Senza utero ma con le ovaie si va in menopausa

Domanda:

Buongiorno, a giugno scorso, a causa di numerosi fibromi uterini benigni, ho dovuto subire un’isterectomia.

Ho 48 anni, l’intervento è andato bene, così come il post operatorio. La mia nuova condizione è nella norma: vampate, sudorazioni, etc… Mi chiedevo, ma il Pap test, l’ecografia, la visita ginecologica, devo continuare a effettuarle annualmente, anche se non ho più l’utero?

Attendo risposta, mille grazie!

Risposta:

Immagino che le abbiano tolto anche le ovaie, se mi riferisce molti sintomi della menopausa.

Infatti, rimuovere soltanto l’utero non dovrebbe mandare in menopausa. È vero che la mestruazione non c’e’ più, ma le ovaie in genere continuano a produrre degli ormoni. Andare dal ginecologo può essere, comunque, una buona abitudine, magari ogni 2-3 anni per controllare la vagina e la vescica, i genitali esterni ed eventualmente le ovaie, se sono rimaste in sede.

Il Pap test va ad analizzare le cellule della cosiddetta cupola vaginale e si può fare ogni 5-10 anni, a seconda di una serie di fattori da discutere con il Ginecologo.

Per di più, il Ginecologo può guidare sulla prevenzione ed eventualmente sulle terapie più appropriate, se strategie “fai da te” non aiutano abbastanza.

Isterectomia

L’isterectomia è la rimozione chirurgica dell’utero, spesso abbinata all’ovarectomia ovvero alla rimozione di entrambe le ovaie. Rimuovere entrambe le ovaie corrisponde ad una castrazione

Senza utero ma con le ovaie si va in menopausa
femminile. Basti pensare a cosa direbbe un uomo se il medico gli proponesse la rimozione dei testicoli e della prostata, visto che hanno già avuto i figli che desideravano e che potranno comunque assumere testosterone come crema o pillola o in altra formulazione farmacologica. È inconcepibile, giusto? Ma alle donne le ovaie vengono asportate sempre ancora molto frequentemente.

L’afflusso di sangue delle ovaie è assicurato da un ramo dell’arteria uterina che viene usualmente rimosso nell’intervento di isterectomia. La perdita di questo apporto di sangue da parte delle ovaie comporta di routine la perdita della funzione ovarica. Anche nei casi in cui le ovaie sembrino essere state conservate, spesso smettono di funzionare entro i tre anni successivi. È come se le ovaie sapessero che non c’è più l’utero e quindi poco a poco atrofizzano e smettono di produrre ormoni. Quindi, un’isterectomia significa comunque nella maggior parte dei casi castrazione, indipendentemente dal fatto che le ovaie vengano asportate o meno.

Gli effetti dell’isterectomia per le donne le affliggono dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo e vengono spesso minimizzati dalla classe medica. I disturbi possono includere affaticamento, depressione, mal di testa, palpitazioni, sbalzi d’umore, perdita di capelli, perdita di desiderio sessuale, secchezza vaginale e problemi alle vie urinarie. Le donne alle quali vengono prescritti estrogeni dopo un’isterectomia devono affrontare tutti gli effetti collaterali degli estrogeni dati senza progesterone e se viene invece associato un progestinico, devono sorbirsi spesso anche quegli effetti collaterali. Le donne che hanno avuto un’isterectomia sono a più alto rischio di malattie cardiache, artrite e osteoporosi.  Le cause principali per isterectomia sono fibromi, prolasso uterino (l’utero scende dalla sua posizione normale),  endometriosi e, ovviamente, patologie neoplastiche, sulle quali non si discute assolutamente l’indicazione. I fibromi e l’endometriosi possono venire efficacemente curati con una crema di progesterone naturale ovvero bioidentico. Se hai già subito un’isterectomia e stai lottando con gli effetti collaterali della terapia ormonale sintetica sostitutiva, chiedi al tuo medico di passare a ormoni naturali. E’ possibile svezzare le pazienti da una TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva) sintetica e passare  gradualmente in 3-4 mesi riducendone il dosaggio alla somministrazione di una crema al progesterone bioidentico. Se le pazienti lamentano ancora vampate di calore o secchezza vaginale, aggiungo una crema di estrogeni, di solito BIEST (80% estradiolo e 20% estriolo, quest’ultimo l’ormone delle mucose), e, se necessario, una crema  di estriolo da usare per via intravaginale per alcuni mesi: di solito i disturbi svaniscono.

Asportare le ovaie?

In questo articolo ci spiegano perché la frase “togliamo pure le ovaie, tanto non le servono a niente, al massimo si ammalano” non è vera.

Senza utero ma con le ovaie si va in menopausa

Potete far leggere questo articolo al ginecologo che ve lo propone e discutere con lui/lei i pro e i contro. La conclusione dell’articolo è che i benefici dell’asportazione sono pochi (anche se ci sono) rispetto ai danni che sono tanti.

Ogni donna ha il diritto di decidere a quale effetto collaterale preferisce andare incontro, e a ricevere un’informazione adeguata.

Se avete deciso di togliere l’utero per una causa benigna pensate bene se volete rimuovere l’ovaio e poi fate la vostra scelta.

Isterectomia con salpingo-ovariectomia bilaterale elettiva

Ogni anno, negli Stati Uniti vengono eseguite più di 600.000 isterectomie. In circa il 50% di questi casi, anche le ovaie vengono rimosse elettivamente. Quelli a favore dell'ovariectomia sostengono che questo può prevenire le malattie ovariche più avanti nella vita, come il cancro ovarico, che comporta un rischio dell'1,3% nel corso della vita.

Inoltre si sostiene che le ovaie della menopausa non siano più sufficientemente attive dal punto di vista ormonale affinché la donna possa beneficiare dei suoi ormoni (principalmente estradiolo).

Gli anni della menopausa sono caratterizzati dai sintomi e dalle conseguenze tipici dell'ipoestrogenismo. L'ovaio perimenopausale/ menopausale, tuttavia, non è completamente inattivo e il brusco cambiamento nella secrezione ormonale dopo ovariectomia può essere associato a importanti effetti avversi sulla salute.

Conseguenze dell’asportazione delle ovaie.

Il tasso di asportazione delle ovaie durante con l'asportazione dell’utero aumenta con l'età; i tassi sono più alti tra le donne di età compresa tra i 45 ei 54 anni. La decisione di sottoporsi all’asportazione delle ovaie è spesso influenzata da una storia personale o familiare di cancro al seno o alle ovaie.

La revisione ha tratto le seguenti conclusioni:

  • La mortalità per tutte le cause (cancro ovarico / mammario rispetto a malattie cardiovascolari) è più alta dopo asportazione delle ovaie, rispetto alla conservazione ovarica. La terapia sostitutiva con estrogeni riduce il rischio di mortalità per tutte le cause. Per quanto riguarda la mortalità per tutte le cause, le donne sembrano beneficiare della conservazione ovarica fino all'età di 65 anni.
  • L’asportazione è associata a un minor rischio di cancro ovarico. Il rischio di cancro al seno si riduce anche quando l’asportazione delle ovaie viene fatto prima della menopausa naturale. Tuttavia, il rischio di morte per qualsiasi cancro è inferiore nelle donne le cui ovaie sono conservate.
  • Diversi studi (ma non tutti) hanno dimostrato che il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le donne che hanno subito un’asportazione delle ovaie. Più giovane è la donna al momento, maggiore è il rischio. La terapia sostitutiva con estrogeni è associata a un minor rischio di malattie cardiovascolari.
  • I disturbi cognitivi e la demenza sono più comuni tra coloro che sono sottoposti ad asportazione delle ovaie, specialmente se la procedura viene eseguita prima dei 50 anni. La terapia sostitutiva con estrogeni è associata a un declino cognitivo più lento.
  • L'isterectomia può essere utile per il funzionamento sessuale (p. Es., Se eseguita per fibromi di grandi dimensioni), ma l’asportazione delle ovaie può influire negativamente su ciò causando secchezza vaginale e diminuzione della libido.
  • Il rischio di osteoporosi e fratture correlate aumenta dopo l’asportazione delle ovaie, specialmente se eseguita in donne più giovani. La sostituzione degli estrogeni offre una certa protezione.

Valutazione

Come risultato della perdita dei follicoli, la menopausa naturale viene raggiunta tipicamente intorno ai 50 o 51 anni di età.

Questo è accompagnato da importanti cambiamenti nella secrezione dell'ormone ovarico; la capacità secretoria ciclica di estradiolo/progesterone viene persa, ma le ovaie non si fermano completamente. Le ovaie della menopausa secernono ancora androgeni (testosterone, androstenedione) e contribuiscono a circa un terzo della sintesi androgenica totale giornaliera.

Gli androgeni sono necessari per mantenere la salute delle ossa, il funzionamento sessuale, la massa muscolare, la forza e l'energia complessiva. L’asportazione delle ovaie è associata a un rischio ridotto di cancro alle ovaie e al seno. Un caso di cancro ovarico viene evitato per ogni 300 procedure eseguite.

L’asportazione delle ovaie previene anche la necessità di un intervento chirurgico di massa annessiale in futuro. Tuttavia, alcuni rischi, tra cui mortalità per cancro, osteoporosi, deterioramento cognitivo e malattie cardiovascolari, sono associati alla menopausa chirurgica. L'impatto dell'ipoestrogenismo della menopausa può essere attenuato con la terapia ormonale sostitutiva e il rischio è più elevato tra le donne in pre- e perimenopausa.

Quando si pianifica l'isterectomia per una malattia benigna, i pro e i contro dell’asportazione delle ovaie devono essere discussi con il paziente. La decisione se procedere all’asportazione deve essere personalizzata, prendendo in considerazione fattori come l'età, la storia personale o familiare di cancro e malattie cardiovascolari e l'accettazione della terapia sostitutiva con estrogeni.

Per le donne che sono più giovani e a basso rischio di cancro o malattie cardiovascolari, le ovaie dovrebbero essere mantenute.

Fonte: Medscape, Hysterectomy for Benign Conditions: Remove the Ovaries?

5 novembre 2020

Chi non ha l'utero ha il ciclo?

Dopo un'isterectomia non si avranno piu' cicli mestruali e non si potranno piu' avere bambini.

Cosa succede al corpo senza utero?

Cosa succede al corpo dopo l'isterectomia? Nel caso in cui l'intervento comprenda l'asportazione anche delle ovaie in donne in età fertile, compariranno i segnali della menopausa, come sbalzi d'umore, secchezza vaginale, vampate, insonnia, osteoporosi.

A cosa servono le ovaie in menopausa?

Le ovaie della menopausa secernono ancora androgeni (testosterone, androstenedione) e contribuiscono a circa un terzo della sintesi androgenica totale giornaliera. Gli androgeni sono necessari per mantenere la salute delle ossa, il funzionamento sessuale, la massa muscolare, la forza e l'energia complessiva.

Come sono i rapporti sessuali senza utero?

Mentre i dati della letteratura precedentemente sostenevano un aumento delle disfunzioni sessuali, con frequente comparsa di dispareunia, diminuzione del desiderio, diminuita lubrificazione vaginale, gli studi più recenti non confermano questi dati.