Mi gira la testa quando mi sdraio

Da qualche giorno hai le vertigini cambiando posizione nel letto? Ecco quale potrebbe essere la causa.

Una storia clinica del genere fa pensare alla Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB) la forma di vertigine più frequente in assoluto, con un picco di incidenza intorno ai 40-60 anni.

La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB) è caratterizzata da violente crisi di vertigine e, spesso, da instabilità. La vertigine è estremamente caratteristica poiché:

  • è di breve durata: dura circa 20-40 secondi, durante i quali il paziente vede muovere l’ambiente;
  • è parossistica: i sintomi aumentano gradualmente fino a raggiungere un picco, per poi ridursi fino a scomparire del tutto;
  • è posizionale: è scatenata solo dall’assunzione di alcune posizioni e movimenti come stendersi o alzarsi dal letto, girarsi su un fianco o sull’altro quando si è distesi, alzare o abbassare la testa, piegarsi in avanti;
  • è benigna: talvolta (ma non sempre) si risolve spontaneamente nel giro di 7-15 giorni;
  • è associata ad un nistagmo specifico: il nistagmo è un movimento dei globi oculari, le cui caratteristiche consentono di stabilire qual è l’orecchio e qual è il canale semicircolare interessato dal disturbo.

Durante le crisi, nausea e vomito sono quasi sempre presenti.

Diagnosi e Terapia

Un’attenta anamnesi è fondamentale per orientare la diagnosi.

Generalmente il paziente è molto preciso nel raccontare i suoi sintomi: riferirà, infatti, che la vertigine insorge a seguito di precisi movimenti e in particolari posizioni, che è molto violenta e altrettanto breve, e che si ripete ogni qualvolta ripete lo stesso movimento o assume la stessa posizione.

L’esame vestibolare conferma la diagnosi, in particolare le manovre di posizionamento rapido di Dix-Hallpike, positiva se sono interessati i canali semicircolari posteriore ed anteriore, e di Pagnini-McClure, positiva se è interessato il canale semicircolare laterale.

Tali manovre hanno lo scopo di mobilizzare gli otoliti e di provocare la vertigine ed il tipico nistagmo, le cui caratteristiche consentono di stabilire in quale orecchio ed in quale canale semicircolare è presente l’ammasso di otoliti

Confermata la diagnosi, sarà possibile passare alla terapia. Nei casi tipici, non è necessario eseguire alcun altra indagine.

La VPPB è trattata sottoponendo il paziente a manovre liberatorie specifiche, il cui scopo è di allontanare, nel giro di pochi secondi, l’ammasso dal canale semicircolare interessato. Tra le più utilizzate ricordiamo la manovra di Epley, Semont, Gufoni, la posizione coatta di Vannucchi, ecc.

L’efficacia della manovra è confermata dall’immediata scomparsa dei sintomi: i movimenti e le posizioni scatenanti che fino a qualche minuto prima determinavano vertigine e nistagmo non provocheranno più alcun fastidio.

Dopo manovra liberatoria efficace può persistere instabilità, che scomparirà con il recupero della funzione della macula dell’utricolo: affinché questo avvenga, dovrà essere prodotta una quantità di otoliti tale da “riempire” il vuoto lasciato da quelli distaccatisi in eccesso.

In caso di fallimento delle manovre liberatorie si ipotizza la presenza di un ammasso eccessivamente voluminoso che stenta pertanto a fuoriuscire dal canale o che l’ammasso stesso sia adeso alla cupola (cupololitiasi) e pertanto non mobilizzabile.
In entrambi i casi, il paziente si sottoporrà per 7-10 giorni a particolari esercizi domiciliari (tecnica di dispersione di Brandt-Daroff) che hanno lo scopo di mobilizzare gli otoconi e di favorire quindi il buon esito delle successive manovre liberatorie.

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La sensazione provocata dalle vertigini a letto è molto spiacevole: questo disturbo, non grave ma piuttosto fastidioso, prende il nome di vertigine parossistica posizionale, e deriva da un’alterazione di una zona interna al nostro orecchio: il labirinto.

In genere viene avvertita quando ci si sdraia a letto, o quando si cambia posizione, per esempio spostandosi su un lato, proprio perché il movimento del capo comporta una sollecitazione del labirinto infiammato.

Oggi vediamo insieme di cosa si tratta e quali possono essere le cause che provocano le vertigini a letto.

Cosa succede quando si hanno le vertigini a letto: i sintomi

La vertigine parossistica posizionale, come accennato, è una problematica che si manifesta con brevi episodi di vertigini in risposta a movimenti della testa che stimolano la zona dei canali semicircolari, all’interno del labirinto posto all’interno dell’orecchio. Questa vertigine viene avvertita molto chiaramente a letto: è la posizione orizzontale dell’orecchio, infatti, insieme ai movimenti del capo, a sollecitare direttamente, questa zona dell’orecchio.

La principale caratteristica della vertigine è il senso di rotazione del proprio corpo rispetto all’ambiente circostante: chi ne soffre, ha la sensazione di trovarsi su una giostra, e avverte un movimento anche degli oggetti circostanti. Queste sensazioni durano, solitamente, pochi secondi, ma sono di elevata intensità: spesso possono spaventare, specialmente se accompagnate da nausea, vomito, sudorazione fredda e palpitazioni.

La vertigine parossistica posizionale si manifesta con questi sintomi nel momento della mobilitazione del capo e scompare, invece, se si tiene la testa immobile.

È definita anche benigna poiché, pur essendo caratterizzata da una sintomatologia molto fastidiosa, non è una minaccia per la salute, anche se è importante sapere da cosa può originare e come risolverla.

Approfondiamo di seguito questo argomento.

Mi gira la testa quando mi sdraio

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Da cosa dipende la vertigine parossistica posizionale

Le cause che portano alle vertigini posizionali possono essere differenti: la maggior parte di esse non sono gravi, ma è comunque importante approfondire il quadro clinico per evitare spiacevoli complicanze.

A scatenare questo tipo di vertigine è un disallineamento di un piccolissimo organo che si trova all’interno delle nostre orecchie, il labirinto vestibolare, formato a sua volta da tre canali semicircolari, che contengono i liquidi che controllano la rotazione della testa, ovvero la linfa e i sensori ciliati.

Altre strutture che si trovano nella stessa zona, gli otoliti, controllano invece il movimento della testa, orientandone la posizione rispetto alla forza di gravità.

Gli otoliti, costituiti da utricolo e sacculo, contengono a loro volta dei cristalli, che ci rendono sensibili e reattivi alla gravità. Se queste formazioni cristalline si alterano e si muovono, stimolano in maniera non corretta i canali semicircolari compromettendo il nostro senso di equilibrio: compare così il senso di vertigine.

Gli otoliti sono comunemente conosciuti anche come “sassolini”, proprio per la loro formazione calcifica.

Spostamento degli otoliti: quali sono le cause?

Labirinto vestibolare e otoliti possono perdere il loro assetto a causa di alcune condizioni,che provocano un’alterazione del “centro di controllo” presente all’interno del nostro apparato auricolare, ad esempio:

  • infezioni all’orecchio, come le otiti, che provocano proliferazioni batteriche e presenza di liquido all’interno dei canali, rendendo così possibile lo spostamento degli otoliti
  • trauma alla testa, che può quindi portare all’urto dei “sassolini”
  • chirurgia all’orecchio, che modifica l’assetto interno
  • riposo prolungato in posizione orizzontale, che altera lo stato naturale degli elementi nei canali
  • altre patologie all’orecchio, come la sindrome di Ménière, una malattia che provoca vertigini ricorrenti
  • possibile blocco di un’arteria nell’orecchio interno, che provoca occlusioni e cambiamenti dello stato dei canali.

Come viene diagnosticata la vertigine parossistica posizionale?

Mi gira la testa quando mi sdraio

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Innanzitutto, qualora compaia questo disturbo, è importante avvertire il proprio medico curante, che saprà valutare il corretto iter per approfondire se le vertigini sono causate da problematiche interne all’orecchio o, eventualmente, sono di altra natura.

Verranno quindi effettuate delle manovre diagnostiche, con l’obiettivo di riprodurre la vertigine nel paziente per comprendere poi in quale canale si sono mossi gli otoliti.

Al paziente, viene chiesto di compiere alcuni movimenti della testa, così da esaminare la funzione labirintica e valutare se si presenta un particolare movimento degli occhi, detto nistagmo, che indica il deficit del labirinto.

In base alle caratteristiche del nistagmo, il medico sarà in grado di comprendere dove si trova l’ammasso di otoliti – se a destra o a sinistra e dove si sono collocati dopo il distacco – e di diagnosticare quindi la vertigine posizionale che provoca le vertigini a letto.

Vertigini a letto: cure e terapie adatte

Per trattare questo tipo di disturbo non esiste una vera e propria cura: si possono effettuare alcune manovre liberatorie, come la manovra di Epley, che hanno l’obiettivo di riportare il labirinto nel suo assetto iniziale.

Eventualmente, il medico può consigliare di riprodurre alcuni movimenti anche a casa, per favorire il riallineamento degli otoliti e, solo in rari casi, può indicare un trattamento farmacologico, a base di meclizina o benzodiazepina, per dare sollievo immediato.

In generale, le vertigini a letto rientrano dopo pochi giorni dalla loro comparsa, tuttavia, il nostro consiglio è quello di rivolgersi in ogni caso a un medico, per decidere insieme le migliori modalità di intervento.

E voi, avete mai sofferto di vertigini a letto? Come siete intervenuti?

Fonti

humanitasalute.it
msdmanuals.com
cervicalevertigini.it

Cosa fare quando gira la testa da sdraiati?

Come comportarsi quando avvertiamo la vertigine? Nell'immediato occorre mantenere ferma la testa e fissare un punto per controllare la sensazione di vertigine. È consigliato non assumere la posizione individuata come scatenante e compiere con cautela i normali movimenti quotidiani.

Perché gira la testa da sdraiata?

Causa delle vertigini a letto: spostamento degli otoliti Questo può avvenire per varie cause come, ad esempio, infezioni all'orecchio, trauma alla testa, movimenti eccessivamente bruschi del capo; anche lo stress eccessivo può rappresentare un fattore di rischio per lo spostamento degli otoliti.

Quando preoccuparsi per i giramenti di testa?

È importante contattare immediatamente un medico se i capogiri sono associati a un mal di testa forte e improvviso, dolore al petto, difficoltà respiratorie, debolezza, svenimento, annebbiamento della vista, aritmie, confusione o difficoltà a parlare, nausea, vomito o difficoltà a camminare.

Qual è la differenza tra vertigini e giramenti di testa?

Inoltre, i capogiri possono dipendere da disfunzioni dell'apparato neurologico, cardiovascolare e/o gastrointestinale, mentre le vertigini sono legate a disturbi a carico dell'orecchio, dell'apparato vestibolare e del sistema nervoso.