Domanda di: Maruska Marini | Ultimo aggiornamento: 19 luglio 2022 Show
Valutazione: 4.6/5 (72 voti) Lo psicologo giusto è allora quello con cui si sta bene (in senso lato) e quello che aiuta a capire, che fa vedere le cose da un'altra prospettiva. Lo psicologo giusto è quello che accoglie emozioni e pensieri e facilita la nascita di altre emozioni e altri pensieri ancora. Cosa dire o non dire allo psicologo?Allo psicologo si può dire tutto ciò che possa essere utile per la propria guarigione: poiché egli opera solamente attraverso l'ascolto, il dialogo e la comprensione, è fondamentale che egli sia messo al corrente di quante più informazioni possibili. Quando lo psicologo si sbaglia?Uno psicologo sbaglia quando prende in carico casi per i quali non è adeguatamente preparato o situazioni nelle quali fattori personali possono rendere inefficace o dannoso l'intervento o ancora quando non adempie ai necessari aggiornamenti professionali. Cosa non deve fare lo psicologo?In modo generale il Codice Deontologico sostiene (articolo 3) che lo psicologo deve “evitare l'uso non appropriato della propria influenza”, ossia evitare tutti i casi in cui la propria influenza non sia finalizzata a promuovere il “benessere psicologico dell'individuo”. Come fa lo psicologo ad aiutarti?Lo psicologo sostiene la persona aiutando a capire, riattivare e consolidare le proprie capacità, energie e risorse, permettendo così al paziente di trovare soluzioni e di attenuare il disagio che prova. Trovate 16 domande correlateCome interviene lo psicologo?Lo psicologo verifica la presenza di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento, imposta interventi riabilitativi, suggerisce gli strumenti compensativi da utilizzare a scuola e verifica lo stato dell'apprendimento. Inoltre fornisce consulenze e supporto ai docenti e alle famiglie. Cosa fa un bravo psicologo?Secondo il suo Codice Deontologico, questa figura professionale deve essere in ogni momento rispettosa, responsabile, onesta, sincera, prudente, competente e garantire “la solidità della base oggettiva e scientifica dei suoi interventi”. Ma oltre a tutte queste competenze, essere un bravo psicologo va oltre. Chi non può fare lo psicologo?Allo psicologo è vietata qualsiasi attività che, in ragione del rapporto professionale, possa produrre per lui indebiti vantaggi diretti o indiretti di carattere patrimoniale o non patrimoniale, ad esclusione del compenso pattuito. Quando lo psicologo ha l'obbligo di denunciare un caso?Chiunque, mentre sta esercitando una professione sanitaria in veste di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, venisse a conoscenza di un reato perseguibile d'ufficio, è sempre obbligato a farne denuncia all'Autorità Giudiziaria redigendo un rapporto. Cosa succede se lo psicologo si innamora di una paziente?Il caso dello psicoterapeuta che si innamora di una paziente è l'esempio più clamoroso di quella che viene chiamata violazione del setting, ovvero l'infrazione delle norme che regolano il rapporto psicoterapeutico. Quando lo psicoterapeuta ti dice di andare dallo psichiatra?Solitamente ci si rivolge a lui qualora un disturbo di tipo psichiatrico si presenti in acuzie, ovvero raggiunga l'apice: può trattarsi, ad esempio, di depressioni in acuzie o di disturbi d'ansia in acuzie. Cosa si può chiedere allo psicologo?Le domande più comune da porre ad uno psicologo prima di iniziare una terapia
Come interrompere con lo psicologo?Termina la terapia psicologica in 3 passi
Quando una psicologa può rompere il segreto professionale?Qualsiasi situazione che metta in pericolo la vita del paziente o di altre persone a lui vicine costringerà lo psicologo o lo psicoterapeuta a rompere il segreto professionale, indipendentemente dal fatto che ciò avvenga nell'ambito di un processo giudiziario oppure no. Chi ha l'obbligo di denuncia?La denuncia è obbligatoria per tutti i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che hanno avuto notizia di un reato procedibile d'ufficio nell'esercizio o a causa delle loro funzioni. Quando lo psicologo rompe il segreto professionale?Il terapeuta deve infatti astenersi dal rivelare informazioni apprese in ragione della propria attività professionale, anche nel caso in cui venisse chiamato a rendere testimonianza dinanzi all'Autorità Giudiziaria. Solo l'espresso consenso del paziente scioglierà il professionista dal vincolo di preservare il segreto. Che differenza c'è tra lo psicologo e lo psicoterapeuta?Lo psicoterapeuta – a differenza dello psicologo – è dunque il professionista indicato nella cura dei disturbi psicopatologici. Il titolo di psicoterapeuta non abilita comunque alla prescrizione di farmaci, se il clinico è uno psicologo e non un medico. Quando uno psicologo viene radiato?Esempi: condotta professionale particolarmente scorretta verso l'utenza; situazioni di forte recidività; comunicazioni pubblicitarie palesemente false. La radiazione dall'Albo consiste nella "espulsione" dello Psicologo dall'Albo e pertanto non può più esercitare la professione. Come ci si sente dopo una seduta di psicoterapia?Potresti avvertire un po' di stanchezza perché non è facile mettere insieme i pezzi di una storia e raccontarla a una persona che vedi per la prima volta. Per lo stesso motivo potresti sentirti un po' triste o giù di morale. Prova a fare qualcosa che ti rilassi e che ti aiuti a staccare. Quante sedute da uno psicologo?Quindi le sedute necessarie possono variare da un numero di 12 a un numero di 24 e la durata globale sarà all'incirca di 6 mesi. Sono, ad esempio, quelle consulenze richieste da chi soffre di attacchi di panico, da chi presenta disturbi sessuali di varia natura, oppure da chi si trova a vivere, suo malgrado, un lutto. Come si svolge la prima seduta dallo psicologo?L'obiettivo dello psicologo, durante la prima visita, è quello di conoscere la persona e capire il problema che l'ha portato da lui o da lei, cercando di metterla a proprio agio. Successivamente potrà formulare alcune domande che lo aiuteranno a inquadrare meglio il problema e la situazione di vita che sta vivendo. Come si capisce il controtransfert del psicoterapeuta?Vediamo come si capisce il controtransfert del psicoterapeuta
Quando la terapia fallisce?Il fallimento potrebbe avviene quando lo psicologo non riesce ad accogliere in maniere sufficientemente buona e competente la sofferenza del paziente, non concedendosi tempo e spazio per pensare ai contenuti che gli vengono portati in seduta. Cosa fare al primo colloquio psicologico?Nel corso del colloquio, tenendo a mente l'obiettivo della conoscenza, lo psicologo raccoglierà una prima anamnesi (storia di vita del paziente) chiedendo al paziente di raccontare alcuni aspetti della propria vita attuale e passata, come ad esempio la storia familiare, lavorativa, scolastica e medica. Come capire se è il caso di andare da uno psichiatra?Quali sono i segni che una persona dovrebbe vedere uno psichiatra...
Come capire se è un buon psicologo?I segnali per riconoscere un bravo psicoterapeuta. La capacità di connettersi. ... . La tolleranza alle frustrazioni. ... . L'amore per il genere umano. ... . L'impegno. ... . La flessibilità ... . La sincerità ... . Il coraggio. ... . La capacità di vedere e valorizzare le risorse.. Cosa dire o non dire allo psicologo?Allo psicologo si può dire tutto ciò che possa essere utile per la propria guarigione: poiché egli opera solamente attraverso l'ascolto, il dialogo e la comprensione, è fondamentale che egli sia messo al corrente di quante più informazioni possibili.
Quando si vedono i primi risultati della psicoterapia?I primi miglioramenti si notano nelle prime sei-otto settimane. La durata di una Psicoterapia è variabile e dipende dalla situazione clinica del paziente, dalla qualità dell'alleanza terapeuta-paziente e dall'impegno del paziente nell'utilizzare le strategie concordate con il terapeuta.
Quando smettere di andare dallo psicologo?Un buon tempo per fare questa stima e valutare se interrompere il percorso è tra il settimo e il nono colloquio. Se in questo periodo non c'è stato alcun tipo di cambiamento e miglioramento quindi il paziente non ha mostrato una mobilità è importante considerare di interrompere il percorso.
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