Prorogata, anche per il 2022, l’Opzione donna. L’operatività del meccanismo di pensionamento, rivolto alle sole donne sia autonome che dipendenti, terminava il 31 dicembre 2021. Quindi, affinché le donne potessero continuare a collocarsi a riposo con l’opzione donna, era necessario un intervento legislativo da parte del Governo che prorogasse la misura. L’intervento è giunto attraverso la bozza del disegno di legge di bilancio 2022, che entrerà in vigore dall’inizio del prossimo anno. Show
Nonostante in prima battuta il Governo fosse intenzionato ad aumentare il requisito anagrafico per accedere al prepensionamento, da 58 a 60 anni, è stato apportato un correttivo alla bozza riportando l’età anagrafica per le lavoratrici, del settore pubblico e privato, dipendenti o autonome, che entro il 31 dicembre 2020 compiono 58 anni (59 anni se autonome) in presenza di almeno 35 anni di contributi, a 58 anni (59 anni se autonome) in presenza di almeno 35 anni di contributi. Tali requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2021. Alla luce della proroga del Governo, appare utile vedere in dettaglio come si calcola l’importo pensione opzione donna. Opzione donna e Ape social nel 2022. Novità, requisiti e domandaOpzione donna: cos’èPer agevolare il pensionamento delle donne, il sistema previdenziale italiano ha disposto una misura – chiamata “Opzione donna” – che permette di collocarsi a riposo in via anticipata. Si tratta di uno strumento, disciplinato dall’art. 1, co. 9 dalla L. 23 agosto 2004, n. 243 (Legge Maroni), che consente alle lavoratrici – sia autonome che subordinate – di andare in pensione in anticipo rispetto ai trattamenti previdenziali ordinari, ossia la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Opzione donna 2022: a chi spettaMa chi può accedere all’opzione donna? Sul punto, la legge dispone che tale meccanismo è riservato unicamente alle lavoratrici iscritte all’Ago (Assicurazione generale obbligatoria), ed ai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi (dipendenti del settore privato, pubblico impiego e lavoratrici autonome) in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995. Pertanto, non vi rientrano le lavoratrici iscritte alla Gestione separata INPS, di cui all’art. 2, co. 26 della L. n. 335/1995. Opzione donna 2022: requisiti e condizioniPer poter usufruire dell’opzione donna è necessario possedere determinati requisiti, sia pensionistici che anagrafici. In particolare, il requisito contributivo è univoco, ossia pari a 35 anni. Diversamente, l’età anagrafica è pari si differenzia in base alla categoria di appartenenza della lavoratrice. Infatti, è necessario avere:
Tali requisiti devono essere posseduti entro il 31 dicembre 2021. Legge di Bilancio 2022: le novità in arrivoOpzione donna 2022: sistema di calcolo e finestra mobileL’Opzione donna, tuttavia, presenta alcuni limiti che potrebbero disincentivare le lavoratrici a protendere per tale meccanismo di pensionamento. Uno su tutti è sicuramente il meccanismo di calcolo, che è quello contributivo, di cui al D.Lgs. 30 aprile 1997, n. 180 (in genere più penalizzante rispetto al sistema retributivo). Altro fattore da considerare per chi intendesse accedere all’opzione donna è la decorrenza del primo assegno pensionistico, in quanto tale tipologia di prestazione soggiace ancora alla cd. “finestra mobile” (cfr. INPS, Circolare n. 53/2011), che prevede un meccanismo in base al quale l’erogazione avviene:
Opzione donna 2022: calcolo pensioneCome appena accennato, chi aderisce all’opzione donna vedrà l’assegno pensionistico ricalcolato secondo il sistema interamente contributivo. Ed è proprio questo il punto sul quale le lavoratrici che prendono in considerazione l’ipotesi di scegliere l’Opzione Donna si soffermano di più, per capire il reale impatto che avrà questa penalizzazione nella determinazione dell’importo dell’assegno mensile. Un impatto spesso non semplice da calcolare. Vediamo quali sono i parametri da tenere in considerazione e proviamo a fare una simulazione del calcolo di una pensione con l’Opzione Donna. In generale sul calcolo di un trattamento pensionistico incidono:
Riassumendo e tentando di stimare le perdite relative alla scelta di andare in pensione anticipata con Opzione Donna:
Infine, provando a fare un calcolo per simulare la penalizzazione sull’assegno della pensione con Opzione Donna ipotizziamo una lavoratrice dipendente del settore privato con 37 anni e 3 mesi di contribuzione al 31/12/2020, di cui meno di 18 prima del 1996 e una pensione mensile stimata sui 1.200 euro lordi con il sistema misto. Scegliendo Opzione Donna la stessa lavoratrice percepirebbe un assegno previdenziale di 1.100 euro lordi circa, pari ad un netto di 932 euro. Pensioni 2022: da quota 100 a quota 102. Cosa cambia nel nuovo anno e in futuroQuanto prendo di pensione con l'opzione donna?Dal 1° settembre 2015 percepisce la pensione di anzianità in regime sperimentale donna (art. 1, comma 9, legge n. 243/2004), liquidata interamente col sistema contributivo. L'importo del trattamento erogato è di € 21.000 lordi annui.
Quanto prende una donna con 35 anni di contributi?Quindi, se prendiamo ad esempio una lavoratrice con 35 anni di contributi e una quota di 30.000 euro, questa maturerà un montante contributivo di 346.500 euro che, trasformati con il coefficiente di trasformazione del 4,289%, dà come risultato 14.860 euro circa di assegno annuo.
Quanto si perde con opzione donna 2022?Come abbiamo visto, Opzione Donna dal 2022 prevede sempre ben 35 anni di contributi per l'uscita anticipata, anche se questo significa perdere anche il 30% sull'assegno ordinario.
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