In quale bicchiere si beve il vino

Ognuno degusta e beve il vino rosso dove vuole: fatta questa necessaria premessa, è utile sapere che il vino rosso è ottimo se degustato in bicchieri o calici che hanno una forma, una dimensione e una colorazione particolare. In questo breve ma – speriamo – soddisfacente articolo, vedremo di spiegare quali bicchieri sono utilizzati per il vino rosso e perché


  • 1. Non tutti i vini rossi sono uguali: nemmeno i bicchieri
  • 2. Perché vengono utilizzati bicchieri diversi a seconda del vino rosso
  • 3. Nomi: come si chiamano i bicchieri da vino rosso
  • 4. Forme: come variano in funzione delle caratteristiche del vino rosso?
  • 5. Quali bicchieri per un vino rosso pregiato?

Partiamo dalle caratteristiche minime che dovrebbero accomunare tutti i calici da vino (sia rossi, sia bianchi, sia rosé):

  • trasparenza;
  • leggerezza;
  • uniformità della superficie;
  • presenza di stelo e bevante (il classico calice, per intenderci, e non un tumbler).

In quale bicchiere si beve il vino

Tumbler vs Calice

Non tutti i vini rossi sono uguali, perciò non tutti i bicchieri da vino rosso lo saranno

Per rispondere alle domande: “quale bicchiere da vino rosso utilizzare e perché?” occorre partire da un doveroso presupposto: non tutti i vini rossi sono uguali. Necessaria conseguenza di questa considerazione è che non esiste un solo bicchiere giusto per il vino rosso in quanto esistono una molteplicità di vini rossi e parecchio differenti in virtù delle loro caratteristiche gusto-olfattive.

Esistono vini rossi di medio corpo, vini rossi più o meno tannici, vini rossi passiti o liquorosi, vini rossi spumanti, ecc.

Quando andremo a degustare un vino rosso leggero non ci saranno particolari esigenze in merito alla grandezza del bicchiere: ciò vuol dire che, per un vino giovane e leggero, potrà essere utilizzato benissimo anche un bicchiere da vino bianco (che solitamente è quello con un’apertura superiore non eccessivamente ampia). Una scelta ancora migliore potrà essere quella di utilizzare un bicchiere di medie dimensioni, dalla forma abbastanza regolare.

Per la degustazione di vini rossi corposi (che solitamente sono vini maturi, in quanto bevuti più avanti negli anni) è consigliabile, invece, utilizzare calici a loro volta corposi, con un’ampia apertura superiore, in modo tale che il vino versato all’interno del bicchiere possa ossigenarsi correttamente e rilasciare agevolmente i suoi profumi.

Perché vengono utilizzati bicchieri diversi a seconda della tipologia di vino rosso?

La risposta a questa domanda è molto meno scontata e ci porta a rendere più complessa la questione. Ai vari corsi da sommelier, da me frequentati, ti diranno che la particolare conformazione del bicchiere influenza la degustazione e può esaltare o meno le peculiarità di un vino.

La larghezza del bicchiere influenza l’espressività dei profumi: a profumi tenui e più freschi, caratteristici dei vini rossi più giovani o leggeri, corrisponderà un’apertura più stretta e viceversa. Sempre secondo la vulgata, l’apertura influenza in una maniera o nell’altra l’introduzione del liquido nella cavità orale e quindi la modalità del suo contatto con i nostri organi di senso (olfatto e gusto in primis, ma anche il tatto: per approfondire la questione ti consiglio la lettura di questo pezzo in cui spiego come imparare a riconoscere profumi e aromi).

Quindi, nei corsi ci insegnano che le caratteristiche del bicchiere influenzano la nostra esperienza di degustazione, ma le cose sono un po’ più complicate di così. Se cerchi di approfondire la questione in maniera seria non trovi facilmente fonti accreditate o studi scientifici che vadano a giustificare o validare queste teorie.

Allo stato dell’arte, quindi, siamo costretti ad affermare che le caratteristiche del bicchiere da sposare a determinate caratteristiche di un vino sono un costrutto culturale figlio di una saggezza pratica acquisita dagli esseri umani nel campo della degustazione.

Ciò non vuol dire che sia tutto falso, ma solo che non posso argomentare l’utilizzo di un determinato calice di vino rosso per una determinata tipologia di vino rosso riferendomi a un metodo d’indagine scientifica.

Questo è un doveroso presupposto per capire come la forma del giusto calice da vino rosso sia spesso influenzata da vicissitudini di tipo culturale e storico, magari dovute al maggiore o minore successo di un tipo di vino rosso che tradizionalmente veniva bevuto in un calice da una certa forma.

Insomma i vini di Bordeaux avranno influenzato le forme dei calici da degustazione più di un Pignolo friulano. Se conosci Bordeaux ma non il Pignolo in un certo senso stai validando questa mia ipotesi.

Con questo non voglio assolutamente affermare che ogni calice è uguale, ma solo che ripetere a memoria delle argomentazioni non le rende più valide. Sentirai dire mille volte che l’apertura più stretta permette ai profumi più delicati di concentrarsi, o che l’apertura che si riallarga prima dell’orlo ultimo del calice consente un ingresso in bocca del liquido che privilegia determinate sensazioni (dolcezza, amarezza, sapidità, ecc.) piuttosto che altre. Ti invito sempre a dubitare, in quanto per anni è stata riproposta e diffusa la sciocchezza (dettata da un errore di traduzione) nota come mappa del gusto. La mappa del gusto segnalava la nostra capacità di percepire le sensazioni fondamentali solo in alcune zone della lingua: le cose sono molto più complicate di così.

Ma torniamo ai calici da vino rosso. Ecco riassunta la posizione degli esperti di settore riguardo ai calici dal sito web  di una famosa casa produttrice di calici.

Quanto segue esplicita meglio il concetto di saggezza pratica sopracitato, ovviamente il fatto che la fonte sia un’azienda che produce e commercializza calici e che venga invocato un principio di autorità nominando vagamente esperti di settore di fama internazionale potrebbe far sospettare osservatori un po’ critici.

IL CONTENUTO DETERMINA LA FORMA

I calici RIEDEL non nascono in laboratorio, ma da un susseguirsi di tentativi ed errori, con prototipi o modelli esistenti, sessione dopo sessione, finché, per esclusione, sommelier di fama internazionale pervengono al calice elettivo per forma, dimensioni e diametro del bevante. Generalmente gli enofili si limitano a valutarne il colore, il bouquet e il gusto, non riconoscendo però al calice la funzione di strumento elettivo per esaltare alla perfezione le qualità organolettiche del vino. Nel corso degli anni Riedel è giunta ad alcune interessanti spiegazioni scientifiche sul perché il bouquet e il gusto di vini, liquori e distillati siano subordinati alla forma del calice in cui sono serviti. Alla prima scoperta si è pervenuti assaggiando il vino: lo stesso stile si esprimeva diversamente in virtù della forma del calice in cui veniva servito. La differenza era così netta da indurre sommelier di fama internazionale a ritenere che a calice differente corrispondesse un diverso stile di vino. Le varietà d’uva sono il fattore che determina il rapporto tra le componenti fruttate, acide, tanniche e alcoliche. Partendo da questo presupposto, RIEDEL riuscì nell’impresa di creare calici dalle forme idonee a valorizzare il vino ottenuto da uve varietali specifiche. RIEDEL intuì la complessità del ruolo svolto dalle dimensioni e dalla forma del calice nell’estrarre alla perfezione le qualità organolettiche di un vino pregiato.

Polemica a parte, credo fermamente che Riedel produca degli ottimi bicchieri da vino e che un buon vino bevuto in un buon calice giovi all’esperienza di degustazione e ne aumenti il godimento.

Nomi: come si chiamano i bicchieri da vino rosso

Ora che abbiamo un po’ più chiare le idee in merito al “giusto bicchiere da vino rosso” (e in generale rispetto al giusto bicchiere), vediamo la nomenclatura dei principali bicchieri da vino rosso, ovvero come si chiamano i bicchieri per i vini rossi.

I nomi da ricordare per i principali bicchieri da vino rosso sono essenzialmente tre, con tutte le varianti del caso.

Ballon

Il calice Ballon è uno dei classici bicchieri da vino rosso ed, anche qui, vale la stessa regola vista in precedenza: un vino giovane andrà servito in un calice Ballon più stretto; viceversa, un vino corposo in un calice Ballon più largo. La forma ampia dell’imboccatura del calice, infatti, favorisce una corretta ossigenazione del vino. Spesso si trovano in commercio calici Ballon di dimensioni pari a 20 centimetri, con una capienza di 50 centilitri. E alcuni tra i più conosciuti vini rossi che possono essere degustati con un bel calice Ballon sono il Sangiovese, il Barbaresco, il Gattinara, il Ghemme e molti altri.

Borgogna

I calici (o bicchieri) Borgogna sono l’ideale per tutti coloro che vogliono assaggiare un vino invecchiato, un vino pregiato. Un calice Borgogna è di norma più ampio di un calice Ballon, infatti ha una capienza di ben 105 centilitri e una grandezza di 25 centimetri; i vini che frequentemente si degustano con questi bicchieri sono il Pinot Nero, il Bourgogne o i Grandi Barolo (e anche molti altri). Spesso il Borgogna, detto anche Borgognone, presenta un restringimento e una successiva apertura più larga (come quello in foto).

Renano

Qualora non fossimo intenditori di vino, si tenga presente che si può fare affidamento, per servire i nostri vini, ad un calice che si adatta sia a vini rossi sia a vini bianchi: il calice Renano.

Il calice Renano per vino rosso ha una pancia larga ed un’apertura superiore stretta. Con una grandezza di 22,5 centimetri ed un volume di 38 centilitri, questa tipologia di bicchiere da vino rosso è la più adatta per degustare vini come il Chianti Classico, il Primitivo, il Dolcetto, il Grignolino, e altri ancora.

In quale bicchiere si beve il vino

Forme: come variano in funzione delle caratteristiche del vino rosso?

Ogni vino ha le sue forme: un vino invecchiato e pregiato andrà sicuramente versato in calici con più pancia. Questo affinché il vino abbia una corretta ossigenazione e il giusto spazio per l’espressione delle sue caratteristiche aromatiche complesse e, di conseguenza, riesca a regalare al degustatore le sue vere proprietà organolettiche. Viceversa, un vino rosso più giovane potrà anche essere versato in calici più piccoli e slanciati, con un bevante (pancia) e un’apertura di minori dimensioni.

Se non hai la possibilità o la voglia di acquistare diversi set di bicchieri da vino rosso ti consiglio di approfondire la conoscenza dei calici universali.

Quali bicchieri utilizzare per degustare un vino rosso pregiato?

Fosse anche solo per una questione di coerenza o di puro piacere, sappiamo benissimo che un vino davvero importante e pregiato dev’essere servito in dei bicchieri adatti. Nessuno di noi – che ci facciamo problemi per capire in quale bicchiere va bevuto quale vino e perché – si sognerebbe mai di degustare un Barolo Monfortino nel sopracitato tumbler.

Perciò, se stai cercando dei bicchieri perfetti per degustare vini rossi pregiati e importanti, ecco una guida sui migliori calici da vino che sicuramente potrà aiutarti.

Ti do un indizio sui migliori bicchieri da vino per degustare vini rossi… cominciano con la Z e non si tratta di Zorro.

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Bicchieri da vino

Dove si beve il vino nel bicchiere grande o piccolo?

Andranno messi sulla tavola solo i bicchieri che si dovranno utilizzare durante il pasto e non di più: necessari quello dell'acqua, il più grande, e quello del vino, più piccolo.

In che bicchieri si beve il vino?

I vini bianchi e maturi invece vanno serviti in bicchieri a tulipano in quanto permette di assaporare appieno la gustosità del vino. Per quanto riguarda i vini rosati vige la stessa regola dei vini bianchi giovani, mentre per i vini rossi giovani, essi vanno serviti in bicchieri di media grandezza.

Quale bicchiere si usa per il vino al ristorante?

Tutti i ristoranti hanno sostituito la loro cristalleria adattandola alle esigenze di consumatori sempre più esigenti che vogliono bere il vino nei bicchieri più adatti: calici assolutamente trasparenti e senza incisioni, con coppe allungate e più o meno ampie.

In che calice si beve il vino rosso?

Per servire i vini rossi serve un calice ampio, per permettere l'ossigenazione e la perfetta liberazione dei profumi. Più il vino ha personalità più serve un calice grande, fino ad arrivare al ballon, bicchiere molto panciuto che consente ai profumi di sprigionarsi dentro alla coppa e di salire piano piano al naso.