Fosforo e potassio per piante fai da te

Fosforo e potassio per piante fai da te

Considerando che le riserve di fosfati da estrazione si stimano per altri trenta-quaranta anni e che comunque l’uso di questi fertilizzanti così come è stato fatto fino ad oggi ha provocato più inquinamento di quanto si pensi è ovvio che dobbiamo ripensare ad un modo differente di rendere sostenibile l’apporto di questo elemento .
Il fosforo è coinvolto nella maggior parte delle funzioni chiave della vita delle piante e vista l’importanza di questo elemento e l’impossibilità di nutrire l’agricoltura con i metodi scriteriati dell’ultimo mezzo secolo allora vi suggeriamo alcuni accorgimenti per ripristinare continuamente il suo contenuto nel terreno.
Siccome la disponibilità del fosforo dipende in larga parte dalle relazioni che si instaurano tra le radici delle piante e la microflora presente nel terreno, tant’è che la maggioranza delle piante, selvatiche e coltivate, sopperisce alla carenza di fosforo promuovendo lo sviluppo di microrganismi capaci di liberare fosforo dal terreno per renderlo, in questo modo, disponibile.
Per questo motivo l’uso dei diserbanti e dei pesticidi (e anche di molti concimi di sintesi) e delle eccessive (e spesso illogiche) lavorazioni del terreno, andando a demolire la microflora dei suoli, contribuisce spesso all’impossibilità del trasferimento di questo elemento (in forma disponibile) dal terreno alle piante. Tralasciando il biochimismo di questo processo si è notato, da ricerche scientifiche, che questi microrganismi sono in grado di procurare il fosforo alle piante indipendentemente dal suo contenuto nei terreni. La morale è che, più lasciamo il terreno in condizioni “naturali” più indirettamente lasciamo lavorare la Natura per noi.
Un’altra tecnica che apporta indirettamente fosforo ai terreni è quella di una maggiore consociazione tra piante. La consociazione, attraverso i fenomeni dell’allelopatia, contribuisce non solo a rendere meno stanchi i terreni ma anche a migliorare la salubrità (e sapore) dei nostri prodotti.
Sono ricchi di fosforo i vari guani, le polline, ecc. ma questi non possono mai essere utilizzati da soli perché per la loro salinità e il pericolo di inquinamento delle falde.
Per reintegrare quindi il fosforo, oltre alla prima prescrizione, che è quella di far lavorare in “pace” la microflora del vostro terreno vengono in soccorso il letame, la cenere, le sanse, i sovesci, e i reinterri di quelle parti vegetali che hanno finito il loro ciclo produttivo e che, opportunamente triturate, restituiscono quanto avevano tolto ma in maniera più consona all’assorbimento radicale.
Per questo motivo, un’azienda che si rispetti, dovrà avere al suo interno anche un carico di bestiame che, entrando in equilibrio con la vita dei vegetali li supporti nella loro grande avventura della Vita.
Insomma dobbiamo riscrivere interi trattati di agronomia redatti in maniera un po’ troppo affrettata e presupponente.

Guido Bissanti

I residui alimentari provenienti dalle nostre cucine ci danno una mano ad avere orti e balconi unici e verdi.

In primavera scoppia come di consueto l’orto mania che quest’anno in tempi di quarantena ha attratto molti più persone del normale che, volenti o nolenti, hanno approfittato dello stop forzato per dedicarsi all’abbellimento e all’ampliamento di orti, giardini e terrazze con piante, fiori (puoi anche coltivare fiori per regalarli a partire dal loro significato) ed erbe aromatiche e in alcuni casi frutta e verdura. Tanti sono i neofiti che con la pandemia hanno scoperto il loro pollice verde ed hanno constato di come coltivare e curare piante sia una sorta di antistress al pari degli animali domestici. Ma per realizzare un orto o un bel balcone condominiale da far invidia ai vicini di casa dell’intero palazzo ci vuole dedizione e pazienza, non basta annaffiare bisogna saper curare, non troppo in verità, ma con il giusto criterio per far si che il risultato sia all’altezza delle nostre aspettative nei confronti dei nostri amici green .

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Questi tecniche di concimazione consentono la realizzazione di un’economia circolare degli scarti alimentari.

Uno degli aspetti che bisogna mettere attenzione sono i concimi e i fertilizzanti, naturali ovviamente, che utilizziamo per accrescere il benessere delle piante e per stimolarne una crescita felice. Possiamo ricavare tutto questo dai materiali organici di scarto della nostra cucina,  residui di attività di tutti i giorni  senza renderci conto che spesso buttiamo via qualcosa di prezioso che, in nome dell’economia circolare e della lotta agli sprechi, possiamo riutilizzare per i nostri ‘gioielli verdi’. Andiamo a scoprirne cinque di questi.

1) Utilizzare I fondi del caffè come concime naturale per il nostro giardino, ma senza eccessi…

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Il miglior utilizzo dei fondi caffè è il compost, meno come concime.

Il residui che vengono fuori dalle macchine del caffè sicuramente sono il concime naturale maggiormente conosciuto ed utilizzato. Ma come nel caso del caffè che beviamo, se fino a 2/3 tazzine al giorno non ci sono troppi problemi e ci rende più vigili, se si tende ad andare oltre potrebbero sorgere delle controindicazioni. Lo stesso discorso per le piante, i fondi di caffè fanno bene ma in piccole dosi. Calcio, azoto, magnesio, fosforo e potassio un cocktail di minerali di cui il nostro orto non potrà che giovarne ma con parsimonia se no si rischia di rendere troppo acido il nostro terreno ed avere effetti contrari rispetto a quelli desiderati.  I fondi di caffè hanno anche proprietà alcalinizzanti e comportano una riduzione del Ph della terra in cui sono cosparsi. Posso essere parte del compost (anzi fondamentalmente è il loro miglior utilizzo) o venire sparsi nel terreno direttamente (massimo una volta a settimana ma con molta parsimonia) o per concimi liquidi con tre tazze di fondi in cinque litri di acqua che è la capienza di un secchio o un annaffiatore medio, da lasciare almeno 24 ore in infusione. I fondi di caffè sono si è detto un ottimo fertilizzante, ma anche un antiparassitario e tiene lontane le lumache e poi meraviglia nelle ortensie hanno un il cosiddetto tocco ‘magico’ rendendole di un blu lucido!

P.s. se il caffè è biologico o vegan meglio ancora, per concimare in modo etico oltre che biologico e naturale, ecco un video su come concimare fiori e piante con i fondi di caffè:

2) Acqua di cottura delle verdure

Vi siete fatti un bel minestrone o avete semplicemente messo a lessare alcune verdure (importante

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Le verdure rilasciano nell’acqua sali minerali.

senza sale, condicio sin equo) perché per qualsiasi motivo voi vogliate volete mangiare così. Non buttate assolutamente quell’acqua! Naturalmente portate a raffreddamento l’acqua poi con un annaffiatoio ma anche con una bottiglia cospargete questo fertilizzante che oseremmo definire della nonna, perché a scoprirlo sono stati appunto i nostri antenati più prossimi che inconsapevolmente avevano già ben saldo in testa il principio di economia circolare, ovvero di non sprecare niente perché tutti gli oggetti prodotti in natura e dall’uomo sono preziosi. Grazie ai sali minerali  e ad altri elementi trasmessi dalle verdure durante il riscaldamento e la ebollizione quest’acqua che in alternativa avremmo gettato nel lavabo verrà riutilizzata per nutrile piante di appartamenti e balconi. I risultati si vedono nella continuità di farlo tutti i giorni o quasi.

Trasformare in concime gli scarti alimentari ed utilizzarli per coltivare le nostre piante:

3) La cenere del camino e del barbecue è un ottimo concime naturale

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Arricchisce di calcio, fosforo, potassio i terreni.

Che amiamo il riciclo e l’economia circolare ve ne siete accorti, noi siamo cocciuti ed ora vogliamo consigliarvi niente popò di meno che il residui delle nostre grigliate e delle sere invernali ovvero la cenere. Avete mai sentito dire che i terreni attorno ai vulcani sono molto fertili? Perché? Fatevi una domanda datevi una risposta! La grossa pecca della cenere è la mancanza di azoto, per il resto è un ottimo fertilizzanti per gli ortaggi grazie ad elementi quali il potassio e il fosforo ma anche il calcio, il fluoro,  il magnesio, il rame e lo zinco, insomma anche in questo caso si tratta di un potente fertilizzante a costo 0. L’apporto del calcio rende meno acida la terra e, come nel caso dei fondi del caffè, il suo apporto è prezioso per l’orto se fatto con parsimonia in modo da non turbare troppo gli equilibri che stanno attorno al PHdel terreno. Il suo utilizzo può essere diretto, quindi sparsa sul terreno con le dovute precauzioni, può essere parte del compost e anche in questo caso possiamo dire che è quest’ultimo è l’utilizzo migliore. La cenere è anche un buon antiparassitario ed è utile contro le lumache.

Concimare giardino ed orto con la cenere (approfondimento video):

4) Concimi a base di gusci d’uovo, utili per le piante del terrazzo o del giardino e sopratutto per le verdure dell’orto

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Il carbonato di calcio è l’elemento base dei gusci.

Il fertilizzante che non ti aspetti. Non tutti sanno che anche i residui delle nostre frittate in realtà sono un buon concime per i nostri orti. Vediamo come e cosa apportano. Utili per le piante e le verdure che hanno bisogno di un importante apporto di carbonato di calcio come per esempio i pomodori e tutte le piante il cui frutto ha il suo ‘peso’ rispetto alla pianta stessa.  Il guscio va spezzettato il più possibile il massimo sarebbe ridurlo in polvere per essere mischiato direttamente nel terriccio, in alternativa va aggiunto possibilmente triturato al compost. In ogni caso con il tempo il guscio di uomo si decomporrà naturalmente portando nutrimento al terreno con le varie sostanze di cui è composto. Oltre al calcio che è l’elemento principale il cui apporto contribuisce a mantenere l’equilibrio nell’acidità del terreno, il guscio di uomo è composto da: manganese, rame, zinco, ferro, molibdeno, cromo ma anche alcune proteine.

Calcio dai gusci d’uovo per concimare le piante:

5) Il compost il re dell’economia circolare e naturale

Tutti e quattro i residui organici sopracitati possono essere parte del compost casalingo. Un mix di

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Dai residui organici degli scarti alimentari e da giardino nasce il prezioso compost.

residui organici di scarto che è il più potente fertilizzante naturale possibile in quanto contenente un po’ tutti gli elementi di cui l’orto ha bisogno per sbocciare rigoglioso. Prima di tutto dobbiamo trovare un contenitore (possibilmente porlo in uno spazio esterno all’abitazione)  adatto alla formazione del compost (rintracciabile facilmente in rete in varie forme e dimensioni) detto compostiera, dotarsi di altri due contenitori uno per l‘umido (bucce di frutta e verdure, fondi di caffè, gusci d’uova, ma anche fazzoletti di carta e bustine da caffè) e l’altro per il secco (foglie e residui vari da giardino). Cominciare quindi a raccogliere non solo scarti alimentari e da giardino ma qualsiasi materiale organico e porlo nei due contenitori più piccoli. La compostiera se non è prefabbricata ma è fai da te deve essere debitamente areata con dei fori in modo da poter mantenere un certo livello di umidità. Cercare di dosare la componente proveniente da residui alimentari (umida) con quella proveniente da residui del giardino (secca) in una proporzione che si aggiri quanto più attorno al 50%. Una volta che nei due contenitori piccoli è stato raggiunto una cifra che in genere si aggira sul metro cubo di materiale inseriamo il tutto nella compostiera. Cercare di dosare in maniera coerente secco e umido. Materiale da evitare: la carne, puzzerebbe ed attirerebbe animali vari, il nostro compost deve essere 100% vegetale.  Il tempo di realizzazione del compost cambia a secondo della stagione va da un minimo di 6 settimane in estate ad un massimo di 8/9 nella stagione fredda. Durante la fase della trasformazione in compost se aprirete la compostiera sentirete del calore derivato dalla decomposizione organica. Finito il tempo avrete finalmente il risultato, ovvero il compost un terriccio di colore nero intenso.

Compost fai da te per concimare il nostro giardino:

Il compost prodotto dai lombrichi

Vi è anche la tecnica che prevede l’utilizzo dei lombrichi detta vermicompostaggio, per concimare in modo naturale e creare il compost. I lombrichi accelerano infatti la realizzazione del compost e determina parte delle qualità organiche del compost. I lombrichi più indicati sono la  Eisenia Fetida detti anche verme rosso californiano grazie alla resistenza al freddo, alla longevità e alla relativa facilità di riproduzione. Il loro lavoro naturale, in quanto si nutrono di sostanza organica, consente la mineralizzazione del compost e producono l’humus che è la parte più fertile del terreno.

La presenza dei lombrichi in un orto è segnale di fertilità ma anche della non presenza di agenti chimici! 

I consigli di Natural Mania per un giardino sostenibile:

  • Arredare il giardino riciclando
  • Consigli per un giardino Zen fai da te
  • Il valore ecologico dell’orto
  • Piante d’appartamento che depurano l’aria delle case

Come dare potassio e fosforo alle piante?

Anche la cenere del camino è salutare per concimare le piante. Si tratta, infatti, di un fertilizzante naturale ricco soprattutto di potassio e fosforo. Attenzione, però: si utilizza solo la cenere da legna non trattata né verniciata perché queste, al contrario, potrebbero inquinare il terreno.

Quale concime contiene fosforo e potassio?

YaraMila® è la linea di fertilizzanti complessi di Yara. Si tratta di una combinazione di Azoto, Fosforo e Potassio (NPK, i nutrienti più importanti per le colture) che aiuta a massimizzare le rese e la qualità delle colture.

Come dare potassio alle piante in modo naturale?

Bucce di banana Come tutti sanno, le banane sono ricche di potassio. Ma non tutti sanno che le bucce possono essere degli ottimi fertilizzanti naturali per il nostro orto o per le piante che teniamo sul balcone di casa. Basta tritarle o ridurle comunque a piccoli pezzi e interrarle a poca profondità.

Dove trovo il fosforo per le piante?

Nei suoli acidi (spesso ricchi in Alluminio) e nei suoli alcalini (ricchi in Calcio), si formano composti del Fosforo ad elevata insolubilità (esempio il fosfato tricalcico), da cui ne consegue una ridotta disponibilità per le piante.