Come si scrive la g in corsivo

Sapete scrivere la �g� stampatello minuscolo correttamente? Se s�, appartenete ad una �lite del 28 per cento della popolazione. Perch�, s�, quasi tre persone su quattro non ne hanno idea. O meglio, sanno leggere la �g� ovviamente ma non sanno riscriverla come si deve. La domanda sembra oziosa ma su di essa si basano teorie di apprendimento per intere generazioni di ragazzi e ragazze: si impara a scrivere leggendo o a leggere scrivendo? Il professor Michael McCloskey, cognitivista della John Hopkins University di Baltimore che ha condotto un efficace esperimento in proposito, ha una sua risposta: �Pensiamo che se guardiamo qualcosa abbastanza a lungo e con attenzione alla sua forma, come succede quando leggiamo le lettere, allora sappiamo esattamente a che cosa assomiglia, ma i risultati del nostro semplice test dimostrano che non � sempre cos�. Impariamo la forma della maggior parte delle lettere dell’alfabeto perch� le dobbiamo scrivere a scuola. La lettera “g” stampatello minuscolo ha due versioni e quella che si usa quando si scrive a mano non � la stessa dello stampato: dunque questa seconda - che � quella che vediamo nei testi che usano il Times New Roman, uno dei caratteri pi� diffusi - non la conosciamo davvero abbastanza bene dal ricordarla o distinguerla da forme simili.

Come si scrive la g in corsivo

Le due �g�

L’esperimento consiste di tre parti: nel primo test hanno cercato di capire se le persone intervistate sapessero dell’esistenza di due forme di �g�. Su 38, solo due hanno messo la g tra le lettere a doppia versione. Poi hanno chiesto a tutti di scrivere la �g� nelle due versioni e solo una persona le ha scritte correttamente, mentre le altre sono rimaste sconcertate e incapaci anche di pensare ad una seconda forma di �g�. Infine a 25 persone � stato dato il test che � mostrato nella foto all’inizio di questo testo. Un test a scelta multipla in cui si chiede di indicare qual � la �g� corretta. Sebbene tutti possano leggere la �g�: solo 7 hanno dato la risposta corretta (che � la seconda �g� da sinistra).

5 aprile 2018 (modifica il 5 aprile 2018 | 18:11)

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21 risposte a “Le lettere dell’alfabeto”

  1. E’ quello che mi è successo circa un mese fa…
    Durante una lezione di lettering alla Scuola del Fumetto di Palermo dicevo che il lettering digitale aveva quasi sostituito completamente il lettering tradizionale, e aggiungevo che non doveva sembrare strano, perché anche nella quotidianità si sta perdendo la capacità di scrivere in corsivo (inteso come “script”).
    Ho sfidato gli alunni a scrivere la H maiuscola in corsivo e solo una ragazza ci è riuscita.
    Inutile dire che io, invece, non me la ricordavo affatto…

    • Le lettere come sono illustrate sono proprio quelle che avevo imparato a scuola e che uso tuttora, tranne la H (acca maiuscola). Smisi di scriverla così nella scuola media, dal momento che l’insegnante d’inglese non la capiva (e segnava errore). Da quel momento l’acca corsiva maiuscola fu sostituita da una in stampatello.
      Venticinque anni dopo devo dire che mi accorgo di essere quasi l’unico ad usare ancora un corsivo non solo leggibile ma soprattutto che sia un vero corsivo con le lettere legate. Molti – anche quando scrivono in corsivo – usano p,b e tutte le lettere maiuscole prese in prestito dallo stampatello.

      • E si, hai proprio ragione per molti le lettere corsive sono state sostituite da quelle a stampatello. Se hai una bella scrittura curala, di questi tempi è un bene prezioso, visto che sempre più gente non scrive più con una penna.:-)
        Se vai sul blog paroledisegnate trovi tante altre cose sul lettering, trovi il link sulla destra della pagina.

  2. Anch’io poi mi sono cimentato nell’acca e insomma, si avvicinava un poco, ma per la mia maestra sarebbe stato un errore da segnare in rosso. 🙂

  3. grazie Marco, la F me la ricordavo mentre devo ammettere che l’H non me la facevo più così incasinata!

  4. Sono d’accordissimo con te….in effetti ora che mi ci fai pensare molte lettere delle elementari non le uso ormai da decenni…forse già dalle medie ho smesso di utilizzarle.
    La cosa peggiore, era che a scuola gli insegnanti ti lasciavano scrivere nei temi come meglio preferivano, usando le F e le G in stampatello così come le vediamo a monitor…

  5. Io alcune volte ricorro alla lettera in stampatello per ovviare.
    Hai ragione, anche rispetto al post precedente, è un cambio epocale.

  6. Io stamattina mentre scrivevo e pensavo negli anni a quan’è cambiata la mia grafia ci ho pensato. Pensando alla lettera H la prima cosa che mi è venuta in mente è che nn mi piaceva affatto e poi al terzo tentativo ci ho azzeccato. non ricordavo nemmeno la T. ho provato poi il corsivo mi è risultato davvero difficile scrivere, ero lentissima e la grafia era pessima che ridere 🙂

    • Mi hai fatto venire in mente quanto ho sudato per arrivare a definire la mia firma. Guardavo i miei compagni di scuola media farsi belli con firme elaborate e io mi sentivo un pivellino. Alla fine l’ho tirata fuori ed è più o meno sempre la stessa da allora, pessima, ma molto personale 🙂 Da pochi giorni ho aperto un blog dove parlo della scrittura ed in particolare della scrittura per il fumetto http://paroledisegnate.wordpress.com trovi i post che avevo già pubblicato qui e dei nuovi.

  7. ma sinceramente è meglio che la grafia si modifichi.. diciamo che quella delle elementari è la partenza per crearne una nostra.. naturalmente usare una scrittura cosi sarebbe meno funzionale per uno studente liceale che deve prendere appunti su appunti e non ha il tempo materiale.. una mia amica scriveva con le lettere abbreviate da sms

    • Si, sicuramente condivido, la grafia si evolve, io addirittura ho quasi perso la capacità di scrivere leggibile quando prendo appunti. A volte tiro linee dritte per sintetizzare le lettere. Poi rileggere gli appunti è sempre un casino.
      Ti segnalo il nuovo sito dedicato al lettering e alla scrittura.
      http://paroledisegnate.wordpress.com

  8. Grazie! Mio figlio maggiore ha appena iniziato la seconda elementare e devo ammettere che, nonostante sia persino laureata, ho difficoltà quando mi chiede com’è questa o quella lettera in corsivo.

    • Infatti Barbara, anch’io sono stato spinto proprio dal non ricordarle più.

  9. Eccomi anch’io ad allungare la lista dei commenti. Avevo appena scritto due R maiuscole in stampatello, quando mi è venuto il desiderio di scriverle correttamente in corsivo maiuscolo; allora ho cercato su google ed eccomi qua. Che sia un atto di resistenza alla catastrofe che ci minaccia? un po’ come la difesa del congiuntivo qualche anno fa?

    • Forse è proprio il tentativo di non perdere tutto ciò che abbiamo imparato con tanta fatica a scuola da bambini. Di fronte alle incertezze che si prospettano, un po’ di piacevolezza estetica non guasta.

      Ho scritto un post sulle origini della scrittura, lo trovate nel sito dedicato alla scrittura “paroledisegnate” a destra c’è il banner.

  10. martin secondo me sbagli a dire che in corsivo ci si mette di più a scrivere,
    è scientificamente provato che scrivere in corsivo è più veloce rispetto a scrivere con altri caratteri.
    Il problema è esserne capaci, mi spiego, scrivere quel corsivo in cui non devi mai staccare la mano dal foglio; facendo questo associ meglio il tuo pensierio a ciò che scrivi.

  11. per me è meglio scrivere in stampateello perchè sei più concentrato e rilassato, se scrivi in corsivo e non stacchi mai la mano ti verrano subito dei crampi e devi smettere per circa 10 secondi mentre ad esempio gli altri compagni di classe vanno avanti e tu resti indietro, e se scrivi in stampatello la mano la stacchi e non ti serve fermarti perchè ogni lettera che scrivi devi staccare la mano

    ciao da bb

  12. Spesso vedo la lettera T scritta in corsivo maiuscolo, ma in modo errato. Infatti molti si ostinano a scriverla con il “ricciolo” volto in basso a sinistra come fosse una i. Anche la RAI nella fiction “Un posto al sole” scrive il nome Teresa con la T in corsivo maiuscolo, ma in modo scorretto.

  13. Che vergogna, un sacco di gente adulta che non sa come scrivere. Chissà di chi è la responsabilità di avere un’intera generazione di ragazzini che scrivono solo in stampatello oppure la “n” e la “m” corsiva al contrario, manco fossero “u” e “doppia u”… la colpa è dei genitori e degli insegnanti che l’hanno sopportato (doppiamente dei genitori che poi si lamentavano con gli insegnanti).

  14. La scrittura proprio perché è viva si trasforma e subisce modifiche sia di senso che di forma, però è inevitabile che l’avvento della tecnologia ha modificato in modo radicale l’azione stessa dello scrivere rendendola un gesto totalmente diverso da quello di una volta. Oggi si digita su una tastiera, smartphone per scrivere non si usa più la penna o la matita. Lentamente dimentichiamo come si scrive e le lettere da scrivere. Lo stampatello, che un tempo era considerato meno leggibile di un testo corsivo, oggi è più riconoscibile da chi è abituato a vederlo nei tasti digitali. La scrittura corsiva ha quasi il sapore di epoche lontane.

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