Il sesso orale è una tipologia di rapporto intimo che prevede l'uso della bocca, delle labbra e della lingua per stimolare l'area genitale (fellatio e cunnilingus) o anale (anilingus) del partner. In presenza di determinati fattori predisponenti, questa pratica correla a vari rischi per la salute, sia degli uomini, che delle donne. Oltre
alle malattie a trasmissione sessuale (MST, come clamidia, herpes genitale, HPV, gonorrea e sifilide), i rapporti intimi che avvengono con tale modalità possono favorire l'insorgenza di
infezioni urinarie, orali, faringee o respiratorie. Per ridurre quest'evenienza, è possibile ricorrere all'uso di un profilattico, una diga dentale (dental dam) o un altro metodo
contraccettivo di barriera, ogni volta che si pratica il sesso orale o lo si riceve. Occorre precisare sin da ora che le infezioni trasmesse con il sesso orale non protetto colpiscono soprattutto le persone che hanno rapporti occasionali e frequenti
con più partner, mentre l'utilizzo del preservativo abbatte drasticamente il rischio di contagio. Il sesso orale comporta l'uso della bocca, delle labbra o della lingua per stimolare il
pene (fellatio), la vagina (cunnilingus) o l'ano (anilingus) di un partner. Il sesso orale è comunemente praticato da oltre l'85% dei soggetti sessualmente attivi, in un'età compresa tra i 18 ed i 44 anni. Questa tipologia di rapporto intimo
può avvenire tra coppie composte da persone di sesso opposto (eterosessuali) o con partner dello stesso sesso (omosessuali). Il principale rischio correlato al sesso orale non protetto è rappresentato dalle infezioni urinarie, genitali o rettali e faringee. Attraverso il sesso orale non protetto, è possibile contrarre alcune malattie a trasmissione
sessuale (MTS) e favorirne la diffusione, ma non solo. Occorre considerare, poi,
che le infezioni sessualmente trasmissibili possono coinvolgere più di un distretto corporeo allo stesso tempo, come nel caso, ad esempio, della gola e dei genitali. Altro rischio del sesso orale non protetto è costituito dal fatto che le malattie
sessualmente trasmissibili possono essere trasmesse ad un partner sessuale, anche se la persona infetta non manifesta particolari segni o sintomi (nota bene: all'inizio, molte MST sono asintomatiche). Molte malattie sessualmente trasmissibili (MST), così come altre infezioni di bocca, gola, genitali o
retto, possono essere diffuse attraverso il sesso orale non protetto. Maggiormente a rischio sono le persone che hanno rapporti senza protezione con partner multipli ed occasionali. Gli agenti patogeni sono trasmessi con fluidi e liquidi organici, come: Spesso, il rischio è tanto maggiore quanto più energico è il rapporto di sesso orale non protetto. In alcuni casi, però, può bastare anche il semplice contatto delle
pelle e delle mucose genitali, come accade, ad esempio, per l'herpes genitale o per i condilomi acuminati. Il rischio di contrarre una di queste patologie con il sesso orale non protetto e la probabilità di trasmetterle ad altri partner sessuali dipende soprattutto
da: Altri fattori che possono aumentare le probabilità di contrarre una MST durante il rapporto di sesso orale non protetto, se esposti ad un partner infetto, comprendono: Naturalmente, la MST può essere trasmessa anche quando i partner non raggiungono l'orgasmo, durante un rapporto di sesso orale non protetto. Occorre considerare, poi,
che le malattie sessualmente trasmissibili non causano sempre sintomi di rilievo, per cui anche soggetti asintomatici, apparentemente in perfetta salute, possono comunque trasmettere l'infezione con il sesso orale non protetto. Gli esatti rischi del sesso orale non protetto sono difficili da stimare; in parte, ciò dipende dal fatto che molte persone lo praticano e hanno anche rapporti vaginali o
anali. Inoltre, pochi studi scientifici hanno esaminato i rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (diverse dall'HIV) con il cunniligus e l'anilingus rispetto alla fellatio. In linea generale, occorre considerare che:
Sesso Orale Non Protetto e rischio di contrarre l'HIVLe ricerche finora sostenute hanno dimostrato che il rischio di contrarre l'HIV con il sesso orale non protetto con un partner infetto è di molto inferiore rispetto alle probabilità di esposizione allo stesso agente virale nel corso di rapporti anali o vaginali. Il sesso orale comporta comunque dei rischi e ripetuti rapporti non protetti con persone portatori del virus possono rappresentare un pericolo considerevole per la diffusione dello stesso. HIV - AIDS (Cause e Modalità di Contagio)Infezioni e Rischi associatiQuali Infezioni si possono trasmettere con il Sesso Orale Non Protetto?Le principali infezioni che si possono trasmettere e/o contrarre con il sesso orale non protetto sono:
Clamidia (Chlamydia trachomatis)La clamidia è un'infezione batterica, causata dalla Chlamydia trachomatis, comune soprattutto tra gli adolescenti ed i giovani adulti. Il principale problema di questa malattia è che produce sintomi abbastanza vaghi e sfumati: i disturbi correlati all'infezione non sono sempre riconoscibili dalle persone oppure vengono confusi per condizioni di altro genere. La clamidia può essere trasmessa a partner sessuali non infetti, soprattutto praticando la fellatio. Il sesso orale non protetto predispone, in particolare, ad infezioni di gola, genitali, urinarie e/o rettali. Rischio d'infezione da Chlamydia trachomatis con il Sesso Orale Non ProtettoLa Chlamydia trachomatis viene trasmessa con rapporti di vario genere, sesso orale non protetto incluso, tra una persona infetta ed una sana. In tal senso, il rischio si nasconde ogni qualvolta vi sia uno scambio di fluidi sessuali sia diretto, che indiretto (ad esempio: attraverso le mani o lo scambio di sex toys). In caso di rapporti oro-genitali, la clamidia può infettare anche la gola. Rischi del sesso orale non protetto noti:
Altri rischi del sesso orale non protetto probabili, che devono essere avvalorati da ulteriori studi scientifici, sono:
Praticare un anilingus ad un uomo o ad una donna portatori della Chlamydia trachomatis potrebbe provocare l'insorgenza di clamidia in gola. Sedi d'infezione iniziale
Segni e sintomi iniziali d'infezioneI sintomi della clamidia compaiono da una a tre settimane dopo il contagio. Questa finestra di tempo è rischiosa, poiché in questa fase si può trasmettere la malattia ad altri senza esserne consapevoli. Nelle donne, il batterio infetta l'uretra e la cervice uterina, e provoca:
Se trascurata, la clamidia può causare:
Negli uomini, la clamidia può dar luogo a:
Se la clamidia è trasmessa attraverso un rapporto oro-anale, può infettare il retto e provocare dolore, perdite e sanguinamenti. TrattamentoConsiderata la natura batterica dell'infezione, la clamidia viene trattata con antibiotici. La terapia va stabilita in base ai risultati dell'antibiogramma effettuato durante le analisi microbiologiche; con questo test si valuta la suscettibilità del batterio a vari tipi di antibiotici, in modo da identificare il farmaco più efficace. Oltre al soggetto interessato, devono essere trattati anche tutti i partner sessuali avuti fino a 60 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi. Se non viene adeguatamente trattata:
In entrambi i sessi, la clamidia trasmessa con il sesso orale:
Gonorrea (Neisseria gonorrhoeae)Conosciuta anche come blenorragia (o scolo, nel gergo popolare), la gonorrea è un'infezione causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, che, per crescere e riprodursi, ha bisogno di un ambiente caldo-umido. Rappresentano habitat ideali, quindi, l'uretra nell'uomo, le vie uro-genitali nella donna e la mucosa anale. Più raramente, il batterio si insedia nella bocca e nella gola, nel retto o, addirittura, a livello oculare. Rischio d'infezione da Neisseria gonorrhoeae con il Sesso Orale Non ProtettoLa gonorrea si trasmette attraverso il sesso orale e rapporti anali o vaginali. Il contagio può avvenire anche per contatto diretto con secrezioni infette, tipicamente con lo sperma o con secrezioni vaginali. La trasmissione indiretta è meno probabile; il gonococco è, infatti, scarsamente resistente nell'ambiente esterno e viene facilmente inattivato dal calore e dai disinfettanti. Un certo rischio potrebbe essere legato allo scambio di oggetti ad uso erotico, come i vibromassaggiatori durante il rapporto. Sedi d'infezione iniziale
Segni e sintomi iniziali d'infezioneNell'uomo, i primi sintomi della gonorrea compaiono dopo 2-7 giorni dal contagio; in un caso su dieci, l'infezione è asintomatica. I sintomi più comuni sono:
Il segno più evidente rimane comunque la perdita di secrezioni prima sierose, poi purulente, quindi giallo-verdastre; proprio per questa perdita, favorita dalla spremitura del glande, la gonorrea è nota anche come scolo. A volte, possono comparire gonfiore ai testicoli e dolore durante l'erezione e l'eiaculazione. Nella donna, sono più frequenti decorsi asintomatici: nel 30% circa dei casi, la gonorrea non produce disturbi di rilievo, quindi può passare inosservata per lungo tempo. Quando sono presenti, nella donna i sintomi sono, in genere, lievi e difficilmente distinguibili da altre infezioni vaginali o delle vie urinarie. Tra i sintomi iniziali si ricordano:
A seconda delle pratiche sessuali, possono insorgere sintomi anche in bocca o in gola, sotto forma di arrossamento o irritazione. Nella regione ano-rettale, le infezioni sono in genere asintomatiche, ma possono manifestarsi, sia nell'uomo, che nella donna, perdite, sanguinamento, prurito o irritazione, tutti sintomi tipici di una proctite. TrattamentoLa gonorrea è un'infezione batterica, pertanto può essere efficacemente trattata con antibiotici. La guarigione si ottiene, in genere, nel giro di pochi giorni, purché la cura sia tempestiva ed appropriata. Il trattamento va sempre esteso ai recenti partner sessuali, anche se questi non presentano sintomi. Le infezioni alla gola sono più difficili da trattare rispetto alle infezioni genitali o rettali. Se non viene trattata adeguatamente, la gonorrea può avere conseguenze gravi e permanenti. Nell'uomo l'infezione può estendersi alla prostata e agli epididimi, che sono piccoli dotti localizzati in ogni testicolo. Nelle donne, la gonorrea mostra una forte tendenza a cronicizzare ed il batterio può risalire lungo il tratto genitale infettando le tube uterine, e provocando la malattia infiammatoria pelvica (PID). Questa sindrome può provocare febbre accompagnata da dolori addominali e pelvici cronici. Inoltre, rappresenta una delle maggiori cause di sterilità ed aumenta il rischio di aborti e gravidanze extrauterine. Sempre nella donna, l'infezione può raggiungere le ovaie e la cavità addominale, determinando una peritonite. Sifilide (Treponema pallidum)La sifilide è una malattia causata da un batterio chiamato Treponema pallidum. L'infezione viene trasmessa principalmente per via sessuale e contatto diretto con le lesioni infette a livello cutaneo e genitale. Il Treponema Pallidum è presente in tutti i liquidi corporei delle persone infette, in particolare in quelli sessuali, quindi nello sperma e nelle secrezioni vaginali e pre-coitali. Per questa ragione, la trasmissione dell'infezione avviene principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti, sia genitali, che orali od anali, consumati con una persona infetta e in fase contagiosa. La malattia ha un decorso molto lungo, suddiviso in vari stadi che, in assenza di trattamento, diventano via via sempre più gravi, fino a danneggiare gravemente molteplici organi e apparati, quali cute, cuore, scheletro e sistema nervoso. Grazie alla disponibilità di metodi diagnostici validi e all'elevata efficacia dell'antibiotico-terapia, la sifilide è un'infezione controllabile e curabile. Rischio d'infezione da Treponema pallidum con il Sesso Orale Non Protetto
Aree d'infezione iniziale
Segni e sintomi iniziali d'infezioneIn genere, i tempi di incubazione della sifilide sono abbastanza lunghi e si estendono dalle 2 alle 12 settimane. Dopo un primo esordio senza sintomi evidenti, la malattia si manifesta con lesioni cutanee e genitali, accompagnate da sintomi simili all'influenza. Chi ha la sifilide rischia maggiormente di essere contagiato dall'HIV, virus responsabile dell'AIDS, poichè le lesioni cutanee rappresentano una porta di ingresso per il virus. TrattamentoLa terapia antibiotica di elezione per il trattamento della sifilide è a base di penicillina. Solo nei pazienti allergici a questo principio attivo si ricorre ad altri farmaci, come la doxiciclina e la tetraciclina. Il medico si baserà sullo stadio della malattia per stabilire il corretto dosaggio e la durata del trattamento. Herpes genitale (virus Herpes simplex di tipo 1 e di tipo 2)L'herpes genitale è una malattia causata dai virus Herpes simplex di tipo 2 (responsabile dell'80-90% circa di tutti i casi) ed Herpes simplex di tipo 1 (cioè lo stesso virus dell'herpes labiale). Entro una settimana dal contagio, l'infezione da Herpes simplex può dare manifestazioni nel punto di ingresso del virus. Tali manifestazioni possono risultare piuttosto fastidiose, ma è anche possibile che l'herpes simplex non provochi alcun disturbo evidente. A tal proposito, un fattore rilevante nella diffusione dell'herpes genitale è proprio la trasmissione inconsapevole della malattia. Può accadere, infatti, che una persona sia una portatrice sana dell'herpes genitale, e che possa quindi trasmetterlo ad altre persone pur non manifestando alcun sintomo o disturbo legato alla malattia. Rischio d'infezione erpetica con il Sesso Orale
Rischi del Sesso Orale Non Protetto
Sedi d'infezione iniziale
Segni e sintomi d'infezioneL'infezione primaria da Herpes virus può essere asintomatica o dare manifestazioni nel punto d'ingresso dell'agente infettivo. Quando presenti, i sintomi dell'herpes genitale compaiono, di norma, 4-7 giorni dopo il contagio. Generalmente, il primo sintomo a comparire è rappresentato da una fastidiosa sensazione di bruciore e formicolio, localizzati nell'area dove poi compariranno le lesioni. Nella fase acuta, infatti, il segno più caratteristico è la comparsa di vescicole rotondeggianti riunite "a grappolo". Queste lesioni sono localizzate sulla mucosa o sulla cute dei genitali e delle aree circostanti. Nell'arco di pochi giorni, queste vescicole si rompono, riversando il loro contenuto e lasciando delle piccole ulcere dolorose e pruriginose; proprio questo momento coincide con la fase di massima contagiosità. Oltre ai segni genitali, l'infezione primaria può essere complicata da sintomi sistemici, con comparsa di febbre, mal di testa, dolori articolari, malessere generale e difficoltà ad urinare. Con l'evolversi della malattia, le ulcere lasciate dalla rottura delle vescicole si seccano. Si formano così delle croste che a poco a poco guariscono fino a scomparire, proprio come accade alle lesioni dell'herpes quando compare sulle labbra. TrattamentoI trattamenti attualmente disponibili non sono in grado di curare l'infezione erpetica in modo definitivo. Tuttavia, la terapia a base di farmaci antivirali è comunque efficace nel ridurre i sintomi e le manifestazioni dell'herpes genitale. Una caratteristica importante di tutti gli herpes virus è che dopo il contagio e le prime manifestazioni, permangono nell'organismo nascondendosi nei gangli nervosi, dove il sistema immunitario e i farmaci non possono attaccarli. Così rintanati, gli herpes virus rimangono in uno stato latente per lunghi periodi, che possono essere diverse settimane, mesi o anni. Questa caratteristica si riflette anche sull'andamento dell'herpes genitale, che è tipicamente recidivante; in pratica, la malattia si ripresenta di tanto in tanto, con episodi brevi e, generalmente, meno gravi rispetto all'infezione primaria. Tricomoniasi (infezione da Trichomonas vaginalis)La tricomoniasi è un'infezione che colpisce gli organi genitali e le vie urinarie e si trasmette principalmente attraverso rapporti non protetti (sesso orale incluso). Responsabile della malattia è il protozoo Trichomonas vaginalis. L'infezione provoca per lo più disturbi sessuali ed urinari, come vaginiti, uretriti e prostatiti. Rischio d'infezione con il Sesso Orale Non Protetto
Sedi d'infezione iniziale
Segni e sintomi iniziali d'infezioneIl periodo di incubazione della tricomoniasi è piuttosto lungo e si estende dai 4 ai 28 giorni. Molto spesso l'infezione da Trichomonas vaginalis non provoca sintomi o disturbi di rilievo, specialmente negli uomini. Quest'ultimi sono, infatti, più spesso dei portatori asintomatici e solamente nei rari casi in cui l'infezione provoca uretriti o prostatiti possono essere presenti:
Rispetto all'uomo, la donna è più soggetta a sviluppare sintomi, dato che l'infezione da Trichomonas vaginalis determina spesso vaginiti, cerviciti e uretriti. La sintomatologia è caratterizzata da un intenso prurito o bruciore ai genitali esterni e alla vagina, con perdite giallo-verdastre, schiumose e, in genere, maleodoranti, talvolta con piccole striature di sangue. Come risultato, il rapporto sessuale può essere doloroso. Sempre nella donna, possono essere presenti disturbi della minzione, come bruciore e necessità di urinare frequentemente. Un altro riscontro piuttosto comune, identificabile durante una visita ginecologica, è quello della cosiddetta "cervice a fragola". Questo similitudine deriva dalla tipica presenza di piccole macchie rossastre sulla superficie della mucosa cervicale e sulla parete della vagina. TrattamentoSe il trattamento della tricomoniasi è tempestivo, la guarigione è rapida. La terapia della tricomoniasi si basa in particolare sull'assunzione di antibiotici specifici, come il metronidazolo o il tinidazolo. Infezioni da papilloma virus (HPV)L'HPV è un agente infettivo caratterizzato da un'ampia variabilità genetica: se ne conoscono oltre 100 sierotipi che possono infettare l'uomo. Alcuni di questi sono responsabili di lesioni benigne della pelle e delle mucose, come verruche, condilomi o papillomi. Altri ceppi virali hanno, invece, un potenziale oncogeno, cioè sono in grado di produrre lesioni che possono evolvere in un senso neoplastico. In particolare, il papilloma virus rappresenta il principale fattore di rischio per il tumore della cervice uterina. Rischio d'infezione con il Sesso Orale Non ProtettoL'infezione genitale da HPV si può trasmettere con il sesso orale, oltre che con i rapporti vaginali ed anali. Tra le modalità di contagio si devono includere anche i contatti intimi manuali e lo scambio di giocattoli sessuali contaminati da persone infette. L'utilizzo del preservativo, in questo caso, ha un efficacia solo parziale nel prevenire l'infezione, poiché il contatto con il virus può avvenire tra le parti non coperte dal profilattico. In generale, il contagio può avvenire soprattutto se ci sono cellule virali attive e se sono presenti lacerazioni, tagli o abrasioni nella pelle o nelle mucose. La trasmissione del virus HPV può avvenire anche in modo indiretto. A rischio sono, in particolare, i luoghi che ospitano molte persone, come bagni pubblici, spogliatoi o piscine, dove è possibile il contatto con superfici in precedenza utilizzate da portatori dell'infezione. Aree d'infezione
Segni e sintomi d'infezioneVerruche genitali (papillomatosi) - Alcuni HPV sono implicati nell'insorgenza delle verruche, dette anche condilomi acuminati o creste di gallo. Queste lesioni possono essere localizzate sui genitali esterni, nella vagina, intorno all'ano e sul perineo ed appaiono come piccole escrescenze o protuberanze, in rilievo o piatte, talvolta disposte a grappolo. Nella maggior parte dei casi, non causano dolore, ma possono provocare fastidio, prurito o disagio. Queste lesioni hanno un potenziale oncogeno molto scarso. Tuttavia, sono molto infettive, per cui vanno trattate. Le verruche possono presentarsi anche in sedi extra-genitali, come nella cavità orale e su mani, piedi o viso. Infezione della cervice – I ceppi di HPV potenzialmente oncogeni producono un'infezione subdola, poichè a differenza dei condilomi non si manifesta in modo evidente. L'infezione da HPV è caratterizzata da modificazioni asintomatiche a carico delle mucose genitali, tipicamente del collo uterino. L'assenza di sintomi, tra l'altro, ne favorisce la diffusione, poiché la maggior parte degli individui affetti non è consapevole del processo infettivo in corso. Ad ogni modo, ci sono alcuni segnali che possono far pensare ad un'infezione uterina e possono mettere in allerta. Tra i sintomi più comuni ricordiamo il sanguinamento inconsueto, soprattutto dopo il rapporto sessuale, e il dolore nella parte bassa della schiena o alla minzione. TrattamentoAttualmente, non esiste una cura per l'infezione da HPV. È possibile, però, trattare con successo le lesioni pretumorali provocate dal virus. Occorre segnalare che le lesioni da HPV vanno spesso incontro a regressione spontanea, per cui molti casi di displasia lieve non si trattano, ma vengono solo monitorati nel tempo. Quando necessario, le lesioni precancerose della cervice uterina vengono invece rimosse con piccole procedure chirurgiche conservative o mediante laserterapia. Nei casi in cui il tumore sia già sviluppato le opzioni terapeutiche comprendono l'asportazione parziale o totale dell'utero, la chemioterapia e la radioterapia. Per quanto riguarda le verruche genitali, si effettua, in genere, un'applicazione di soluzioni chimiche o un trattamento laser. Quali altre Malattie si possono contrarre con il Sesso Orale Non Protetto?Oltre alle malattie sessualmente trasmissibili, il sesso orale non protetto può favorire altre infezioni come E. coli, Shigella, virus dell'epatite A e parassiti intestinali (tra cui Entamoeba histolytica, responsabile dell'amebiasi). PrevenzioneSesso Orale Non Protetto: cosa fare per prevenire le MST?Durante i rapporti di sesso orale non protetto, è possibile ridurre le probabilità di contrarre o tramettere malattie sessualmente trasmissibili utilizzando:
Per il sesso orale sul pene (fellatio):
Per il sesso orale sulla vagina (cunnilingus) o sull'ano (anilingus):
Come ridurre i rischi del Sesso Orale Non ProtettoLe strategie per prevenire le MST si basano soprattutto sull'adozione di comportamenti sessuali responsabili. In particolare, per ridurre le possibilità di contrarre un'infezione con il sesso orale, è importante ricordare che:
Per concludere, è utile ricordare che, in generale, le infezioni, non solo quelle trasmissibili con il sesso orale, si possono facilmente prevenire con alcuni accorgimenti:
Chi riceve un rapporto orale rischia HIV?sesso orale per chi stimola con la bocca i genitali del partner (fellatio e cunnilingus) qualora il liquido seminale o le secrezioni vaginali entrassero in contatto con tagli, lacerazioni della bocca o occhi. Chi invece riceve la stimolazione NON corre alcun rischio.
Quante possibilità ci sono di contrarre l'HIV?Complessivamente, dopo una esposizione accidentale con sangue contaminato il rischio di contrarre l'infezione è di circa lo 0,2-0,3%.
Quali sono i rapporti a rischio HIV?Sono considerati a rischio solo i rapporti sessuali in cui non venga usato uno strumento di barriera (condom, femidom, dental dam) o altri strumenti di prevenzione come la PreP nel seguente ordine di rischio (dal più rischioso al meno rischioso): penetrazione anale. penetrazione vaginale.
Come essere sicuri di non avere HIV?Il test specifico per l'Hiv è l'unico modo per rilevare l'infezione; purtroppo nessun test può mettere in evidenza il virus immediatamente dopo l'avvenuta infezione. La rapidità con la quale l'infezione viene messa in evidenza dipende da diversi fattori che comprendono il tipo di test che viene utilizzato.
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