Quando viene pagato il tfs ai dipendenti pubblici

I termini per l'erogazione del Tfs ai dipendenti pubblici "variano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro". A precisarlo è l'Inps, che ha ricordato come funziona e quanto viene pagato il  TFS ai dipenti pubblici

Quando viene pagato il TFS ai dipendenti pubblici?

Nel dettaglio la normativa vigente prevede il pagamento del Tfs entro 105 giorni in caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso del lavoratore. Nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, avvenuta per raggiungimento dei limiti di età o di servizio, il pagamento va effettuato non prima di 12 mesi dalla data di cessazione dal servizio. In tutti gli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro, come per esempio le dimissioni e il licenziamento, in base a quanto previsto dalla normativa, il pagamento della prestazione spettante sarà effettuato non prima di 24 mesi.

Sulla base di queste tempistiche, l'erogazione della prestazione può quindi avvenire: in un'unica soluzione, se l'ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro; in due rate annuali, se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro; in tre rate annuali, se l'ammontare complessivo lordo è pari o superiore a 100.000 euro.

In caso di pagamento rateale, la seconda e la terza tranche saranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla data di decorrenza del diritto al pagamento della prima. Ai termini di pagamento previsti sulla base della causale di cessazione, la normativa aggiunge 90 giorni per gli adempimenti istruttori duranti i quali non maturano interessi di mora, in quanto l'elaborazione e la liquidazione dei Tfs dipende anche dalla celerit? di trasmissione dei dati giuridici ed economici utili all'elaborazione della prestazione da parte degli Enti ex datori di lavoro. Operazione che, talvolta, può determinare un ampliamento dei tempi di lavorazione delle istanze che si presentino incomplete sotto il profilo degli elementi utili al calcolo della prestazione.

L'Inps, infine, ricorda che, quando si va in pensione prima di aver raggiunto i requisiti anagrafici o contributivi previsti dalla riforma Monti/Fornero, ad esempio usufruendo del beneficio pensionistico "Quota 100", i termini per l'erogazione del Tfs decorrono dalla data di raggiungimento del diritto teorico più favorevole (requisito anagrafico o contributivo previsto dalla Monti Fornero), non dalla data di effettivo collocamento a riposo.

Al momento dell'accesso alla pensione è possibile presentare, alle banche o agli intermediari finanziari che aderiscono ad uno specifico Accordo Quadro sottoscritto tra Abi e i ministeri interessati, sentito l'Inps -rinnovato di recente e in corso di pubblicazione sulla G.U, una richiesta di finanziamento per una somma pari all'importo dell'indennità di fine servizio maturata, entro un massimo di 45mila euro.

L'Inps in tal caso, a fronte della presentazione della domanda on- line di anticipazione da parte dell'iscritto, ha 90 giorni di tempo per rilasciare la certificazione, e 30 giorni, dalla data di notifica del contratto da parte della Banca, per produrre la presa d'atto, decorsi i quali la richiesta di anticipazione deve essere ripresentata. Il finanziamento dell'anticipazione autorizzata viene garantito dallo Stato tramite un apposito fondo di garanzia gestito dall'Inps.

Per un lavoratore che sta per andare in pensione o già pensionato, è importante sapere cos’è il TFS e quando si può chiedere in anticipo. In linea generale è utile scoprire preventivamente a quanto ammonta la propria quota di fine servizio, quali sono le modalità di erogazione e le tempistiche.

Che cos’è il TFS?

Il TFS, ossia Trattamento di Fine Servizio, è un’indennità corrisposta alla fine del rapporto di lavoro ai dipendenti pubblici e statali assunti con un contratto a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001. I dipendenti pubblici statali assunti a partire dal 1° gennaio 2001, invece, hanno diritto al TFR esattamente come i lavoratori del settore privato.

Nel Tfs sono compresi tre diverse tipologie di liquidazione che, chi ha prestato servizio presso un ente pubblico, ha diritto ad averne una:

  • Indennità di Buonuscita (IBU): questo tipo di TFS spetta a tutti i dipendenti statali in senso stretto, ovvero dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, delle scuole o delle Università.
  • Indennità Premio di Servizio (IPS): questa modalità di liquidazione è rivolta ai dipendenti delle Regioni, degli Enti locali e del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Indennità di Anzianità (IA): sono destinatari tutti i dipendenti degli Enti Pubblici non economici e delle Camere di Commercio.

Come funziona il TFS e quando avviene la liquidazione?

Per ottenere la propria quota del TFS, il lavoratore non deve presentare alcuna richiesta, in quanto le prestazioni vengono corrisposte d’ufficio. Il trattamento di fine servizio viene così corrisposto:

  • In un’unica soluzione, se il totale lordo è pari o inferiore a 50.000€;
  • In due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è compreso tra i 50.000€ e i 100.000€;
  • In tre rate annuali, se il totale lordo è superiore a 100.000€. In questo caso la prima e la seconda rata sono pari a 50.000€ e la terza è pari alla quota rimanente.

Le tempistiche di erogazione cambiano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro:

  • In casi di inabilità o decesso il pagamento è previsto entro 105 giorni;
  • in caso di raggiungimento della pensione per limiti di età o anni di servizio, il pagamento è previsto non prima di 12 mesi;
  • Per tutti gli altri casi, come il licenziamento, dimissioni volontarie e destituzione dall’impiego, il pagamento è previsto non prima di 24 mesi.

Quando si può richiedere l’anticipo del TFS?

I tempi per ricevere la liquidazione maturata sono piuttosto lunghi e prevedono un minimo di 12 mesi. Tuttavia è possibile chiedere l’anticipo del Tfs. Si tratta di una forma di finanziamento che serve per ottenere subito in un’unica soluzione la liquidazione prevista. L’importo massimo che può essere anticipato viene determinato in funzione del Tfs netto maturato, come certificato nel prospetto di liquidazione rilasciato dall’ente pensionistico.

Possono fare richiesta i lavoratori dipendenti del settore pubblico e statale che siano già andati in pensione o in prossimità. I pensionati possono utilizzare nell’immediato la somma guadagnata realizzando così progetti o desideri a lungo rimandati.

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Quando l'INPS paga il TFS?

La normativa vigente prevede il pagamento in tempi rapidi in caso di cessazione dovuta a inabilità o decesso del lavoratore, e l'accredito della liquidazione avviene entro 105 giorni.

Quando viene pagato il TFR ai dipendenti pubblici 2022?

entro 105 giorni in caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso del lavoratore. dopo 12 mesi nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per raggiungimento dei limiti di età o servizio, dopo 24 mesi per dimissioni o licenziamento e per tutti gli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro.

Come viene pagato il TFS ai dipendenti pubblici?

in tre rate annuali, se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 100.000 euro. In tal caso, la prima e la seconda rata sono pari a 50.000 euro e la terza è pari alla quota rimanente. La seconda e la terza somma saranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla decorrenza del diritto al pagamento della prima.

Quando viene pagato il TFS ai dipendenti pubblici con quota 100?

Liquidazione TFS dopo quota 100 12 mesi dopo il raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione di vecchiaia; 24 mesi dopo il raggiungimento, anche prospettico, dei requisiti necessari per l'accesso alla pensione anticipata.