Cause della mancanza di forza nelle mani

I sintomi alla mano nella CMT

Se hai letto la storia della nostra “signora dei bottoni” saprai già che per alcuni di noi abbottonarsi i polsini della camicia o raccogliere una monetina da terra possono essere operazioni non semplici. Può succedere, infatti, che nel tempo alcuni gruppi muscolari della mano si indeboliscano, rendendo alcuni movimenti difficili.

Abbiamo chiesto alla Dr.ssa Valeria Prada, specialista della mano presente nel nostro MedCenter, di spiegarci cosa succede:

La Mano nella CMT

La mano nella CMT, malattia di Charcot-Marie-Tooth, non sempre è interessata e, spesso, è coinvolta dalla malattia in un secondo momento, anche se esistono le eccezioni (ricordando che si tratta di una patologia molto variabile).

Nella funzionalità della mano, intervengono 3 fattori: la forza, la destrezza e l’articolarità che sono interconnessi tra loro e lavorano in equilibrio. Se l’equilibrio tra queste componenti viene a mancare, si instaurano le problematiche che saranno illustrate successivamente.

I gruppi di muscoli della mano:

  1. Gruppo dei flessori: tutti quei muscoli che fanno chiudere le dita a pugno. Questi muscoli si trovano prevalentemente nel braccio e si collegano alle dita tramite lunghi tendini;
  2. Gruppo degli estensori: tutti quei muscoli che fanno il movimento opposto dei flessori. Anche in questo caso una buona parte di questa muscolatura si trova nel braccio;
  3. Interossei e lombricali: sono piccoli muscoli che si trovano nel dorso e nel palmo della mano. Sono fondamentali per i movimenti fini, per la manipolazione di piccoli oggetti e partecipano nelle prese di forza;
  4. Eminenza tenar: è quella porzione muscolare che si trova sotto il pollice. Permette tutti i movimenti del pollice di flessione e opposizione. È fortemente coinvolta in tutte le pinze terminali;
  5. Eminenza ipotenar: è meno evidente rispetto alla tenar, si trova sotto il mignolo e è coinvolta nei movimenti fini di quest’ultimo;
  6. Adduttore del pollice: si trova ancorato tra il metacarpo del pollice e quello dell’indice. È uno dei muscoli più forti del corpo umano e avvicina il pollice al bordo dell’indice. Ha una funzione di stabilizzazione nelle prese. È coinvolto in molti movimenti complessi.

I muscoli della mano nella CMT:

Nella Charcot-Marie-Tooth, generalmente, il gruppo dei muscoli flessori e l’adduttore del pollice rimangono forti e prevaricano le funzioni degli altri gruppi muscolari descritti che, invece, si indeboliscono. A seconda dei muscoli più colpiti, si possono trovare due tipologie di mano patologica, la mano a scimmia e la mano ad artiglio (o “en griffe”). Queste due deformità possono presentarsi anche contemporaneamente e in gradi differenti a seconda del paziente.

La mano a scimmia è caratterizzata dall’atrofia dei muscoli dell’eminenza tenar e ipotenar, per cui per azione del muscolo adduttore del pollice, il quale prevale su questi ultimi, il primo metacarpo si allinea sul piano degli altri metacarpi, rendendo molto difficoltosa o impossibile l’opposizione.

La “Mano ad artiglio” o “mano en griffe”, a causa dell’ipotrofia dei muscoli interossei, e il conseguente squilibrio con i gruppi muscolari flessori più forti, presenta un atteggiamento caratterizzato dall’ iperestensione della prima falange e dalla flessione delle altre due.

Oltre ai disturbi motori sono possibili anche disturbi della sensibilità, i più frequenti sono riduzione della sensibilità tattile e vibratoria.

Funzionalmente i pazienti lamentano difficoltà nell’esecuzione di quelle azioni che coinvolgono prese molto fini, come abbottonare i bottoni, chiudere cerniere molto piccole, raccogliere le monete e quelle azioni che richiedono forza, a causa della presenza di ipostenia, come aprire barattoli molto stretti. La sintomatologia è peggiorata dal freddo.

Dr.ssa Valeria Prada

Cause della mancanza di forza nelle mani

Deformità della mano affetta da CMT. In figura A vediamo una tipica mano di scimmia con atrofia dei muscoli dell’eminenza tenar e ipotenar. Immagine tratta da wikipedia.com. In figura B si ha la tipica rappresentazione di una mano “en griffe” o “ad artiglio” causata da un’ipotrofia degli interossei. In questo caso si può notare anche ipotrofia dell’eminenza tenar e ipotenar. Immagine tratta da (Pareyson et al., 2006).

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Parestesia mano

Parestesia mano

Cause della mancanza di forza nelle mani
Con il termine parestesia si intende un disturbo caratterizzato da un’alterazione della sensibilità, che colpisce principalmente braccia, gambe, mani e piedi.

Si manifesta più frequentemente con sensazioni come prurito, formicolio, pizzicore cutaneo o bruciore; a volte gli arti sembrano addormentati, intorpiditi e deboli.

Il disturbo è legato ad una lesione delle fibre nervose, dei nervi periferici o della corteccia cerebrale o a problemi circolatori che alterano la sensibilità.

Indice

  • 1 Parestesia alla mano: cause e sintomi
    • 1.1 Cause di natura patologica
    • 1.2 Vitamina B12
    • 1.3 Cause di natura non patologica
    • 1.4 Sintomi e manifestazioni
  • 2 Sedi di insorgenza e correlazioni patologiche
    • 2.1 Parestesia mano destra
    • 2.2 Parestesia mano sinistra
    • 2.3 Parestesia alle dita della mano
  • 3 Cure e rimedi
  • 4 Prevenzione

Parestesia alla mano: cause e sintomi

I fattori in grado di determinare la comparsa di parestesia alla mano sono numerosi. L’insorgenza, acuta o cronica, può essere legata a cause di natura patologica, in grado di determinare lesioni nervose e danni alla circolazione, o di natura non patologica, legati ad esempio a periodi di forte stress o all’assunzione prolungata di posture errate.

Cause di natura patologica

Il disturbo può essere legato a lesioni da compressione dovute a problemi come fratture, lesioni alla colonna vertebrale, al tratto cervicale o alla testa, ernia del disco o comparsa di una massa tumorale che, crescendo, comprime un nervo.

Una compressione prolungata nel tempo può portare a sofferenza dei nervi periferici che interessano gli arti superiori. In particolare, si genera un danno in corrispondenza dell’assone, ossia la porzione di una cellula nervosa deputata alla conduzione dell’impulso nervoso.

In una compressione acuta, la sofferenza di un nervo causa il richiamo di molecole pro-infiammatorie che causano infiammazione e dolore. In caso di compressione cronica, invece, lo stato infiammatorio perdura nel tempo fino a rendere la cellula nervosa completamente incapace di condurre gli impulsi nervosi.

Questo si traduce in un deficit sensitivo o motorio, a seconda dei nervi interessati. Spesso, la parestesia alla mano è correlata alla presenza di un’ernia cervicale che comprime i nervi spinali, generando dolore e formicolio agli arti superiori.

Anche i disturbi della circolazione possono provocare comparsa di parestesia alla mano; la riduzione del calibro di un’arteria, ad esempio, causando un minor afflusso di sangue, induce sensazione di formicolio e intorpidimento alle mani e alle dita.

La comparsa di parestesia è spesso legata anche a patologie tumorali e alle operazioni chirurgiche ad esse legate. In molti casi infatti si procede alla rimozione dei linfonodi ascellari che causano accumulo di liquidi e gonfiore in corrispondenza di mani e braccia.

Il disturbo, inoltre, può essere secondario ad altre patologie, quali diabete, iper o ipotiroidismo, problemi cardiaci, sclerosi multipla, epilessia, infezioni virali, ictus e ischemia.

In altri casi, infine, la parestesia alla mano può essere dovuta a fattori modificabili, legati ad alcolismo, tabagismo, eccesso di minerali, carenza di vitamine nella dieta (principalmente la vitamina B12) o effetto di farmaci.

Vitamina B12

La vitamina B12 è contenuta in alimenti di origine animale, principalmente carne, fegato, uova e latte. Essa, insieme all’acido folico (o vitamina B9), svolge un ruolo fondamentale nell’organismo, avendo una funzione antiossidante e preservando la salute dei nervi.

La vitamina B12, infatti, è responsabile della sintesi della guaina mielinica, una sostanza che riveste ed isola gli assoni, permettendo la loro funzione e garantendo la conduzione di segnali nervosi.

Per questo motivo, una carenza di vitamina B12 si ripercuote a livello neurologico, determinando una lesione a carico dei nervi con possibile insorgenza di parestesia, dolore e perdita della sensibilità.

Cause di natura non patologica

In alcuni casi, la comparsa di parestesia alla mano può essere legata all’assunzione di posizioni scorrette soprattutto durante il sonno: dormire comprimendo gli arti superiori può, ad esempio, determinare un ridotto afflusso di sangue alle mani, con sensazione di formicolio. In questo caso, si parla, infatti, di parestesia alla mano notturna.

Anche assumere una posizione fissa per molto tempo o l’eseguire un lavoro prolungato, come stare al computer o scrivere per molte ore, possono causare la comparsa di parestesia alla mano con dolori fino alla spalla. Riuscire ad evitare la comparsa dei sintomi è importante per prevenire l’insorgenza di problemi più gravi come le tendiniti.

Il disturbo, inoltre, può avere anche un’insorgenza psicosomatica: la comparsa di parestesia alla mano può essere legata, infatti, a fattori psicologici. In periodi di forte stress o in chi soffre spesso di ansia, la contrazione frequente della muscolatura e la tensione prolungata possono portare a compressione dei nervi con tutti i problemi che ne derivano.

Il disturbo, infine, può essere imputabile agli effetti collaterali o all’interazione di alcuni farmaci. Tra questi, i più comuni sono antiepilettici, chemioterapici, analgesici, anestetici e sedativi.

Sintomi e manifestazioni

Il sintomo che più di frequente si correla all’insorgenza di parestesia alla mano è il formicolio.

Altre manifestazioni tipiche sono cute fredda e spesso di un colore tendente al bluastro, conseguenti ad un’alterata circolazione sanguigna, dolore che si irradia dalla mano al braccio, sensazione di intorpidimento e di debolezza della mano. Spesso, si verifica anche la comparsa di eruzioni cutanee, prurito, percezione di calore e pizzicore.

A questi si associano inoltre disturbi della motilità che si traducono in comparsa di crampi o spasmi muscolari e perdita di forza.
Raramente, si verificano comparsa di disturbi respiratori, vertigini e perdita di coscienza.

Sedi di insorgenza e correlazioni patologiche

Le manifestazione e i sintomi di parestesia hanno localizzazioni differenti, legate al tipo di nervo interessato e al tipo di condizione patologica in atto.

Una compressione del nervo radiale dell’avambraccio, ad esempio, causa una parestesia localizzata sul dorso della mano.

Un attacco ischemico, invece, può causare un ridotto afflusso di sangue e comparsa di parestesia in corrispondenza di mano, braccio e gamba, destra o sinistra in base all’area cerebrale colpita.

Parestesia mano destra

La comparsa di parestesia alla mano destra è, solitamente, correlata alla comparsa della sindrome del tunnel carpale. In questo caso, il disturbo è dovuto alla compressione del nervo mediano, localizzato a livello del polso; una sua compressione induce una sensazione di forte formicolio e gonfiore alle prime tre dita della mano destra e ai polpastrelli.

A questo, si associano anche perdite di forza e debolezza, soprattutto a carico del pollice della mano destra e incapacità di flettere il dito indice e il dito medio della mano.

Il disturbo può, inoltre, essere dovuto a compressione del nervo ulnare, che percorre l’intero braccio, e provoca parestesia dell’anulare e del mignolo della mano destra. Anche una posizione scorretta e a compressione notturna possono, infine, determinare l’insorgenza dei sintomi.

Parestesia mano sinistra

Anche per la parestesia alla mano sinistra, le cause possono essere correlate al nervo ulnare, che coinvolge in questo caso l’anulare e il mignolo della mano sinistra, sindrome del tunnel carpale, con parestesia estesa alle prime tre dita della mano, oltre a compressione notturna o posizione scorretta prolungata.

Se, invece, il formicolio e le sensazioni di dolore persistono, coinvolgendo anche il braccio sinistro, il disturbo potrebbe essere correlato a problemi cardiaci o a infarto del miocardio.

Parestesia alle dita della mano

Spesso, la compressione nervosa o una posizione scorretta della mano possono indurre la comparsa di parestesia diffusa anche alle dita della mano e ai polpastrelli. Solitamente, il dito appare gonfio, dolorante e si avverte una sensazione di pesantezza.

In generale, se la parestesia interessa le prime tre dita della mano, vi è alla base una compressione del nervo mediano del polso, che causa la cosiddetta sindrome del tunnel carpale.

Se invece la parestesia interessa le ultime due dita della mano, è interessato il nervo ulnare. La compressione di questo nervo causa dolore diffuso al dorso della mano, incapacità di accavallare il terzo dito sul secondo, difficoltà motorie e può evolvere fino a paralisi del quarto e quinto dito della mano.

Inoltre, questa regione può essere colpita anche dalla sindrome del canale di Guyon che coinvolge sempre il nervo ulnare e si manifesta in seguito alla comparsa di cisti, traumi ripetuti o fratture.

Cure e rimedi

Il tipo di trattamento dipende dalla causa che ha determinato il problema.

Se gli episodi di parestesia alla mano sono passeggeri e causati da una compressione nervosa determinata da una cattiva postura, è sufficiente massaggiare la zona e muovere l’arto fino a scomparsa del formicolio.

Se, invece, i disturbi sono causati da carenze vitaminiche, utilizzare un integratore a base di vitamina B12 e acido folico potrebbe rivelarsi utile nella risoluzione del problema.

Quando la sensazione di formicolio e di dolore persistono e iniziano ad irradiarsi a regioni vicine, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista del settore, così da individuare tempestivamente la presenza di eventuali patologie in atto e mettere a punto la terapia più adatta. I farmaci somministrati più frequentemente, in caso di compressioni nervose, sono antidolorifici e antinfiammatori. Nei casi più gravi, si arriva ad infiltrazioni localizzate a base di cortisone e agli interventi chirurgici.

Infine, se la parestesia alla mano è legata a fattori di natura non patologica, è consigliabile il ricorso a rimedi omeopatici e fitoterapici. Tra questi, i più utilizzati sono mirtillo, biancospino e zenzero, in grado di migliorare la circolazione, e valeriana, passiflora e mirtillo, che contrastano gli stati d’ansia e lo stress.

Spesso, inoltre, i soggetti che soffrono di questi disturbi riescono a trovare beneficio in seguito a sedute di fisioterapia, i cui movimenti sono in grado di alleviare fastidi e dolori.

Prevenzione

Per prevenire la comparsa dei disturbi tipici della parestesia alla mano, è bene condurre uno stile di vita sano, basato su una alimentazione varia ed equilibrata, così da evitare l’instaurarsi di carenze vitaminiche. Inoltre, è consigliabile astenersi dall’abuso di alcol e fumo e praticare una regolare attività fisica.

amministratore2018-01-25T16:04:01+01:00

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