Quanto dura il travaglio di un gatto

  • La durata del parto della gatta
  • Come capire se la gatta sta per partorire
    • Da cosa capire che il parto è finito
    • Probabili complicazioni
    • Come aiutare la gatta a partorire

La durata del parto della gatta è importate conoscerla. Sapere di quanto tempo necessità la gatta è fondamentale per la sua salute.

Quanto dura il travaglio di un gatto
L’arrivo dei gattini, il momento più emozionante.(Foto AdobeStock)

L’arrivo dei gattini della nostra gatta è emozionante come poche altre cose nella vita. Esser stati presenti durante tutta la gravidanza della gatta ci ha reso partecipi di tutta la storia. L’abbiamo vista cambiare in tutto questo tempo, fisicamente abbiamo visto crescere la sua pancia giorno dopo giorno e abbiamo visto cambiare il suo comportamento e diventare sempre più desiderosa di coccole.

Fino all’ultimo istante che ci porta alla nascita dei cuccioli, tenerissimi esseri dolci e indifesi. Li abbiamo visti nascere uno dietro l’altro, sbucare e miagolare senza reggersi in piedi. Uno spettacolo della natura a cui non saremo mai preparati, ferma il tempo e tutto ciò che è intono a noi. In quell’istante veniamo rapiti dalla bellezza della vita e non ricordiamo neanche la durata del parto della gatta che in alcuni casi è importante conoscere.

Quanto dura il travaglio di un gatto
Gatta che allatta.(Foto Pixabay)

La durata del parto è una condizione soggettiva che può variare da soggetto a soggetto, questo vale per gli uomini come per gli animali. C’è però da sottolineare che spesso risulta fondamentale conoscere approssimativamente i tempi, in quanto in questo modo risulterà più semplice capire se la gatta è in difficoltà o sta procedendo il tutto in modo regolare.

Ragion per cui ora andremo a trattare le fasi del parto della gatta e ci sarà molto più chiaro affrontarlo quando sarà il momento. Ciò che è facile stabilire è che il parto della gatta si divide principalmente di due fasi. La prima fase è la dilatazione dove la cervice si allarga grazie alle contrazioni uterine per far in modo che i cuccioli possano uscire.

La seconda fase invece consiste nell’espulsione dei gattini. È da tenere presente che la prima fase è quella più lunga, dopodiché l’espulsione dei gattini potrebbe avvenire uno dopo l’altro, uno ogni mezz’ora e in casi particolari anche a distanza di 24 ore (in questo caso meglio contattare il veterinario).

Alcuni giorni prima però la gatta espelle una sorta di tappo che serve a proteggere i cuccioli dalle infezioni, questo tappo è chiamata tonaca mucosa. Eliminata questa tonaca mucosa e trascorsi dai 3 ai 7 giorni, la gatta partorirà, questa volta però rompendo le acque. Da questo momento la gatta in circa 2-3 ore darà alla luce i cuccioli.

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Come capire se la gatta sta per partorire

Quanto dura il travaglio di un gatto
Il modo migliore per riuscire a capire se la gatta e in procinto di partorire è osservare il comportamento ed eventuali sintomi.

Considerando che non sempre è possibile conoscere la data di concepimento dei gattini, il modo migliore per riuscire a capire se la gatta e in procinto di partorire è osservare il comportamento ed eventuali sintomi.

Sicuramente qualche giorno prima di mettere al mondo i cuccioli, si vedrà la gatta vagare alla ricerca di un posto tranquillo, intimo e solitario dove potersi adagiare per effettuare il parto. Nel caso in cui tutto ciò dovesse avvenire sotto i tuoi occhi, potresti renderti utile e cercare di rendere il suo posticino più confortevole e disporvi una coperta o un asciugamano.

Non pensare di farlo tu stesso a creare un posto in quanto la gatta sarà lei a sceglierlo. Un sintomo invece potrebbe essere lo scarso appetito del giorno prima del parto, laddove la gatta negli ultimi giorni invece su era mostrata più affamata del solito, come del resto tutte le gatte gravide.

Un altro segnale è il lavaggio della zona pubica, in quanto in prossimità davvero imminente, la gatta subisce perdite di secrezione che tende a lavare via con la lingua. Inoltre se hai la possibilità di poter misurare la temperatura rettale dell’animale si noterà che la gatta che normalmente ha una temperatura di circa 38,5 gradi in prossimità ossia a due ore dal parto può arrivare ad avere 1 grado o poco di più.

Anche il suo aspetto fisico cambierà i suoi capezzoli e le ghiandole mammarie si gonfieranno, l’addome si abbasserà, la vulva si allargherà e ammorbidirà, il respiro diventerà più veloce e inizieranno le contrazioni. Questo e il momento in cui la gatta è finalmente pronta si sdraierà sul fianco e darà alla luce i cuccioli.

Da cosa capire che il parto è finito

Il parto della gatta si può considerare terminato quando sono trascorse due re dalla fuoriuscita dell’ultimo gattino. Logicamente se avete avuto la possibilità di un esame radiografico alla gatta, ci renderà il tutto molto più semplice, in quanto avremo il numero certo di gattini presenti nella pancia e da espellere.

Laddove non ci fosse una radiografia ad aiutarci, è possibile orientarsi trami te l’atteggiamento della gatta, ossia se osserviamo l’animale occuparsi dell’allattamento dei cuccioli, vuol dire che sente di aver partorito tutti i cuccioli, se invece la vediamo restare distesa sul lato, allora vuol dire che ha ancora da partorire un cucciolo o chissà forse di più. Se dovesse passare troppo tempo meglio chiamare il veterinario.

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Probabili complicazioni

Come in tutte le situazioni anche quelle più naturali di questo mondo, possono sorgere delle complicazioni e nel caso del parto della gatta, sta a noi cercare di capire quando è il caso di chiedere aiuto al veterinario. Per far questo è fondamentale imparare a capire quando solo la natura non basta per compiere questo straordinario evento. I fattori che possono aiutarci a capire se la durata del parto della gatta è giusta o è il momento di intervenire sono:

  • quando ci rendiamo conto che qualcosa ostruisce il canale del parto, aldilà del tempo che sta passando;
  • quando le contrazioni durano 2-4 ore ma sono deboli;
  • quando le contrazioni iniziano ma poi non ritornano;
  • quando nonostante le contrazioni da espulsione siano molto intense ma in ogni caso per 20-30 minuti non nasce nessun cucciolo.

Davanti anche ad una sola di queste condizioni problematiche, chiamare tempestivamente il veterinario, in quanto potrebbe essere pericoloso sia per la madre che per  i gattini.

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Come aiutare la gatta a partorire

Se la tua gatta di casa è in procinto di partorire ed hai intenzione di aiutarla, valuta la possibilità di preparargli il nido dove partorire. Ci sono alcune cose semplici ma essenziali che puoi fare per rendere più confortevole il suo parto.

Innanzitutto occorre sapere che la gatta tende ad essere un po’ aggressiva nel momento del parto, ragion per cui meglio trovare un posto più appartato e lontano dai bambini. l’ideale potrebbe essere una scatola di cartone con bordi alti, con all’interno una coperta e una lampada a raggi infrarossi che possa tenere caldi i gattini appena nati.

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Raffaella Lauretta

Quanto tempo dura il travaglio di una gatta?

Ha una durata di circa 6-12 ore, durante le quali si sviluppano contrazioni uterine non visibili esternamente, ma che possono rendere la gatta nervosa e irrequieta. In questa fase la gatta cercherà di costruire il “nido”, vocalizzerà e si lambirà insistentemente l'area genitale.

Quanto tempo ci vuole per partorire un gattino?

Dal momento in cui avviene il concepimento, ci vogliono circa 9 settimane prima della nascita dei gattini. Il tempo esatto della gravidanza di una gatta varia tra i 61 e i 72 giorni. Superato il 72° giorno, se i gattini non sono ancora nati, è opportuno portare con urgenza la gatta da un veterinario.

Quando si rompono le acque alla gatta?

Il parto nelle gatte avviene circa 65 giorni dopo l'accoppiamento; può capitare di non conoscere tale data, in questo caso il veterinario la può stimare clinicamente o tramite un'ecografia.

Come capire che manca poco al parto del gatto?

Se la gatta si sdraia su un fianco, inizia a miagolare, ha il respiro affannoso e il suo addome iniza a contrarsi, ci siamo: è giunto il momento del parto! Le contrazioni, dapprima più distanziate, saranno sempre più ravvicinate fino alla rottura delle acque.