Metodologie delle scienze della comunicazione roma tre

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Tra i professori che hanno tenuto i corsi per l’esame di metodologie delle scienze della comunicazione su cui sono basati i nostri riassunti e appunti: Luchetti Lia, Lucchetti Lia e molti altri, nelle università di Università degli Studi Roma Tre.

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Scarica Riassunto esame di metodologie delle scienze della comunicazione e più Prove d'esame in PDF di Metodologia Delle Scienze Sociali solo su Docsity! INTENZIONE E RECEZIONE (GRISWOLD) Nell’analisi di un framework analitico vi sono due fattori fondamentali: l’intenzione e la ricezione. L’intenzione prende, come oggetto di studio, la relazione tra l’oggetto culturale e l’attore che lo produce. Lo studioso Baxandall sostiene che rintracciare l’intenzione plausibile equivalga alla ricostruzione dell’incarico e dell’agenda, viene preso come esempio un artista al momento della creazione di una opera d’arte. L’incarico, per quanto riguarda la creazione dell’opera da parte dell’artista, può nascere da uno stimolo interno oppure da uno fonte esterna. Ovviamente, ogni incarico comporta delle aspettative sociali, oltre agli interessi specifici dei committenti, nel caso ci fossero. Per ogni incarico, lo studioso può costruire un’agenda, ovvero, una lista dei limiti e delle influenze che insieme vanno a costruire l’intenzione probabile dell’artista. Inoltre, si noterà come l’intenzione, rappresentata dalla relazione tra l’agenda di chi agisce e l’ambiente culturale, venga messa in luce attraverso la costruzione di ipotesi per rispondere ad alcuni interrogativi relativi agli oggetti culturali. Però, l’oggetto culturale può non riuscire a realizzare l’intenzione del suo creatore per due motivi: L’oggetto può non funzionare sui riceventi nel modo voluto; L’attore non è in grado di creare l’oggetto in accordo con le proprie intenzioni La ricezione, invece, è il modo in cui l’oggetto culturale viene recepito e interagisce con i suoi destinatari. Vi sono cinque tipologie di ricezioni: Interpretazione (Il modo in cui gli attori o i gruppi cercano di dare un significato all’oggetto preso in esame); il successo di mercato (il successo commerciale che l’oggetto ottiene); L’impatto sui campi di riferimento culturale (l’impatto che l’oggetto ha sul modo che abbiamo di costruire significati su altri oggetti); La canonizzazione (Il processo di riconoscimento dell’oggetto da parte di un gruppo di specialisti); La durata (la persistenza nel tempo dell’oggetto). Vi sono inoltre due scuole di pensiero a riguardo: La scuola di Francoforte: Che si basa su una produzione industriale di cultura su larga scala, omologando i prodotti e manipolando i ricevitori. I Cultural Studies: Invece si basano sulla ricezione di encoding e decoding degli oggetti culturali, dove il ricevente ha maggiore autonomia per decodificarne i significati. COMPRENSIONE E SPIEGAZIONE (GRISWOLD) Nell’analisi di un Framework analitico due fattori fondamentali, oltre alla ricezione e all’intenzione, sono la comprensione e la spiegazione. Per lo studioso il termine “comprensione” significa prendere in esame e capire le caratteristiche dell’oggetto culturale che rilevano per l’indagine. La comprensione comporta l’interpretazione di un nuovo oggetto culturale in termini di ciò che già ci è noto. Pertanto, la chiave per capire un oggetto culturale è il genere, cioè la classificazione fondata su somiglianze e differenze. Quindi il sociologo può tentare di afferrare nella sua pratica gli oggetti culturali attraverso la provvisoria costruzione di genere, e di conseguenza, egli può trattare il genere come se fosse una proprietà dell’oggetto culturale e perciò può enfatizzare somiglianze e differenze dell’oggetto in questione con altri oggetti. Per quanto riguarda il genere, vi sono due visioni distinte nella letteratura: la visone di Hirsch (il genere è strettamente connesso con il rapporto tra intenzione dell’autore e aspettative del lettore. Infatti, l’autore deve tenere conto delle aspettative dei suoi lettori per comunicare il significato dell’oggetto culturale) e la visione di Rosemarin (che al contrario di Hirsch si concentra sui critici e i loro lettori). Quindi, se la comprensione fa riferimento alla specificazione del genere dell’oggetto e l’intenzione e la ricezione fanno riferimento all’interazione fra oggetto e attore, la spiegazione connette l’oggetto culturale con il mondo esterno attraverso gli attori sociali. Griswold abbraccia due teorie: La teoria del sociologo Goldmann (Che si concentra sulle categorie interpretative condivise, che superano quelle dei singoli. Egli da una definizione della comprensione delle opere culturali. A suo parere, la comprensione è la spiegazione delle strutture interne dell’opera) e la teoria dello studioso Geertz (che si concentra sul Thick description di ogni forma di espressione collettiva e di performance culturale, interessandosi alla dimensione locale dei significati). LA VALIDITA’ La validità nell’analisi culturale va intesa in due sensi: applicabilità o adeguatezza e interpretazione è valida se corrisponde al significato inteso dall’autore. Le due interpretazioni possono essere entrambe valide ma non possono essere entrambe corrette. Se un’analisi porta alla luce due interpretazioni probabili ugualmente, si dovrebbe condurre un’ulteriore ricerca per determinare quale interpretazione è la più probabile, ovvero più coerente si con l’evidenza empirica che con gli standard della disciplina. Mentre il secondo senso della validità afferma che un’interpretazione è valida se è giudicata tale da un principio riconosciuto di autorità. Per stabilire quale delle interpretazioni è la più adatta, Hirsch ci viene in aiuto con alcune indicazioni, ovvero, in caso di prove tra loro in contraddizione, quella che fa riferimento alla classe dei fenomeni più ristretta dovrebbe essere considerata valida. OSSERVAZIONE ETNOGRAFICA Il metodo etnografico si basa sull’osservazioni, esso si compone di due strategie di ricerca: l’osservazione partecipante e quella nonpartecipante. Nell’osservazione nonpartecipante, il ricercatore osserva a distanza i soggetti senza interagire con loro, mentre in quella partecipata, il ricercatore instaura un rapporto diretto con gli attori sociali soggiornando per un lungo periodo nel loro habitat, interagendo e comprendendo i loro codici con lo scopo di osservarne i comportamenti. Il ricercatore si trova dunque nell’eventualità di ricercare un improbabile equilibrio tra il coinvolgimento e il distacco. L’essere dentro o fuori, o meglio utilizzare l’osservazione partecipante o nonpartecipante, diviene una componente normale del ruolo del ricercatore. LE 4 NOTE ETNOGRAFICHE Le principali debolezze dell’etnografia metodologica risiedono nella scarsa ispezionabilità della base empirica e nella facile manipolazione delle informazioni raccolte, ma da tempo esistono dei meccanismi che evitano di farci cadere in quegli errori, e sono: Identificazione di linguaggio (Il ricercatore scrive dei riassunti di ciò che vede abbreviando il linguaggio, in questo modo perde molte informazioni); Verbatim (le parole vanno scritte fedelmente, non trascurando neanche quello che ci sembra più familiare); Descrivere azioni-base (il ricercatore deve trascrivere anche i micro-eventi e le micro-azioni che compongono ciascuna pratica sociale osservativa). Invece, nella fase di raccolta delle note etnografiche è opprtuno evitare il ricorso a concetti sociologici e perciò quando l’etnografo si trova difronte ad un materiale immenso, deve dividerlo in 4 note, che sono: Note osservative (Sono descrizioni di eventi e azioni viste direttamente dal ricercatore. Si limitano a descrivere gli eventi nella loro essenza. E’ opportuno che l’etnografo stenda questo tipo di note durante l’osservazione o appena si conclude); Note metodologiche (sono interrogativi o riflessioni che aiutano a porre rimedio alle difficoltà che si hanno sul campo, sono dunque promemoria per l’etnografo); Note teoriche (Sono tentativi di sviluppare il significato teorico più generale di una o più note osservative segnalando elementi che meritano un approfondimento); Note emotive (Catturano i sentimenti e le sensazioni come una sorta di autoanalisi e aiutano ad essere consapevoli dei propri stereotipi e pregiudizi).