Art 24 dichiarazione universale dei diritti umani

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Art. 24 - DIRITTO DI SVAGO

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Costituzione Italiana

Art. 36Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Il primo maggio è celebrato in tutto il mondo come giornata internazionale dei lavoratori in memoria delle battaglie operaie della fine del XIX secolo, volte alla conquista della riduzione della giornata lavorativa ad otto ore.

Per dare seguito alla nostra campagna sui diritti umani e per rendere omaggio a questo giorno, vogliamo ricordare l'articolo 24 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo:

 “Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite”.

 Oggigiorno, sebbene ci siano leggi che limitano gli orari di lavoro e sindacati che proteggono i diritti dei lavoratori, molte persone sono ancora soggette a orari di lavoro ingiusti, col tempo libero che si riduce o addirittura senza vacanze.

Incoraggiamo tutte le persone a dare voce ai propri diritti cercando una soluzione che possa metterli in grado di svolgere il loro lavoro nel rispetto dei propri bisogni.

E’ certo, ci sono anche coloro che seppur consci dei propri diritti di lavoratori spesso non hanno la possibilità di farli rispettare e sono obbligati ad adempiere al proprio “turno”.

Si spera che attraverso la diffusione di questo diritto, sia i dipendenti che i datori di lavoro ne abbiano maggior consapevolezza.

Per maggiori informazioni sulla Dichiarazione Universale dei diritti umani  http://goo.gl/3QkVc

Il poster fa parte della campagna realizzata durante il progetto internazionale "IntercultuReality", supportato dal Programma Erasmus+, che ha coinvolto giovani da diversi paesi europei in varie attività legate alla conoscenza e consapevolezza dei diritti umani. Rendendosi conto che i diritti umani non sono conosciuti e riconosciuti come dovrebbero, i ragazzi hanno realizzato diversi poster ispirati da alcuni articoli della Dichiarazione, con l'obiettivo di sensibilizzare sui diritti umani e la realtà attuale. Durante i prossimi mesi, vi mostreremo i poster realizzati al fine di supportare questa campagna.

Per maggiori informazioni sul progetto IntercultuReality visitate il blog  http://intercultureality.blogspot.it/

Art 24 dichiarazione universale dei diritti umani

Stiamo accettando da troppo tempo un mondo del lavoro a misura delle corporazioni

Ciao, eccoci a commentare il prossimo articolo della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo che sviluppa il quadro dei diritti collegati al punto precedente, commentato a sua volta qui.

L’insieme dei diritti di cui ci stiamo occupando in questi ultimi articoli fa parte dei cosiddetti “diritti sociali”, che iniziano dal numero 22 di cui mi sono occupato qui. Vediamo il testo del diritto in questione.

Articolo 24

Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Credo che l’importanza di questo articolo sia del tutto sottostimata.

Possiamo infatti osservare che il peggioramento delle condizioni di lavoro e la mancanza dello stesso potrebbero far sembrare l’articolo stesso un “accessorio”.

Pur di lavorare siamo in realtà sempre più disposti a cedere tempo e diritti oppure ad avere più tempo, data la precarietà del lavoro stesso, un tempo che però è stressante e inefficace per un vero riposo o per coltivare dei veri interessi.

Proprio da questo articolo capiamo perciò quanto il mondo del lavoro sia lontano dal minimo accettabile, da ciò che sarebbe possibile se le economie delle nazioni fossero gestite in maniera “sana” e razionale e non soggette ai voleri della finanza speculativa, che da troppi anni produce un volume d’affari molto più alto della reale creazione di beni e servizi.

La politica attuata dalle moderne classi di governo, per vari motivi sempre più lontane dagli interessi delle rispettive società civili, sembra sempre più incurante del lavoro dei propri cittadini, a cui si propinano false teorie economiche di “competitività”, di tagli alla spesa pubblica, di austerità, di terrore per il “debito pubblico”, quando il vero problema è il fatto che i debiti pubblici sono per una parte rilevante in mano alla finanza e non alla cittadinanza, in degli Stati oggi sempre meno sovrani.

Le persone sono così portate a non vedere, od a sottostimare, le ripercussioni della perdita di controllo della finanza, della moneta e della banca centrale del loro Paese.

Si impedisce così alle nazioni di formare e condurre le rispettive economie nelle direzioni e nelle dimensioni adatte alle proprie cittadinanze ed alle regioni geografiche e culturali di appartenenza.

Ci sarebbe qualcosa da dire anche riguardo allo “svago”: può certamente essere passatempo, divertimento o distrazione, ma può anche essere impegno in attività creative, costruttive o educative per il proprio essere, ambiente o comunità, attività cioè più in sintonia con la singola personalità del lavoratore.

Non possiamo non constatare il decadimento culturale dato da scuole pubbliche trascurate, in cui si omettono alcuni passi necessari alla completa proprietà di linguaggio e della scrittura: scuole in cui si abbandona il metodo alfabetico, messe in mano a protocolli di test ed a concetti sull’apprendimento di origine psicologica caratterizzati da un’acquisizione meccanica, funzionale alla precarietà del sapere e del lavoro.

Ciò determina il decadimento della qualità dell’insegnamento e la conseguente involuzione della sfera culturale e creativa delle persone, sempre più soggette ad essere “intrattenute” in maniera non creativa dall’industria dello “spettacolo” e del “virtuale”.

Un uso della tecnologia per fini di controllo, intrattenimento e distrazione, resa possibile anche dalla complicità del sistema mediatico che decanta continuamente le nuove applicazioni della “scienza”.

Per quanto sin qui visto possiamo vedere come anche questo articolo ci mostri, con tutta evidenza, quanto ci sia da fare per costruire/ricostruire un mondo a misura d’uomo e delle sane economie produttive al servizio dei rispettivi Paesi.

È un impegno che spetta ad una nuova politica, tutta da costruire, ispirata esclusivamente ai diritti umani.

Massimo Franceschini, 9 aprile 2019

Questo il bellissimo video relativo all’Art. 24 dell’associazione no-profit: “Gioventù per i Diritti Umani

il mio libro, un programma politico ispirato ai diritti umani

Cosa stabilisce l'art 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani?

Articolo 25 Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al ve- stiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessa- ri; ed ha diritto alla sicurezza in caso di ...

Cosa recita l'articolo 23 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo?

Articolo 23 Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. 2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

Che cosa dice la Dichiarazione universale dei diritti umani?

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

Quali sono i 10 diritti umani?

La Dichiarazione riconosce tra le altre cose il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale; al riconoscimento come persona e all'uguaglianza di fronte alla legge; a garanzie specifiche nel processo penale; alla libertà di movimento e di emigrazione; all'asilo; alla nazionalità; alla proprietà; alla ...