Se vendo la macchina devo pagare il bollo

Se vendo la macchina devo pagare il bollo
Sapevi che in caso di passaggio di proprietà e vendita di un veicolo per il quale c’è almeno un bollo auto non pagato sarai sempre tu il debitore delle tasse non corrisposte, perché l’inadempiente al momento della scadenza sei stato tu? Il debito del bollo auto quindi non si trasferisce al nuovo proprietario della vettura venduta.

Cos’è il bollo auto

Il bollo auto è una tassa di proprietà sul veicolo ed è necessario pagarla a prescindere dall’utilizzo della vettura stessa. Anche in caso di mancato utilizzo del veicolo di cui si è proprietari quindi bisogna pagare il bollo.

È bene ricordare che bisogna pagare questa tassa a cadenza annuale entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza del bollo precedente. Se l’ultimo giorno utile cade di sabato, domenica o in un’altra festività, è possibile pagare il primo giorno feriale utile, senza ammenda.

I pagamenti seguono scadenze prefissate a seconda della tipologia del veicolo, dell’immatricolazione o degli eventuali passaggi di proprietà effettuati. Ad esempio, di norma, tutti gli autoveicoli con potenza maggiore di 35 kw (una Panda ne ha di più, quindi stiamo parlando della stragrande maggioranza delle autovetture) prevedono tre scaglioni annuali di pagamento: Aprile, Agosto e Dicembre.

Qualora si acquisti un veicolo di nuova immatricolazione, il primo bollo deve essere pagato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione. Solo nel caso quest’ultima sia avvenuta negli ultimi dieci giorni del mese, si può pagare anche nel corso del mese successivo a quello di immatricolazione. Se invece si acquista un veicolo usato, il pagamento del Bollo spetta al nuovo proprietario soltanto se il Passaggio di Proprietà avviene entro la scadenza del Bollo.

Dove si può pagare il bollo auto?

Per pagare il bollo auto, è sufficiente recarsi alla Posta (dove la commissione da versare è ridotta rispetto a quelle delle altre soluzioni), oppure nelle tabaccherie Lottomatica, nelle ricevitorie Sisal, nelle Agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche. È possibile pagare anche presso tabaccai convenzionati con Banca ITB e Sportelli ATM e I-Banking, ma alcune Regioni non consentono queste possibilità; per verificare, è sufficiente recarsi sul sito dell’ACI.

È, inoltre, possibile pagare il bollo anche online: tramite home banking o su ACI. Anche questa possibilità non è garantita da tutte le Regioni.

Pagare il bollo in ritardo: cosa succede

Può capitare di pagare il bollo in ritardo: in questo caso, oltre all’importo base, sarà necessario corrispondere anche gli interessi maturati. È possibile effettuare un ravvedimento operoso, il sistema introdotto dall’articolo 13 del Decreto Legislativo n. 472 del 1997, che dà la possibilità al contribuente di regolarizzare la propria posizione fiscale a seguito di mancato, omesso o insufficiente versamento di imposte e tributi (non solo per il bollo auto non pagato, quindi). La sanzione da versare, in questo caso, sarà inferiore a quella che si dovrebbe pagare nel caso di accertamento da parte delle istituzioni o delle Forze dell’Ordine. Questa tipologia di ravvedimento si applica solo entro i 12 mesi dalla scadenza del bollo.

Il calcolo delle sanzioni per omesso pagamento del bollo auto è basato sui giorni di ritardo, ossia:

  • Ritardo di massimo 14 giorni: sanzione pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • Ritardo tra 15 e 30 giorni: sanzione pari all’1,5% dell’importo originario della tassa automobilistica;
  • Ritardo tra 31 e 90 giorni: sanzione pari all’1,67% dell’importo originario della tassa automobilistica;
  • Ritardo tra 91 giorni e un anno: sanzione pari al 3,75% dell’importo originario della tassa automobilistica;
  • Ritardo superiore ad un anno: la sanzione è pari al 30% della tassa dovuta, oltre agli interessi moratori che saranno calcolati per ogni semestre di ritardo.

Ritardo nel pagamento del bollo di oltre 3 anni: cosa fare

Nel caso in cui all’ACI risulti un bollo auto non pagato, tale mancato pagamento può essere oggetto di accertamento entro la fine del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento.

In caso di ricezione di un avviso di accertamento, il proprietario del mezzo interessato può presentare istanza di annullamento in autotutela entro 30 giorni dalla notifica stessa, dimostrando che i bolli erano già stati pagati in precedenza.

In caso di ricezione di cartella esattoriale, invece, la presentazione dell’istanza in via di “autotutela” non interrompe il termine (60 giorni dalla data di notifica) entro il quale ricorrere presso la Commissione Tributaria. Infine, in caso di mancato pagamento, entro 60 giorni dalla notifica della cartella, verrà avviata la riscossione coattiva.

Diversamente, se non si paga il bollo per tre anni consecutivi, l’auto verrà cancellata d’ufficio dal PRA (il Pubblico Registro Automobilistico), la Direzione Generale della Motorizzazione Civile ritirerà la targa e la carta di circolazione (avvalendosi della collaborazione delle Forze dell’Ordine). In questo caso quindi il conducente sarà costretto a pagare gli anni di bollo arretrati e a lungaggini burocratiche non indifferenti.

Ecco perché il bollo va pagato sempre, entro i termini previsti dalla legge e le ricevute di avvenuto pagamento devono essere conservate per 5 anni, anche se non esiste l’obbligo né di esporle, né di portarle a bordo.

E in caso di vendita dell’auto? Cosa succede al bollo.

Cosa accade se viene venduto un veicolo, per il quale c’è almeno un bollo auto non pagato?

In caso di passaggio di proprietà, sarà sempre il venditore il debitore delle tasse non corrisposte, perché l’inadempiente al momento della scadenza è stato lui: il debito quindi non si trasferisce al nuovo proprietario.

Chi acquista un mezzo (non solo veicoli a quattro ruote, ma anche moto e ciclomotori) sul quale penda un bollo auto non pagato, un giorno potrebbe ricevere un sollecito di pagamento o una cartella esattoriale da parte dell’ente creditore. Il nuovo proprietario non è tenuto a pagare il bollo dell’auto del periodo precedente all’acquisto e, eventuali cartelle esattoriali per il bollo non pagato, saranno inviate al vecchio proprietario per le competenze fino al momento del passaggio di proprietà.

Un’altra buona notizia è certamente che l’agente della riscossione non può iscrivere un fermo amministrativo su un mezzo dopo il passaggio di proprietà per i debiti accumulati dal precedente titolare.

Tuttavia, è sempre bene prestare attenzione al momento dell’acquisto di un mezzo usato ed informarsi sullo stato di pagamento del bollo. Nel caso di un bollo auto che scada a settembre, se l’auto è venduta nel corso del mese di ottobre, l’obbligo di pagamento ricade sul nuovo proprietario (quando lui entra in possesso del mezzo, i termini per il pagamento del bollo – 31 ottobre – non sono ancora scaduti); nel caso in cui l’auto venga invece venduta a partire dal 1 novembre, il pagamento del bollo spetta al precedente proprietario.

Bollo auto: chi è esente

Esistono alcune categorie di conducenti che possono astenersi dal corrispondere l’ammontare del bollo del proprio veicolo. Si tratta di chi usufruisce dei benefici della Legge 104, ossia persone affette da handicap accertato e i loro caregiver. In particolare, i casi di esenzione riguardano:

  • le persone disabili gravi (minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa), i genitori (anche adottivi o affidatari);
  • il coniuge e i parenti o affini della persona disabile.

I familiari possono ottenere l’agevolazione solo se il portatore di handicap è a loro carico o dispone di un reddito lordo non superiore a € 2.840,51. Le categorie rientranti nella Legge 104 devono però rispettare alcuni limiti sulla tipologia di auto: non sono infatti ammessi all’esenzione i veicoli a benzina con cilindrata superiore ai 2.000 centimetri cubici e quelli a gasolio con cilindrata maggiore di 2.800 centimetri cubici.

È invece prevista un’esenzione parziale per i mezzi di interesse storico e collezionistico di età compresa tra i 20 e i 29 anni. Dal primo gennaio 2019, infatti, la tassa di possesso è stata ridotta del 50%. L’agevolazione viene applicata però a condizione che i motoveicoli e gli autoveicoli siano in possesso del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica rilasciato da ASI (Automotoclub Storico Italiano), FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e Registri di Marca e che tale riconoscimento sia annotato sul libretto di circolazione. I proprietari che vogliono usufruire dello sconto devono presentare domanda di aggiornamento della carta di circolazione alla Motorizzazione Civile, allegando l’originale e la fotocopia del certificato che ne attesta la storicità.

Bollo non pagato e Assicurazione Auto: cosa succede in caso di incidente?

Le compagnie di Assicurazione auto sono tenute al risarcimento del danno se il veicolo ha il permesso di circolare: il mancato pagamento del Bollo non comporta il divieto di circolazione a meno che il veicolo non venga sottoposto a Fermo Amministrativo o Radiato per cancellazione d’ufficio.

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Cosa succede se pago il bollo e poi vendo la macchina?

Rimborso bollo auto venduta Qualora si sia pagato il bollo auto e nelle 12 mensilità si venda la vettura di proprietà non sarà possibile in alcun modo ottenere il rimborso del bollo auto già pagato. La tassa regionale non potrà nemmeno essere trasferita sul nuovo veicolo acquisto.

Quando vendere auto per non pagare bollo?

Se vendo la mia auto usata, chi deve pagare il bollo auto?.
se il bollo auto è scaduto, allora deve risponderne il vecchio proprietario;.
se invece non è ancora scaduto, quando viene sottoscritto l'atto di vendita entro l'ultimo giorno utile per fare il pagamento, il nuovo proprietario deve pagare la tassa..

Quando si vende una macchina si pagano tasse?

La base imponibile non dovrà essere il 100% del prezzo di vendita se l'auto è utilizzata promiscuamente ma solo il 50% per esempio e lo stesso nel caso in cui il diritto alla detrazione Iva è stato inferiore al 40%.