IntroduzioneParlando di ferita chirurgica si fa riferimento alla soluzione di continuo creata intenzionalmente attraverso l’incisione della cute con strumento da taglio per garantire l’accesso al sito chirurgico durante un intervento. Show
Tale ferita viene successivamente chiusa tramite l’utilizzo di punti di sutura, graffette o colla chirurgica al termine dell’intervento. iStock.com/Videowok_art Le strutture coinvolte possono essere cute e sottocute ma anche i tessuti molli più profondi, come i muscoli e gli organi viscerali. La localizzazione del sito di incisione e la modalità di accesso all’organo sono scelte dal chirurgo sulla base della patologia per la quale si sceglie di operare il paziente e sulla base delle caratteristiche del paziente stesso. La tipologia di ferita, la localizzazione e la sua estensione possono determinare la durata della guarigione, il grado di dolore, i rischi di complicanze e il tipo di cicatrice. Il processo di guarigioneLa guarigione di una ferita chirurgica si articola in un processo trifasico che il nostro organismo scatena ogniqualvolta si subisce una lesione. Le tre fasi del processo possono essere descritte come segue:
Il tessuto leso può guarire successivamente secondo tre modalità, determinate dal grado di perdita del tessuto.
ClassificazioneIl Centers for Disease Control and Prevention classifica le ferite chirurgiche in quattro diverse tipologie sulla base del grado di contaminazione della ferita:
Quando sostituire la medicazione?La procedura di medicazione di una ferita chirurgica necessita di particolare attenzione perché, trattandosi di una ferita profonda in via di guarigione, il rischio di infezione è particolarmente elevato. L’infezione del sito chirurgico è infatti una delle principali complicanze che possono determinare un prolungamento del periodo di cicatrizzazione. Proprio per questo motivo, nelle prime 48 ore post – operatorie la medicazione del sito chirurgico non dovrebbe essere sostituita. Al momento della dimissione, sarà il medico a dare indicazioni circa le tempistiche di revisione della medicazione sulla base della tipologia di incisione effettuata e sulla base del presidio utilizzato per la sutura dei lembi; i punti di sutura riassorbibili, ad esempio, non necessitano di rimozione meccanica ma vengono autonomamente riassorbiti dalla cute. In caso di presidi diversi per la sutura (punti non riassorbibili o graffette), ferite complesse o soggette a complicanze, il medico potrebbe dare indicazioni circa la necessità di recarsi presso un ambulatorio per la rivalutazione della ferita e la successiva medicazione. Nel caso di ferite pulite – contaminate, contaminate, sporche o infette, la revisione della medicazione richiede necessariamente l’intervento di un professionista, il quale provvederà ad eseguire la medicazione della ferita con adeguati presidi e mantenendo una rigorosa asepsi. La medicazione delle ferite pulite, invece, salvo complicanze impreviste e salvo diverse indicazioni mediche, deve essere sostituita, dopo la dimissione al domicilio, una volta ogni 7 giorni o prima se visibilmente sporca, bagnata o non adeguatamente adesa alla cute. Questa procedura, con le adeguate precauzioni, può essere eseguita a casa nel caso in cui non venga indicata dal chirurgo la necessità di revisionare la ferita a distanza, come avviene, ad esempio, nel caso di ferite suturate con punti riassorbibili. Come si sostituisce la medicazione?La procedura per la sostituzione di una medicazione a piatto di una ferita pulita prevede i seguenti passaggi:
Medicazioni avanzateNon vi sono evidenze che l’utilizzo di medicazioni avanzate per medicare la ferita chirurgica riduca il rischio di infezione o favorisca la guarigione della ferita; l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a tal proposito, suggerisce di non utilizzare alcun tipo di medicazione avanzata in sostituzione della medicazione standard a piatto nelle ferite chirurgiche chiuse per prima intenzione al fine di prevenire le infezioni del sito chirurgico. È inoltre opportuno evitare medicazioni che prevedano l’uso di garze a diretto contatto con la ferita in quanto la loro successiva rimozione potrebbe causare dolore; inoltre, la garza così posizionata aderisce al tessuto di riparazione della ferita che viene, in questo modo, asportato durante la rimozione della medicazione prolungando così il processo di guarigione. A cosa serve la medicazione della ferita?La ferita chirurgica necessita di protezione con idonee medicazioni che devono essere posizionate al termine dell’intervento chirurgico in sala operatoria e devono essere lasciate in sede per le successive 48 ore, a meno che non si presentino visibilmente sporche di sangue, siero o altro materiale. I principali obiettivi della medicazione sono infatti quelli di
Fonti e bibliografia
Cosa fare per non fare attaccare la garza alla ferita?Subito dopo è il momento del disinfettante, che va usato molto diluito e lasciato asciugare da solo. Quindi si ricopre il tutto con una garza medicata non adesiva: imbevuta di paraffina non aderisce alla ferita che, così, si rimargina prima proprio perché non entra in contatto con filamenti o tessuti.
Come staccare la stoffa da una ferita?Scollare i lembi della medicazione in sede e sollevarla delicatamente, prestando attenzione a non esercitare troppa forza se questa risultasse fortemente adesa ai lembi della ferita. Il rischio, in questo caso, consiste nell'asportare il tessuto di riparazione della ferita fino ad ora formatosi o punti di sutura.
Quante volte al giorno disinfettare una ferita?Effettuare detersione, disinfezione e applicazione della crema sulla ferita almeno una volta al giorno.. arrossamento.. gonfiore.. calore.. dolore, prurito o bruciore.. ematomi.. fuoriuscita di liquidi.. Cosa usare al posto della garza per le ferite?I bendaggi di copertura sono impiegati per tenere ferme le medicazioni sulla pelle quando vi sono delle ferite. Sono poco spessi e vengono utilizzati per le ferite chirurgiche e traumatiche. Si tratta di bendaggi che anche i meno esperti sono in grado di confezionare.
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