Quali sono i sintomi del potassio alto

Quali sono i sintomi del potassio alto

Il potassio è una sostanza essenziale per il nostro organismo. È considerato un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nel nostro corpo in quantità elevate. Fra tutti i sali minerali infatti, è quello che ha il fabbisogno più alto: almeno 3.000 mg negli adulti.

Questo perchè il potassio è coinvolto in diversi fenomeni all’interno dell’organismo. Partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco; regola l’equilibrio dei fluidi e all’interno e all’esterno delle cellule; aiuta a ridurre il rischio di calcoli renali, contribuisce a mantenere normali livelli di pressione arteriosa contrastando gli effetti negativi del sodio.

Appare scontato dunque che riscontrare una carenza di potassio potrebbe causare diversi problemi: debolezza muscolare, irregolarità del battito cardiaco, cambiamenti dell’umore, nausea e/o vomito.

Se viene a mancare il potassio, la prontezza di riflessi diminuisce, i muscoli perdono di tono, il cuore fa fatica a pompare il sangue, i reni non funzionano correttamente, il battito cardiaco rallenta e diventa sempre più difficile concentrarsi.

Quali sono allora i segnali che possono far pensare ad una carenza i potassio? I più frequenti sono:

  • stanchezza: se ci si sente esausti pur dormendo regolarmente e senza aumentare la durata e/o l’intensità dell’attività fisica, una carenza di potassio potrebbe rappresentare una causa;
  • crampi: il potassio è un dilatatore dei vasi sanguigni, quindi molto importante durante l’attività fisica. Bassi livelli di questo minerale causano un rallentamento dell’attività delle cellule neuromuscolari, i muscoli riscontrano difficoltà nel contrarsi, dando così origine a dolori e spasmi;
  • battito irregolare: tra le cause che possono provocare una palpitazione o un battito cardiaco irregolare c’è anche la carenza di potassio;
    vertigini: una conseguenza del battito irregolare e quindi anche di una possibile carenza di potassio. Si tratta comunque di un fenomeno non comune, per cui, nel caso si presentasse, sarebbe opportuno rivolgersi immediatamente al proprio medico;
  • stitichezza: bassi livelli di potassio possono rallentare altre funzioni dell’organismo e l’apparato digerente rientra tra queste. Una carenza del minerale infatti può provocare gonfiori e crampi addominali.

Cibi e integratori: sopperire alla carenza di potassio

Il potassio si trova in una grande varietà di alimenti. Le fonti più ricche sono sono la verdura a foglia verde, ma anche pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, zucca e carote; il potassio si trova anche nei legumi fagioli, piselli, soia), nella frutta secca a guscio (mandorle) e in buone quantità anche nella frutta fresca, in particolare negli agrumi, nel melone, nelle banane, nel kiwi e nelle albicocche.

Tra le fonti di origine animale, i cibi ricchi di potassio la carne e il pollame, i latticini e i pesci come il salmone, il merluzzo, la platessa e le sardine.

Se per qualche motivo in particolare non riesci ad assumere una quantità suffiente di potassio attraverso l’alimentazione, puoi sopperire alla carenza attraverso il consumo di integratori specifici.

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Potassio alto nel sangue: cosa mangiare?

Potassio alto nel sangue: cosa mangiare?

Indice

  1. Che cos’è il potassio?
  2. Cause di iperkaliemia
  3. Sintomi di iperpotassiemia
  4. Potassio alto nel sangue: cura
  5. Potassio e alimentazione
  6. Potassio alto: cosa fare?

Il potassio è uno dei minerali presenti nel nostro organismo fondamentale per il funzionamento di cuore, sistema nervoso, muscoli e anche per l’equilibrio idro-salino. A volte capita che, facendo delle analisi del sangue, si rilevino livelli elevati di potassio ematico: in questo caso si parla di iperkaliemia (da “kalium”, potassio in latino. Da qui anche la lettera K per indicare questo minerale nella tavola periodica degli alimenti) o di iperpotassiemia. Le cause di potassio alto nel sangue sono diverse, ma attenzione: l’iperkaliemia di per sé non è una malattia vera e propria, ma è un rilievo ematologico che indica la presenza di una patologia sottostante che causa questo innalzamento dei livelli di potassio ematici.

Tuttavia livelli di potassio troppo elevati possono portare a sviluppare sintomi e segni clinici da tenere in considerazione. In questi casi, dovrai fare estrema attenzione anche all’alimentazione, escludendo o limitando nella dieta tutti quei cibi che sono naturalmente ricchi di K.

Che cos’è il potassio?

Il potassio è un minerale presente nell’organismo sotto forma di catione (ione positivo) K+. Nel corpo lo si trova soprattutto all’interno delle cellule e nei succhi gastrici. In situazioni di normalità il potassio lo troviamo soprattutto nel comparto intracellulare, mentre sodio e calcio sono ioni maggiormente extracellulari. Il passaggio di potassio e sodio dalla cellula agli spazi extracellulari e viceversa è garantito dal sistema noto come pompa sodio-potassio (il sodio viene portato all’esterno della cellule e il potassio viene fatto entrare all’interno della cellula).

Il K introdotto con gli alimenti viene assorbito nell’intestino (duodeno e digiuno) e da qui arriva nel sangue. Le quantità in esubero vengono eliminate poi per via renale. Tuttavia, quando questo meccanismo non funziona correttamente, ecco che i livelli di potassio nel sangue possono aumentare provocando un’iperkaliemia.

Come si misura il potassio?

Il potassio viene misurato tramite gli esami del sangue: basta un normale prelievo di sangue venoso per stabilire quali siano i suoi livelli ematici.

Valori normali nel sangue

Solitamente i valori normali di potassio nel sangue viaggiano fra i 3,5 e 5 mEq/l. Il suo range di variabilità  è estremamente ridotto, il che vuol dire che anche alterazioni minime possono provocare forme o di ipokaliemia (potassio basso nel sangue) o forme di iperkaliemia.

Quando il potassio ematico supera di 5 mEq/l, si parla di iperpotassiemia. A seconda del valore si distinguono tre forme:

  • iperkaliemia lieve: 5-5,9 mEq/l
  • ipopotassiemia moderata: 6-6,4 mEq/l
  • iperkaliemia grave: se > 6,4 mEq/l
iperpotassiemia avocado

Cause di iperkaliemia

Sono diverse le cause che possono portare a un aumento di potassio nel sangue:

Eccessivo apporto

  • Alimentazione con cibi troppo ricchi di potassio
  • Diete squilibrate
  • Somministrazione per via parentale di liquidi endovenosi che contengono potassio
  • Trasfusioni di sangue

Ridotta escrezione con le urine

  • Insufficienza renale (anche forme acute)
  • Blocco urinario (tipicamente nell’ostruzione urinaria si ha un aumento del potassio, ma appena il blocco viene risolto, si ha un abbassamento repentino del potassio ematico)
  • Nefropatie
  • Morbo di Addison (ipocorticosurrenalismo)
  • Alcuni farmaci come eparina, ACE-inibitori, ciclosporina, tacrolimus, sartani, diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone) e FANS

Fuoriuscita dalle cellule

  • Diabete mellito
  • Chetoacidosi diabetica
  • Ipoinsulinemia (anche da insulinoma)
  • Ipoaldosteronismo
  • Acidosi metabolica
  • Emorragie (sia dei tessuti molli che dal tratto gastro-intestinale)
  • Ustioni estese
  • Rabdomiolisi
  • Sforzi fisici intensi
  • Traumi gravi
  • Alcuni farmaci (beta bloccanti, digitale e chemioterapici)

La pseudoiperkaliemia

Un capitolo a parte merita la pseudoiperkaliemia. Si tratta di livelli sierici di K falsamente aumentati e lo si registra in seguito a:

  • emolisi
  • conta piastrinica > di 400000/mcL (durante la coagulazione le piastrine rilasciano K. In questo caso quello sierico è aumentato, mentre quello plasmatico valutato su sangue non coagulato è normale)

Sintomi di iperpotassiemia

Forme di ipokaliemia lieve a volte non provocano nessun sintomo. Tuttavia, man mano che i livelli ematici di potassiemia salgono potrebbero manifestarsi questi sintomi:

  • stanchezza eccessiva
  • debolezza
  • gambe pesanti
  • crampi muscolari
  • parestesie (alterazione della sensibilità cutanea)
  • paralisi flaccida
  • dispnea (difficoltà respiratoria)
  • dolorabilità addominale
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • aritmie (bradicardie, fibrillazione ventricolare)
  • arresto cardiaco

Solitamente l’iperkaliemia tende a rimanere asintomatica fino a quando non si arriva allo stadio delle aritmie cardiache. Esiste poi una forma di paralisi periodica familiare iperkaliemica dove in acuto si ha astenia che evolve fino alla paralisi vera e propria.

Ma come puoi diminuire il potassio alto? Come ridurre il potassio nel sangue? Ovviamente starà al tuo medico stabilire l’iter diagnostico e la terapia più adatta, anche perché molto dipenderà dalla causa sottostante. La terapia dell’iperpotassiemia, infatti, è volta sia a ridurre i livelli di potassio ematico, sia a trattare la causa sottostante. A volte, evidenziando l’eziologia corretta, è possibile che rientri nei range senza bisogno di ulteriori cure.

Nei casi di ipopotassiemia lieve, il medico per cercare di abbassare il K potrebbe:

  • ridurne l’introduzione modificando la dieta e riducendo gli alimenti ricchi di K
  • sospendere temporaneamente i farmaci che potrebbero provocare iperkaliemia
  • aggiungere diuretici d’ansa (furosemide) per aumentarne l’escrezione
  • utilizzare il polistirene sulfonato di Na

Nelle forme moderate-gravi, invece, la terapia dipenderà strettamente dai sintomi e dai segni clinici presenti. Nelle forme gravi, si somministra insulina e glucosata: l’insulina, infatti, favorisce l’ingresso del potassio (e del glucosio) nelle cellule. Se presenti anomalie del ritmo cardiaco, oltre all’insulina e al glucosio verrà fornito anche del calcio gluconato o dei beta2-agonisti. Anche qui, però, questi farmaci possono avere effetti collaterali importanti e non vanno somministrati in determinati pazienti (per esempio quelli con infarto del miocardio).

potassio alto banane e ribes

Potassio e alimentazione

Visto che una delle cause di iperkaliemia è l’introduzione nell’organismo di troppo K con il cibo, ecco che è lecito chiedersi cosa mangiare col potassio alto e quali alimenti evitare. Una dieta per il potassio alto dovrebbe essere sempre prescritta dal vostro nutrizionista di fiducia in accordo con le indicazioni fornite dal vostro medico di base.

Tuttavia è innegabile che esistano alimenti che contengono più K di altri: in caso di iperpotassiemia è bene non abusare di questi

Potassio alto: cosa mangiare?

Essendo che frutta e verdura sono particolarmente ricchi di potassio, puoi lavare patate e verdure in acqua tiepida, in modo da ridurne la quantità contenuta. Inoltre la cottura di frutta e verdura contribuisce a ridurre il K assunto con la dieta.

Alimenti da evitare

Ci sono alcuni cibi ricchi di K. Questi sono gli alimenti da evitare (o almeno da ridurre) in caso di iperpotassiemia:

  • cioccolato
  • caffè
  • vino
  • birra
  • ketchup
  • biscotti
  • patate
  • spinaci
  • finocchi
  • legumi
  • frutta (soprattutto la frutta fresca, meglio prediligere quella cotta)

A proposito della frutta, quella maggiormente ricca di K è:

  • avocado
  • kiwi
  • ribes
  • banane
  • meloni
  • albicocche
  • noci
  • mandorle
  • pinoli
  • pistacchi
  • arachidi
  • nocciole
  • uvetta

Solitamente le banane vengono considerate il frutto più ricco di K in assoluto, ma non è così: sono precedute da avocado, kiwi e ribes. Lo stesso ISS, nella sezione relativa alle bufale e ai falsi miti sull’alimentazione, cita proprio la questione delle banane e del potassio.

Altri cibi da evitare sono:

  • cibi confezionati sulla cui etichetta è indicata la presenza di K
  • sostituiti del normale sale da cucina, che possono esserne ricchi
  • carne e il pesce in scatola, quelli salati, quelli speziati e quelli affumicati
  • sostituti della carne a base di soia o di proteine vegetali
  • zucchine al forno e le zucche trombetta
  • verdure o carni preparate con salse, dolci o salate che siano

Livelli di potassio nei cibi

Questa è una lista degli alimenti caratterizzati da livelli medi, alti o bassi di K:

Frutta e verdura

  • Alto contenuto di K: arance, avocado, banane, broccoli, carciofi, cocco, frutta essiccata, kiwi, patata dolce, papaya, patate, pesca noce, prugne, pomodori, spinaci, verdure a foglia verde, zucca
  • Livelli medi di K: albicocche, asparagi, carote, ciliegie, mais, melanzane, mele, peperoni, pere, pesche, ravanelli, succo d’ananas
  • Basso contenuto di K: cavolfiore, cetrioli, fagiolini, fragole, lattuga, mirtilli, pompelmo, uva

Carne e altre proteine

  • Alto contenuto di K: fagioli e piselli secchi, bacon, frutta secca, derivati della soia
  • Livelli medi di K: manzo, uova, pesce, pollame, maiale, vitello, burro di arachidi

Latticini

  • Alto contenuto di K: latte, yogurt
  • Basso contenuto di K: panna acida

Cereali

  • Alto contenuto di K: pane bianco, avena, riso raffinato, pasta.
  • Livelli medi di K: crusca e cereali, chips di mais, pane integrale.

Potassio alto: cosa fare?

Una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica possono aiutare a prevenire fenomeni di iperkaliemia lievi. Tuttavia, essendo che fra le cause di iperpotassiemia ci sono diverse malattie e che forme moderate-gravi di potassio alto possono provocare sintomi importanti come l’aritmia, ecco che è bene valutare col proprio medico un check-up periodico che comprenda anche il potassio fra gli esami del sangue richiesti.

Cosa succede se il potassio è alto?

I sintomi legati all'eccesso di potassio nel sangue sono crampi o debolezza muscolare, a volte tremori, squilibri di pressione, affaticamento e astenia, tachicardia fino ad arresto del battito cardiaco, shock e morte.

Come abbassare velocemente il potassio nel sangue?

Un eccesso di potassio viene a essere bilanciato da un'alimentazione che tiene sotto controllo il consumo di frutta, verdura e alimenti che contengono alte dosi del minerale in questione, dunque evitare di mangiare: cacao, dolci a base di cacao, frutta secca come mandorle, uvetta, pinoli, prugne secche, arachidi.

Che disturbi porta il potassio?

Un basso livello di potassio può causare debolezza muscolare, crampi, spasmi o addirittura la paralisi, e possono svilupparsi alterazioni del ritmo cardiaco. La diagnosi si basa sulla misurazione dei livelli di potassio nel sangue.

Quando preoccuparsi del potassio alto?

Valori troppo elevati rappresentano un'emergenza medica, in particolare se l'aumento avviene molto rapidamente. A valori più alti di 6.0 mmol/l i sintomi sono in genere evidenti e insorge il rischio di un esito fatale; quando le concentrazioni di potassio diventano superiori a 10.0 mmol/l la morte è pressoché certa.