Mi ha lasciato ma ci sentiamo ancora

Salve ragazzi, ho vissuto un mese tremendo, dopo due anni fantastici con la mia ex Lei decide di terminare la storia dicendo che non è più sicura che i suoi sentimenti sono cambiati e che “in questo momento” non mi ama più, in quell’istante preso dallo sconforto le dico che è meglio non sentirsi e vedersi più, ma Lei scoppia a piangere dicendo che è confusa che se ne pentirà (in giornata mi chiama altre 3 4 volte).
Vengo a sapere che Lei sta frequentando un altro ragazzo, chiedo spiegazioni, e lei dice è vero ma non sono innamorata di lui e che sono gli altri a volerlo, (che io voglio farmi sentire cose che non sono vere) ho cercato di riconquistarla ma inutilmente, dice che è confusa che non sa cosa vuole è sicura che fra un mese sarà Lei a piagere perché sarò io a dirle di no.
La domanda, che rivolgo soprattutto a Voi ragazze, ci sta pure che una ragazza di 35 anni si possa innamorare di un’altro, perché comportarsi in questo modo e nonostante tutto vuole continuare a sentirmi e a vedere.
Lei ha pianto molto in questo periodo, anch’io sto soffrendo e mi manca, il mio stato di confusione è dovuto alla preoccupazione di essere preso in giro, (lei si arrabbia se viene a sapere che esco o parlo con altre ragazze) o al fatto di essere una riserva(vuole che stia buono fino a quando non avrà fatto chiarezza dentro se stessa).
Ieri l’ho sentita per chiederle come stava la zia, lei continua a dirmi ci sentiamo ci sentiamo, ma io ho preso la decisione di non chiamarla più voglio allontanarmi e dimenticarla, a costo di soffrire.
Se una storia finisce “finisce”, come si fa a comportarsi in questo modo, quando ormai gli detto che sentirla per me è peggio, ma per lei non c’è nulla di strano a chiamarmi per sapere come sto o aiutarmi nel campo del lavoro.
Che significa” in questo momento non ti amo più”, chissà fra un mese.
Datemi dei consigli. Grazie.

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Quando restiamo legati all'ex

Quando una relazione sentimentale finisce, spesso ci sentiamo ancora visceralmente legati all'ex partner. Questo accade specialmente se siamo stati lasciati - ma non necessariamente: a volte siamo noi a lasciare, eppure continuiamo a sentire nostalgia e desiderio.

Quando restiamo legati a chi non ci ha mai voluti

Similmente, quando una persona ci piace ma non ci ha mai voluti, razionalmente sappiamo di non avere speranze. Eppure possiamo continuare a sentici vincolati, a provare un desiderio struggente, e persino sentire la convinzione che quella è l'unica persona giusta per noi, l'unica che potrebbe renderci felici...

I sentimenti non sono razionali - né ragionevoli

La spiegazione più semplice è che emozioni e sentimenti non obbediscono alla logica né alla ragione. Di base, i sentimenti amorosi nascono dagli istinti: l'attrazione, la passione, l'innamoramento, nascono dalla nostra parte istintiva - che sta all'opposto di quella razionale.

E' lo stesso motivo per cui possiamo desiderare una persona anche se sappiamo che è negativa per noi, se ci ha maltrattati o delusi profondamente: la parte viscerale in noi segue le sue "regole", e ignora completamente la ragione.

Innamoramento e dipendenza

Questo tipo di forte attaccamento e dipendenza segue generalmente il meccanismo dell'innamoramento. Quando ci innamoriamo, sperimentiamo sia una visione dell'altro idealizzata (in cui ci appare migliore di quello che è realmente), sia uno stato alterato di coscienza dovuto ad una serie di sostanze prodotte dal cervello (che si comporta come se fosse sotto l'effetto di droghe).

Questi effetti possono continuare anche dopo la fine della relazione; oppure persistere verso la persona che non ci ha mai voluto, che vediamo in modo idealizzato e quindi come soluzione ideale ai nostri bisogni o alla nostra sofferenza.
In entrambi i casi, questo stato è simile a quello di una persona tossicodipendente: certi meccanismi fisiologici provocano le sensazioni di mancanza, bramosia, bisogno disperato, e profondo malessere se quel bisogno non viene soddisfatto (che sia la droga o l'amato). In pratica, ci sentiamo come se fossimo in "crisi di astinenza"!

Nostalgia della felicità perduta

Un altro elemento che può legarci fortemente a qualcuno, è la mancanza della felicità che abbiamo provato con quella persona. La nostra mente tende a "filtrare" i ricordi, e a volte si concentra solo su quelli piacevoli. Quindi anche se abbiamo vissuto esperienze negative o sgradevoli con quella persona (da cui la separazione), una parte di noi può attaccarsi alle esperienze felici e desiderarle disperatamente.

Soprattutto se nel momento presente ci sentiamo tristi, soli o "vuoti", la felicità passata può apparirci come un "paradiso perduto" per cui proviamo una struggente nostalgia. Se siamo stati felici con una persona (magari anche solo per qualche ora o un giorno), possiamo provare un desiderio disperato di tornare a rivivere quella felicità.

Come uscirne

Per uscire da questo stato bisogna accettare la perdita: riconoscere che la relazione è "morta" (o non è mai esistita, se non nella nostra immaginazione). Solo dopo aver accettato in modo definitivo questo "lutto" possiamo riprendere in mano la nostra vita.

Unico ma sostituibile

Infine, quando siamo innamorati (e/o dipendenti) pensiamo che quella persona sia unica e insostituibile. Per fortuna non è così: tutti sono unici ma nessuno è insostituibile. Poiché in primis quello che ci lega a qualcuno sono i bisogni che l'altro soddisfa, quello che ci serve è trovare altri che soddisfino i nostri bisogni.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).


"L'inizio dell’amore è spesso simultaneo. Non così la fine: da ciò nascono le tragedie."
(Alessandro Morandotti)

"Per un po' forse continuerò a urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà."
(David Grosmann)

"Quello che mi manca di lui, sono io quando stavo con lui."
(Chiara Gamberale)


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