lungo l’angolatura deve essere di 45°

Eseguire una corretta tecnica iniettiva
Iniettare lentamente il farmaco tenendo l’eventuale plica per tutta la durata della somministrazione Evitare la fuoriuscita del farmaco dal tessuto e la formazione di ematomi
Una volta terminata la somministrazione del farmaco estrarre l'ago velocemente, rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione) Sostenere i tessuti durante l'estrazione dell'ago riduce il dolore
Osservare che non siano comparsi effetti indesiderati Garantire la sicurezza al paziente
Smaltire i taglienti nell'apposito contenitore Proteggere da danni accidentali
Lavarsi le mani Evitare contaminazione
Registrare l'avvenuta somministrazione Garantire una corretta trasmissione delle informazioni

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Come si chiamano le punture che si fanno nella pancia?

La parte del corpo più adatta per praticare la puntura di eparina è la regione addominale anteriore o laterale (pancia), ad eccezione della zona molto vicina all'ombelico.

Dove si fa la puntura sottocutanea?

Le iniezioni sottocutanee possono essere fatte nella regione intorno all'ombelico, sui fianchi, nella porzione anteriore delle cosce, nella parte alta delle braccia (lato esterno o lato interno) e sotto la scapola.

Come si esegue l iniezione di eparina?

L'eparina si somministra attraverso un'iniezione sottocutanea, con la siringa inclinata a 45° o perpendicolarmente e senza massaggiare la zona. Considerando che l'iniezione sottocute di eparina spesso causa la formazione di ematomi, sono necessarie alcune precauzioni.