Quanti maschi ci sono al liceo scienze umane

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Il liceo pedagogico è una delle scuole secondarie di secondo grado a cui attualmente è possibile accedere in Italia. Caratterizzato da un'impronta maggiormente umanistica, offre un piano di studi definito da materie quali, appunto, le scienze pedagogiche e sociali (pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia, approfondita in ogni suo ambito e dettagliatamente analizzata attraverso interdisciplinarità con le materie antropologiche, sociali (diritto ed economia)

Ordinamento attuale[modifica | modifica wikitesto]

Quanti maschi ci sono al liceo scienze umane

Il Liceo delle Scienze umane Istituzionale è entrato in vigore dal 1º settembre 2010, andando a sostituire in pianta stabile tutte le sperimentazioni, gli indirizzi liceali e i progetti assistiti esistenti in Italia (i quali ammontavano a 700 corsi e oltre[senza fonte]). Con la nuova riforma, sono presenti due distinti indirizzi di studio, ciascuno della durata di 5 anni, che trattano le scienze umane secondo due approcci differenti.

Il primo indirizzo, quello tradizionale (ex-liceo socio-psico-pedagogico), prevede uno studio approfondito delle scienze umane, un rafforzamento dell'inglese, oltre che della lingua e letteratura italiana. L'insegnamento della matematica viene diminuito, così come le scienze naturali, per meglio mettere a fuoco taluni aspetti della civiltà umanistica, sebbene anche il latino trovi meno spazio. Lo studio della filosofia è a parte e comincia nel secondo biennio. Il diritto e l'economia vengono studiati solo nel primo biennio.

Il secondo indirizzo, quello economico-sociale (ex-liceo delle scienze sociali e formalmente chiamato "opzione" nel regolamento d'istituto) prevede ugualmente lo studio delle scienze umane (sebbene in misura minore rispetto all'indirizzo tradizionale), da cui viene esclusa però la pedagogia. Anche in tale indirizzo lo studio della filosofia è a parte e inizia nel secondo biennio, mentre il diritto e l'economia vengono maggiormente approfonditi e studiati in tutto il quinquennio. Il latino è assente e viene sostituito da una seconda lingua straniera a scelta tra francese, spagnolo e tedesco (la prima lingua è l'inglese).[1]

Di seguito i due indirizzi con gli orari settimanali standard:[2]

  • 1 Antropologia, Pedagogia, Psicologia e Sociologia
  • 2 Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia
  • 3 Con Informatica al primo biennio
  • 4 Biologia, Chimica, Scienze della Terra

È inoltre previsto l'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica (CLIL), compresa nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell'area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche, nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.

Storia dell'istituto magistrale e delle sperimentazioni liceali dell'ordinamento previgente[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Scuola normale (Riforma Casati 1859-1923)[modifica | modifica wikitesto]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Risorgimento, in uno scenario nel quale si vanno formando e definendo nuove classi sociali, vengono promulgate varie leggi inerenti al sistema scolastico: Boncompagni nel 1848, Cibrario nel 1854 e Lanza nel 1857; quest'ultimo, con la legge 22 giugno 1858, n. 2878, a fianco delle scuole normali maschili, fondò le scuole normali femminili, allo scopo di formare insegnanti per la scuola elementare. Tali scuole, che furono attive fino al 1923, erano ben distinte e separate da quelle maschili. L'anno successivo fu promulgata la Legge Casati (13 novembre 1859, n. 3725), detta anche Magna Charta, alla cui stesura collaborò anche Angelo Fava, e il cui art. 4 creava le scuole elementari della durata di 4 anni, dei quali solo i primi due obbligatori. Tale legge istituì sul territorio (decreti del 15, 19 e 22 settembre 1860) anche le scuole normali (R.D. 4151 del 1860), per la formazione dei maestri e delle maestre elementari, sul modello franco-prussiano. Le scuole normali pubbliche erano 18 in tutto il territorio nazionale, nove maschili e nove femminili, alle quali era consentito l'accesso al compimento del 15º anno per le femmine e al 16º per i maschi. Il corso di studi durava due anni per i maestri/e dei primi due anni di scuola elementare, con il conseguimento del patentino di maestro di grado inferiore (1ª e 2ª elementare); durava invece tre anni per i maestri di scuola elementare (di 3ª e 4ª elementare) con il patentino di maestri/e di grado superiore.

Piano di studi[modifica | modifica wikitesto]

Le materie d'insegnamento nelle Scuole normali (R.D. 4151 del 1860, capo V, art. 358) erano: lingua ed elementi di letteratura nazionale; elementi di geografia generale; geografia e storia nazionale; aritmetica e contabilità; elementi di geometria; nozioni elementari di storia naturale, di fisica e di chimica; norme elementari d'igiene; disegno lineare e calligrafia; pedagogia. Nelle scuole normali per le maestre fu aggiunto l'insegnamento di attività ritenute proprie del genere femminile (i cosiddetti "lavori donneschi"). Nelle scuole normali maschili per i maestri poteva essere aggiunto un corso elementare d'agricoltura e un corso di nozioni generali sui diritti e doveri dei cittadini in relazione allo Statuto, alla legge elettorale ed all'amministrazione pubblica.

Passaggio a Scuola superiore e nascita delle Scuole di Metodo[modifica | modifica wikitesto]

Le scuole normali furono equiparate alle scuole medie fino al 1896, quando, con l'istituzione di scuole complementari (pari a scuole medie), la scuola normale diventò una scuola superiore (legge 12 luglio 1896, n. 293) e veniva finalmente abolita la patente inferiore; nel R.D. 3 dicembre 1896, n. 592, venivano apportate alcune modifiche ai programmi delle scuole normali, mentre il R.D. 19 ottobre 1897, n. 460 approvava le istruzioni e i programmi per le scuole normali del Regno. La Legge Casati annesse inoltre i convitti alle scuole normali femminili e alle scuole normali maschili: tali istituzioni avevano il compito di preparare i giovani alla gestione del potere, senza tuttavia dimenticare l'assistenza agli studenti bisognosi e meritevoli.

È necessario anche fare cenno alla nascita delle Scuole di Metodo. Esse nascono con Ferrante Aporti nel 1844; nel 1845 la scuola aveva una durata di 8 mesi. Nel 1848 la Legge Boncompagni normalizzava la Scuola di Metodo, portandola a tre anni; ciò tuttavia avveniva nei grandi centri ma non nelle zone rurali. Nel 1849 Domenico Berti impartiva lezioni di Scuola di Metodo alle ragazze e, date le continue richieste di ragazze che desideravano frequentare tale scuola, il Ministero dell'istruzione Alfonso La Marmora, con una circolare del 17 luglio 1851, ne istituiva la completa triennalizzazione. Nacque così nel 1852 la Scuola di Metodo triennale, ma solo nel 1913, con Luigi Credaro, furono istituite le Scuole di Metodo con programmi più concreti.

Le materie previste erano: religione, lingua italiana, storia e geografia, aritmetica, igiene, pedagogia infantile, educazione domestica, canto, disegno, palestra e lavori donneschi ed era previsto un tirocinio. Alle Scuole di Metodo si accedeva all'età di 15 anni per le donne e di 16 per gli uomini, dopo la scuola elementare.

Istituto magistrale inferiore e superiore (Riforma Gentile 1923-1940)[modifica | modifica wikitesto]

Quanti maschi ci sono al liceo scienze umane

L'Istituto Magistrale fu introdotto con la Legge Gentile durante la fase iniziale del fascismo (R.D. 6 maggio 1923, n. 1054); le scuole normali furono abolite.

Era suddiviso in due corsi: l'Istituto Magistrale Inferiore, quadriennale (pari ad una scuola media), a cui si accedeva dopo la scuola elementare, e l'Istituto Magistrale Superiore, triennale (pari ad una scuola superiore), a cui si accedeva dopo l'Istituto Magistrale Inferiore. Ulteriore suddivisione era tra gli Istituti Magistrali (inferiori e superiori) maschili e gli Istituti Magistrali (inferiori e superiori) femminili. Era previsto un esame di ammissione (dopo l'esame di licenza elementare) per iscriversi al primo anno dell'Istituto Magistrale inferiore. Il diploma che rilasciava l'Istituto Magistrale Superiore, oltre all'abilitazione all'insegnamento elementare, consentiva l'iscrizione all'Istituto Superiore (poi facoltà dal 1936) di Magistero.

L'Istituto Magistrale Superiore per gli insegnanti di scuola elementare fu pensato per essere contemporaneamente una scuola formativa e professionale. In linea con i principi della riforma Gentile, era dominato dalle materie umanistiche e non prevedeva né il tirocinio né l'insegnamento della pedagogia, che fu accorpata alla filosofia. Era però prevista l'esistenza di un giardino d'infanzia all'interno degli edifici istituiti (R.D. 6 maggio 1923, n. 1054, art. 57), che ospitavano le varie scuole.

La creazione di questo corso di studi, assolutamente innovativo per l'epoca, rispondeva alle esigenze della nuova scuola elementare quinquennale (anch'essa istituita con la riforma Gentile), considerata come base dell'intero sistema scolastico italiano, e che quindi richiedeva una classe di maestri più preparati dei precedenti.

Istituto magistrale inferiore (1923 - 1940)IIIIIIIV
Italiano 8 4 4 4
Latino - 6 6 6
Lingua straniera - 4 4 4
Storia e geografia 4 2 2 2
Matematica 3 2 2 2
Musica e canto corale 2 2 2 2
Studio di uno strumento musicale 2 2 2 2
Disegno 3 2 2 2
Totale delle ore settimanali 22 24 24 24

Istituto magistrale superiore (1923 - 1940)IIIIII
Lettere italiane 4 5 4
Lettere latine 5 4 4
Filosofia e pedagogia 4 5 6
Storia 3 4 4
Matematica e fisica 3 4 4
Scienze naturali 3 2 3
Musica e canto corale 2 1 1
Studio di uno strumento musicale 2 2 2
Disegno 2 1 1
Totale delle ore settimanali 28 28 29

Scuole di Metodo triennali e Scuole Magistrali per maestre di scuola materna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1923, accanto all'Istituto Magistrale Superiore triennale (pari a scuole superiori) per gli insegnanti di scuola elementare, nacquero le Scuole di Metodo triennali (pari a scuole superiori). Nel 1929 il piano di studi fu modificato.

Le Scuole di Metodo furono soppresse nel 1933 e al loro posto furono istituite le Scuole Magistrali per maestre di scuola materna (bambini dai 4 ai 6 anni), anch'esse triennali (pari a scuola superiore), a cui si accedeva dopo l'Istituto magistrale inferiore quadriennale (pari a scuola media). A partire dalla promulgazione del R.D. 11 agosto 1933, n. 1286, le materie furono: lingua e letteratura italiana, pedagogia, storia e geografia, matematica, computistica e scienze naturali, igiene e puericultura, religione, musica e canto corale, economia domestica e lavori donneschi, plastica e disegno, tirocinio e conferenze sul tirocinio.

La Carta della Scuola (Riforma Bottai 1940-1943)[modifica | modifica wikitesto]

La Carta della scuola fu varata nel 1940 ma, per via della Seconda guerra mondiale (1939-1945), le scuole continuarono fino al 1943 con la riforma gentiliana, sebbene alcune seguirono la Riforma Bottai.

Nel 1940 Giuseppe Bottai emanò la Carta della Scuola, con cui si istituì la scuola media unificata triennale (legge 889/1940), così l'Istituto magistrale inferiore perse il primo quadriennio e fu trasformato in una scuola media unificata triennale e il triennio magistrale superiore per insegnanti di scuola elementare venne trasformato in un corso unico quinquennale. Vigeva ancora la divisione tra Istituto Magistrale Maschile e Istituto Magistrale Femminile, entrambi quinquennali. Le lezioni erano perlopiù pratiche e furono previste e attuate anche escursioni e visite guidate in campagna. L'ultimo anno di corso era più che altro di tirocinio. L'Istituto dava accesso alla facoltà di Magistero e alla facoltà di Economia e commercio.

Per quanto riguarda il quadro orario dell'Istituto Magistrale quinquennale dal 1940 al 1943, le materie distribuite nei cinque anni erano religione, lingua e letteratura italiana, lingua e letteratura latina, filosofia e pedagogia, psicologia, storia e geografia, matematica, fisica, scienze naturali, igiene, musica e canto corale, educazione fisica (solo per maschi), lavoro, agraria, esercitazioni didattiche, tirocinio al quinto anno.

Anche la scuola magistrale triennale ora era trasformata in Istituto femminile triennale per insegnanti di scuola materna e veniva fatta dopo la scuola media triennale. Le materie erano lingua e letteratura italiana, pedagogia, storia e geografia, matematica, computistica e scienze naturali, igiene e puericultura, religione, musica e canto corale, economia domestica e lavori donneschi, plastica e disegno, tirocinio e conferenze sul tirocinio, con libero accesso solo alla facoltà di magistero.

Non tutte le scuole aderirono alla Riforma Bottai: alcune, infatti, a causa dell'entrata in guerra dell'Italia, continuarono a seguire la riforma Gentile (1923-1943).

Durante la Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Alberto Biggini nel 1943 modificò l'ordinamento della Scuola media, che venne soppressa e sostituita da tre classi di ginnasio, dopo le quali si poteva accedere al liceo classico, scientifico, artistico e magistrale quinquennale. L'ordinanza ministeriale del 18 giugno 1944 modificò l'ordinamento degli studi medi, richiamandosi alla Legge Gentile.

Nel 1945 furono create dal ministro Vincenzo Arangio-Ruiz classi di raccordo tra la scuola ginnasiale (scuola media e istituto Magistrale), ovvero la I classe di scuola superiore negli Istituti Magistrali retrocessi alla 4ª classe: le materie tra il 1945 e il 1952 furono le seguenti:

Istituto Magistrale (1943-1951) I II III IV
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 5
Lingua e letteratura latina 1 2 2 1
Lingua e letteratura straniera 4 4 4 4
Storia 3 3 3 3
Geografia 1
Filosofia e pedagogia 4 4 4
Scienze naturali, chimica e geografia 2 2 2
Matematica e fisica 4 3 4 4
Disegno 1 1 1 1
Musica e canto corale 1 1 1 1
Educazione fisica 2 2 2 2
Religione 1 2 2 1
Totale delle ore settimanali 22 28 29 28

Istituto Magistrale (Riforma Segni 1952-1998)[modifica | modifica wikitesto]

Con la caduta del fascismo la scuola non opera più discriminazioni razziste (ariani ed ebrei); anche la suddivisione delle scuole in maschili e femminili è superata.

Quanti maschi ci sono al liceo scienze umane

Il D.M. 1º dicembre 1952, tabella D, art. 1 (e art. 2, tab. H) sancisce: «Il Ministro dell'Istruzione Segni, con il Ministro del Tesoro Pella, sanciscono gli orari e gli obblighi d'insegnamento negli istituti magistrali e nelle scuole magistrali con effetto dal 1952-53. Registrato alla Corte dei Conti, addì 5 gennaio 1953, Registro nº 1 foglio nº 85».

Nel 1952 l'Istituto Magistrale per insegnanti di scuola elementare prevede 4 anni, e le scuole magistrali 3 anni per le insegnanti di scuola materna.

Dall'anno scolastico 1952-1953, dopo la scuola media triennale, con i quattro anni di frequenza dell'Istituto Magistrale (scuola superiore) per insegnanti di scuola elementare, facoltativo, si aveva l'accesso diretto all'Istituto Orientale oppure alla facoltà di Magistero (diploma universitario triennale in vigilatrice d'infanzia, per dirigere e vigilare le scuole materne ed elementari, oggi equiparato all'infermiere pediatrico laureato L SNT/01, e il Diploma di Laurea quadriennale D.L. L 073 in Pedagogia, per dirigere gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, per fare gli ispettori di scuole materne ed elementari e per dirigere le istituzioni educative, inoltre laurea in Lettere – Lingue e Letterature Straniere e all'Istituto Superiore di Educazione Fisica).

L'orario definitivo dell'istituto magistrale quadriennale per insegnanti di scuola primaria (per bambini dai 6 ai 10 anni), entrò in vigore nel 1952-1953 e tale rimase fino al 1998, con il seguente quadro orario (v. indire):

(Approvazione Decreto Ministeriale del 1º dicembre 1952, Gazzetta Ufficiale dell'11 febbraio 1953)

Istituto magistrale (1952 - 1998)IIIIIIIV
Italiano 4 4 4 4
Latino 5 3 4 3
Lingua straniera 4 4 - -
Storia, educazione civica e geografia 4 4 4 3
Matematica e fisica 4 3 4 4
Canto corale 1 1 1 1
Filosofia e pedagogia - 3 3 4
Psicologia - 1 1 -
Scienze naturali, chimica e geografia 3 3 3 3
Disegno 2 2 2 2
Esercitazioni didattiche - - 2 4
Educazione fisica 2 2 3 3
Religione o attività alternativa 1 2 2 1
Totale delle ore settimanali 30 32 33 32

Le materie, invece, della Scuola Magistrale triennale per insegnanti di scuola d'infanzia per bambini di 4/6 anni (dal 1952-1953 fino al 1998) erano: lingua e letteratura italiana, pedagogia, storia e geografia, matematica, scienze naturali, igiene e puericultura, religione, musica, economia domestica, disegno e tirocinio.

Nel 1969 (art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910, in materia di Provvedimenti urgenti per l'Università, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 314 del 13 dicembre 1969, e D.M. 13 dicembre 1969), con la liberalizzazione dell'accesso all'università, fu statuita (Bollettino Ufficiale della P.I. nº 2 dell'8 gennaio 1970, pp. 21–24 e 45-45, Ministro della pubblica istruzione Mario Ferrari Aggradi, Governo Rumor II) la quinquennalizzazione degli istituti magistrali: quindi un 5º anno di corso, chiamato anno integrativo. Le materie erano: italiano, filosofia, storia, diritto, matematica, scienze biologiche, psicologia, pedagogia, geografia e disegno, per gli studenti dell'Istituto Magistrale che intendevano iscriversi ad altre facoltà, ad eccezione della facoltà di Lettere e Filosofia. Fu inoltre confermata la possibilità di accedere al Magistero o all'Istituto Orientale dopo il quarto anno di corso.

Questa opportunità fu data anche alle insegnanti di scuola materna che hanno frequentato la Scuola Magistrale triennale e che, volendo continuare, potevano frequentare il quarto anno di Istituto magistrale e poi eventualmente iscriversi al Magistero, o all'Istituto Orientale oppure, dopo aver fatto il quarto anno di Istituto magistrale, fare l'anno integrativo (quinto anno) e poi accedere ad altra facoltà.

La legge 11 aprile 1953, n. 312, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'8 maggio 1953, n. 105, sancì la libera inclusione di nuovi insegnamenti complementari negli statuti delle Università e degli Istituti d'istruzione superiore.

Sperimentazioni liceali degli anni Novanta (1989-1999)[modifica | modifica wikitesto]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

I corsi sperimentali più diffusi nacquero nel 1989 (sperimentazioni liceali autonome quinquennali), e nel 1990 si delineò il progetto di laurea per l'insegnamento nei Nidi d'infanzia, nella Scuola dell'Infanzia e nella Scuola Primaria. Nel 1991 vennero soppressi i licei autonomi e attivati i licei (progetto Brocca) di 5 anni della circolare ministeriale, tra cui il Liceo socio-psico-pedagogico (1992-2010) e il Liceo delle scienze sociali (1998-2010). Questi permettevano l'insegnamento (fino al 2002), dopodiché solo l'accesso a qualunque facoltà universitaria e a qualunque corso di Laurea, insieme alle scuole magistrali triennali per insegnare alle scuole materne (fino al 1998) e agli Istituti magistrali quadriennali per insegnare alle scuole elementari (fino al 1998). Dal 1996, è necessario il Corso di Laurea quadriennale in Scienze della formazione primaria per insegnare nelle Scuole dell'Infanzia e nelle Scuole Primarie.

Dalla Riforma Berlinguer del 1999 alla Riforma Moratti 2004-2009[modifica | modifica wikitesto]

Eliminate la Scuola Magistrale e l'Istituto Magistrale (1998), proseguirono solo i Licei sperimentali di cinque anni e il progetto Brocca. Le sperimentazioni più comuni dei Licei della riforma Berlinguer erano la sperimentazione liceo pedagogico-sociale (1991-2010) (prevista dalla circolare ministeriale 27/1991), la sperimentazione liceo socio-psico-pedagogica (prevista dal progetto Brocca, 1992-2010), la sperimentazione liceo delle scienze della formazione (1999-2010), e infine la sperimentazione liceo delle scienze sociali (1998-2010). Tutte tendevano a trasformare l'ex-Istituto Magistrale e l'ex-Scuola Magistrale in veri e propri licei di durata quinquennale, caratterizzati però dallo studio delle scienze umane (psicologia, sociologia, e così via). La pedagogia veniva valorizzata e scorporata dalla filosofia. Il titolo rilasciato equivaleva a quello dell'Istituto Magistrale, ma si otteneva solo al quinto anno.

Dal 2004 il termine Scuola Materna viene sostituito da Scuola dell'Infanzia, e il termine Scuola Elementare è sostituito da Scuola Primaria, nel 2006 nascevano le sezioni primavera, mentre, dal 2010 il termine Asilo nido viene sostituito da Nido d'Infanzia.

Valore abilitante del diploma magistrale[modifica | modifica wikitesto]

I diplomi di scuola o istituto magistrale, ivi compresi quelli conseguiti a seguito della frequenza di corsi sperimentali, purché conseguiti entro l'anno scolastico 2001/2002 o a seguito di percorsi iniziati entro l'anno scolastico 1997/1998, devono ritenersi a tutti gli effetti pienamente abilitanti all'insegnamento nella Scuola primaria e dell'infanzia. Il decreto del Presidente della Repubblica del 25 marzo 2014, a seguito di ricorso straordinario,[3] ha dichiarato infatti illegittimo il D.M. n. 62 del 2011, nella parte in cui non parifica ai docenti abilitati coloro che abbiano conseguito entro l'anno 2001-2002 la cosiddetta abilitazione magistrale, inserendoli nella III fascia della graduatoria di istituto e non nella II fascia. Il 16 aprile 2015 il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione VI) ha chiarito non esservi dubbio alcuno che i diplomati magistrali con il titolo conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002, al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, fossero già in possesso del titolo abilitante. Il fatto che tale abilitazione sia stata riconosciuta soltanto nel 2014, a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, non può impedire che tale riconoscimento abbia effetti ai fini dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento riservate ai docenti abilitati in quanto tali. Molti diplomati magistrali sono stati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento a pieno titolo o con riserva in seguito a sentenze del Consiglio di Stato o del Giudice del Lavoro, altri sono in attesa dell'esito dei ricorsi. Alcuni hanno partecipato al Piano di assunzione straordinario ottenendo il ruolo.

Il diploma di istituto magistrale se conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 è da ritenersi, inoltre, titolo assimilato alla laurea in Scienze della Formazione Primaria ai sensi dell'art. 12 della Direttiva 2005/36/CE e riconosciuto quale qualifica professionale completa all'insegnamento nelle Scuole dell'infanzia e primaria negli Stati membri dell'Unione Europea, come da decisione della Commissione Europea del 31 gennaio 2014 in relazione alla Petizione al Parlamento Europeo n. 567/2011 Parlamento Europeo - Commissione per le Petizioni - Comunicazioni ai Membri.

I diplomati in Scienze umane con indirizzo tradizionale e opzione, sono al V livello dell'EQF o QEQ, livelli dell'Unione Europea per tutti i diplomati di scuole secondarie superiori o di II grado.

Ai laureati del ciclo triennale in Scienze dell'educazione e formazione L18 e L19 (Educatore nido, Insegnanti degli asili nido e Sezioni primavera) spetta il titolo di Dottore Educatore Nido, ai sensi dell'art. 13, comma 7, del D.M. 270/04 (riforma Moratti); come peraltro stabilito anche dalla legge n. 240 del 2010 (Riforma Gelmini).

Ai laureati dei Corsi di laurea Magistrali a ciclo unico quinquennale in Scienze della Formazione Primaria LS85 e LM85 BIS (insegnanti nella Scuola d'infanzia e primaria) spetta il titolo di Dottore Magistrale Formatore d'Infanzia e Primaria, ai sensi dell'art. 13, comma 7 del D.M. 270/04 (riforma Moratti); come peraltro stabilito anche dalla legge n. 240 del 2010 (Riforma Gelmini).

Nel 2014 l'età massima pensionabile per uomini e donne è 66 anni e tre mesi, corrispondente - l'anno scolastico 2015/16 - ai diplomati e laureati del 1949/50 che hanno iniziato la formazione nel 1946/47; facoltativamente per le donne è 61 anni, corrispondente alle diplomate e laureate del 1955/56 che abbiano iniziato la formazione nel 1952/53.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comunicati stampa - MIUR - 12 giugno 2009, su pubblica.istruzione.it. URL consultato il 21-10-09. (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2010).
  2. ^ Indire, sito ufficiale (PDF), su indire.it. URL consultato il 09-02-2010..
  3. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 7 ottobre 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Scuola secondaria di secondo grado in Italia
  • Istruzione in Italia
  • Storia dell'istruzione in Italia

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  • Quanti maschi ci sono al liceo scienze umane
    Wikiversità contiene risorse sulle materie del liceo delle scienze umane

V · D · M

Istruzione in Italia
Storia
LegislazioneDiritto allo studio in Italia · Legge Casati (1859) · Legge Coppino (1877) · Riforma Gentile (1923) · Legge Bottai (1940) · Provvedimenti delegati sulla scuola (1973-1974) · Riforma Berlinguer (1997 e 2000) · Riforma Moratti (2003 e 2005) · Riforma Gelmini (2008-2010) · Statuto delle studentesse e degli studenti · Titoli di studio in Italia
SperimentazioniPiano nazionale informatica† · Progetto Brocca† · Sperimentazione classico europeo · Liceo quadriennale
Tipologia
PrescolasticoAsilo nido · Scuola dell'infanzia
PrimarioScuola primaria
SecondarioScuola secondaria di I grado · Scuola secondaria di II grado:
Liceo artistico · Liceo classico · Liceo classico europeo · Liceo linguistico · Liceo musicale e coreutico · Liceo scientifico · Liceo delle scienze umane
Istituto tecnico economico · Istituto tecnico tecnologico
Istituto professionale
SuperioreAlta formazione artistica, musicale e coreutica · Alta formazione dottorale · Scuola superiore universitaria · Università · Lista delle università in Italia · Collegi universitari legalmente riconosciuti · Istituto tecnico superiore
Organizzazione territoriale
NazionaliMinistero dell'istruzione · Ministero dell'università e della ricerca · Consiglio universitario nazionale · Consiglio nazionale degli studenti universitari · Consiglio nazionale della pubblica istruzione · INVALSI · ANVUR
RegionaliOrgano di garanzia · Ufficio scolastico regionale · Comitato regionale di coordinamento delle Università
ProvincialiConsulta provinciale degli studenti
Organi interni degli istitutiOrgani collegiali della scuola italiana · Consiglio di classe · Consiglio d'istituto · Senato accademico · Consiglio di amministrazione (ordinamento italiano) · Dipartimento universitario
PersonaleDirigente scolastico · Docente in Italia · Insegnante di sostegno · Rettore (università) · Personale amministrativo, tecnico e ausiliario · Professore · Ricercatore · Supplente
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 56240

Quanti maschi vanno allo scienze umane?

Basta dare un'occhiata ai dati delle iscrizioni per l'anno scolastico 2018-2019 per capire come sono schierati maschi e femmine: tra i liceali il 60,8% è femmina, con picchi del 91,8% nell'indirizzo Coreutico e dell'89,5% alle Scienze umane.

In quale liceo ci sono più maschi?

Le iscritte al liceo classico sono il doppio degli iscritti, al liceo linguistico sono quasi il quadruplo dei maschi, al liceo artistico quasi il triplo, al liceo delle scienze umane quasi il quintuplo. L'unico liceo dove le ragazze sono meno dei ragazzi è il liceo scientifico: 54 mila contro 73 mila.

Quante femmine ci sono al liceo scienze umane?

Nei licei delle scienze umane le ragazze sono l'88,6% degli studenti, nei linguistici il 78,3%, al liceo classico il 70,1% e al liceo artistico il 70%.

Qual è il liceo con più ragazze?

Al liceo classico, che rappresenta uno dei corsi di studio maggiormente in ripresa negli ultimi anni dopo un periodo di calo, le ragazze sono il 70,8% dei neo iscritti, il dato si alza ancora di più al liceo linguistico dove si arriva a una presenza femminile pari al 79,3%.