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L'Inps ha pubblicato alcune precisazioni sul sistema che permette alle donne di poter uscire prima dal mondo del lavoro

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Per approfondire:

  • Articolo: Pensioni, Opzione donna prorogata al 2022. Requisiti, età e domanda: ma quanto si perde?

  • Articolo: Pensioni news, da gennaio 2022 è scattata quota 102. I requisiti (età) e come fare domanda

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4' di lettura

Opzione donna, come si calcola l’importo della pensione. Opzione donna è il trattamento di pensione anticipata confermata la governo anche per il prossimo anno. Come sapete consente un’uscita a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 per le autonome. Con un tetto minimo di contributi che è di 35 anni.

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L’importo della pensione si calcola con il sistema contributivo e questo significa una perdita rispetto a una “pensione normale”, che si aggira tra il 20 e il 30%, dipende dal numero di anni in cui si è lavorato con il sistema retributivo (quindi prima del 1996).

In questo articolo vogliamo verificare per l’Opzione donna come si calcola l’importo della pensione.

Ribadiamo il presupposto: chi aderisce a Opzione donna avrà un assegno pensionistico tutto ricalcolato con il sistema contributivo.

Diciamolo: negli anni precedenti l’Opzione donna è stata scelta da poche decine di migliaia di donna, e proprio perché la riduzione dell’importo è stata ritenuta troppo penalizzante.

Aver maturato 35 anni di contributi nel 2022, significa avere 26 che già sono con il contributivo e altri 9 invece con il retributivo. Quello che si perde è proprio in quei nove anni.

È chiaro che tra 9 anni la questione non si porrà affatto: nel 2031 i 35 anni saranno tutti maturati con il contributivo.

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Opzione donna, come si calcola l’importo della pensione: montante contributivo

Il calcolo dell’importo con Opzione donna per chi vuole uscire quest’anno o il prossimo è possibile, anche se bisogna partire da questo parametro:

  • il montante dei contributi: e cioè, tra l’altro, gli anni di contribuzioni e le ultime retribuzioni.

Quanto prendo di pensione con l opzione donna

Opzione donna, come si calcola l’importo della pensione: le variabili

È poi necessario valutare tutte queste variabili:

l’età di uscita: ad ogni età è legato un coefficiente di trasformazione. Più è alta l’età di uscita più è alto l’importo, anche a parità di contribuzione.

Questi sono i coefficienti di trasformazione:

58 anni:

divisori: 23,315

valori: 4,289%

59 anni:

divisori: 22,735

valori: 4,399%

60 anni:

divisori: 22,149

valori: 4,515%

61 anni:

divisori: 21,558

valori: 4,639%

62 anni:

divisori: 20,965

valori: 4,770%

63 anni:

divisori: 20,366

valori: 4,910%

64 anni:

divisori: 19,763

valori: 5,060%

65 anni:

divisori: 19,157

valori: 5,220%

66 anni:

divisori: 18,549

valori: 5,391%

67 anni:

divisori: 17,938

valori: 5,575%

Quanto prendo di pensione con l opzione donna

Opzione donna, come si calcola l’importo della pensione: inizio del lavoro

Conta poi la quota di pensione che ricadrebbero nel sistema retributivo.

Se ci sono almeno 18 anni versati prima del 1995 si ha diritto a calcolare i contributi con il sistema retributivo fino al 2011 (in questo caso l’opzione per l’uscita anticipata è una perdita secca rilevante sull’assegno pensionistico).

Chi invece a meno di 18 anni di contribuzione prima del primo gennaio 1996, ha diritto al calcolo retributivo fino al 1995;

conta anche la carriera lavorativa. Se la carriera è iniziata subito con stipendi alti il passaggio al sistema contributivo non ha una incidenza così significativa. In genere però le retribuzioni salgono verso il termine della carriera e in questo caso l’impatto sull’assegno pensionistico diventa più rilevanti.

E quindi, conti alla mano, queste sono le variabili da tenere in considerazione:

  • più tardi parte Opzione donna e minore sarà la perdita sull’assegno pensionistico;
  • chi ha versato più contributi prima del 1996 avrà maggiori penalizzazioni con Opzione donna;
  • al contrario, come già accennato, meno saranno gli anni di lavoro con il sistema retributivo e più lieve sarà la perdita per chi decide di adottare l’Opzione donna.

Opzione donna, come si calcola l’importo della pensione: un esempio

Prendiamo il caso di una lavoratrice che ha 37 anni e 3 mesi di contributi.

Con Opzione donna percepirebbe una pensione lorda di 1.110,64 euro.

Con il sistema misto (retributivo contributivo) avrebbe invece diritto a una pensione lorda di 1.228 euro.

Il che significa che al netto della tassazione gli importi sarebbero questi:

  • 931,55 euro mensili con Opzione donna;
  • 1.010,12 euro mensili con il calcolo misto.
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Quanto prende una donna con 35 anni di contributi?

Quindi, se prendiamo ad esempio una lavoratrice con 35 anni di contributi e una quota di 30.000 euro, questa maturerà un montante contributivo di 346.500 euro che, trasformati con il coefficiente di trasformazione del 4,289%, dà come risultato 14.860 euro circa di assegno annuo.

Come si calcola l'importo della pensione con opzione donna?

L'importo della pensione si calcola con il sistema contributivo e questo significa una perdita rispetto a una “pensione normale”, che si aggira tra il 20 e il 30%, dipende dal numero di anni in cui si è lavorato con il sistema retributivo (quindi prima del 1996).

Quanto si prende di pensione con 37 anni di contributi?

A titolo di esempio, se con 37 anni di contributi si perfeziona una retribuzione media annua lorda del valore di 25.000 euro, al raggiungimento di 67 anni il lavoratore ottiene una pensione del valore di 1.029 euro, una lieve discrepanza rispetto allo stipendio di 1.300 euro.

Quando si prende la liquidazione con opzione donna?

Per chi accede alla pensione con l'opzione donna, quindi, l'attesa dovrebbe essere, quindi, di 27 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Nel suo caso, quindi, il pagamento della prima o unica rata di trattamento fine servizio dovrebbe arrivare entro la fine del 2024.