L'intervista: Dottore Vento, quanta attendibilit� hanno i test dell�Hiv? Show �Sono molto attendibili. Sono anonimi, volontari e gratuiti, introdotti da molti anni in Italia e in Europa. Chi ritiene di essere a rischio contagio pu� presentarsi in qualsiasi reparto di Malattie infettive, fare il test dell�Hiv e dopo due giorni gli viene consegnato, in busta chiusa, l�esito dell�esame. Per� nonostante sia un test offerto in Italia da venti anni, non si � mai proceduto a una verifica di quanti sono risultati positivi o negativi. Abbiamo condotto uno studio nei due centri di Malattie infettive di Cosenza e di Verona, il cui esito � stato pubblicato sull�autorevole rivista di malattie infettive statunitense �Clinical Infectious Diseases �del 15 febbraio e abbiamo constatato che a Cosenza su un totale di 383 persone che hanno effettuato il test, nel periodo che va dal 2002 al 2007, solo una � risultata positiva. A Verona, invece, su 2.223 solo 40 persone sono risultate positive. Nello stesso periodo di tempo si sono presentate nel reparto di Malattie infettive di Cosenza 13 persone con Aids, che non avevano mai fatto il test e a Verona ben 59 che avevano l�Aids e non sapevano di aver contratto l�infezione. Risultati dai quali si evince che il test � stato fatto da persone, che mediamente non hanno rischiato nulla e che non avevano idea dei reali rischi dell�infezione e al contrario chi avrebbe dovuto farlo e non l�ha fatto, si trova ad avere i sintomi dell�Aids�. Perch�? Come si trasmette il virus: �Il contagio per trasfusione di sangue oggi � pressoch� impossibile e la trasmissione, per via endovenosa, tra tossicodipendenti con scambi di siringa da anni � crollata. Si possono verificare ancora dei casi, ma sono davvero rari. Da 15 anni in qualche maniera i tossicodipendenti per via endovenosa, hanno continuato a prendere l�epatite C, ma non hanno pi� contratto l�Hiv. Un fatto spiegabile solo ritenendo che chi non aveva il virus, sapeva comunque del contagio dell�altro (non � chiaro come) e ha smesso di scambiare siringhe con chi aveva l�infezione, diversamente non si potrebbe capire come mai queste persone abbiano continuato a prendere l�epatite C e non Hiv. La via per la quale adesso si contrae il virus � attraverso i rapporti sessuali. Ma vanno fatte delle distinzioni, va sempre considerato qual � il tipo di rapporto con cui si prende pi� facilmente l�infezione, e su questo le campagne informative sono sempre state imprecise�. Approfondiamo questo aspetto. Qual � il rapporto sessuale maggiormente a rischio Hiv? La differenza tra le due tipologie di rapporti? I rapporti orali sono a rischio? �Si sfiora lo zero, nel senso che occorre che ci siano notevoli lesioni in bocca.� Perch� nessuna campagna di informazione ha chiarito mai queste differenze? �Si dice solo �usate il preservativo� e si sa che all�atto pratico lo usano in pochi. Molti anni fa, venivano in ambulatorio persone convinte che il rapporto anale fosse molto pi� sicuro di quello vaginale. Nessuna campagna ha voluto mai chiarire e fare alcuna differenza tra rapporti sessuali, ritengo per ragioni morali e moralistiche. E� importante divulgare l�uso del preservativo, cos� come fanno le campagne di informazione, ma non basta. Bisogna dire chiaramente con quale tipo di rapporto si rischia di meno, visto che di fatto il preservativo lo usano in pochi. Cos� come si parla poco e non esattamente della prostituzione. In Italia sono stati condotti svariati studi sulle prostitute e sui prostituti travestiti o transessuali. Il risultato venuto fuori � che le prostitute mediamente non hanno l�Hiv, a meno che non siano o siano state tossicodipendenti per via endovenosa (e in questo caso il virus l�hanno contratto per lo scambio di siringhe pi� che per i rapporti sessuali) oppure che provengano da Paesi ad elevata incidenza di Hiv, mi riferisco alle prostitute africane o dell�Est europeo. Nei prostituti transessuali o travestiti (generalmente sudamericani), invece, la percentuale di positivit� raggiunge il 40%: la quantit� di uomini ritenuti eterosessuali che sono sposati o fidanzati ed hanno rapporti sessuali con prostituti travestiti � enorme e spesso, tra l�altro, richiedono rapporti passivi�. L�Hiv/Aids si trasmette solo attraverso il sangue? �No, anche con lo sperma�. Perch� non si trasmette tramite saliva? �La mucosa orale � resistente, e nella saliva ci sono una serie di sostanze direttamente anti virali�. Non � strano, di solito il virus per antonomasia non si trasmette anche tramite saliva? �Beh no,
diciamo per esempio che l�epatite B e C non si trasmettono con la saliva e in pratica nemmeno l�Hiv�. Senza dati diventa difficile operare una pianificazione e quindi viene meno anche la possibilit� di fare una seria prevenzione... �In Italia nessuno sa quante persone hanno l�Hiv. Non esiste un registro nazionale, tranne quello dei malati di Aids. Nel nostro Paese le malattie infettive devono essere sottoposte a denuncia obbligatoria, anche se spesso la denuncia non viene fatta (ecco perch� le statistiche non sono mai molto attendibili). Il medico a conoscenza di un caso di malattia infettiva, dovrebbe compilare un modulo, mandarlo all�Asl, questa lo manda alla Regione e poi al Ministero e si dovrebbe sapere quanti casi ad esempio di morbillo ci sono stati in un anno e cos� via per le meningiti, rosolia, varicella, eccetera. Per quanto riguarda l�Hiv, � stata vietata la denuncia dell�infezione e si � stabilito che la comunicazione ad Enti superiori dovesse essere fatta solo nel caso di Aids conclamata. Nel nostro Paese, all�Istituto Superiore di Sanit�, da oltre un ventennio esiste un registro Aids, da cui in maniera sufficientemente attendibile si evince che finora ci sono stati 60 mila casi di Aids e di questi 40 mila persone sono morte e 20 mila al momento vive. Ma nessuno pu� sapere quante persone che hanno fatto il test sono risultate positive. Quando si dice che in Italia ci sono 130 mila sieropositivi, bisogna sapere che non c�� un dato chiaro in base a cui sostenere queste cifre, perch� non � prevista nemmeno la denuncia�. Secondo lei perch�? L�unico strumento di prevenzione contro l�Hiv � il preservativo? Perch� questa resistenza nell�usare il
preservativo? Qual � il messaggio corretto che le campagne di informazione dovrebbero lanciare? Quanto � mortale questo virus? A che punto � la ricerca? Anche secondo lei � impossibile creare un vaccino che funzioni? Quanto business c�� dietro l�Aids? Ci conferma l�esistenza di un�immunit� naturale insita in alcuni soggetti? E� possibile studiare un vaccino lavorando sulla reattivit� dell�organismo di queste persone �pi� forti� al virus? Si conosce tutto di questo virus? E� stato isolato il virus dell�Hiv? Quali difficolt� incontrano i malati di Aids? Un giudizio della gente che rischia di ghettizzare il malato di Aids... Dottore Vallone, a Cosenza quanti sono i ricoverati in day hospital per infezione da Hiv? Come stanno? I suoi pazienti dottor Vallone a volte pensano che sarebbe bastato cos� poco, un semplice preservativo per non contrarre il virus? Vorrebbero poter ritornare indietro e cambiare la storia? Dottore Vallone cosa prova un medico nel dover
dire al proprio pazienze lei ha l�Hiv? Non sentono su di loro una sentenza di morte? Quali sono i disturbi collaterali della terapia? �Alcuni sono solo transitori e sorgono all�inizio della terapia: disturbi gastro intestinali, dolori addominali. Altri subentrano in un secondo momento e possono dare alterazioni della morfologia corporea, una riduzione dei grassi, disturbi del sonno e di natura neurologica. Ma i farmaci di oggi sono molto meno tossici e sono tanti, circa una trentina, con la possibilit� di sostituzione se un farmaco non � ben tollerato�. Ci sono persone anche con Aids conclamata? E bambini? Dottore Vento � un caso solo cosentino o frequente un
po� ovunque? Per quanto riguarda gli extracomunitari qual � la situazione? Qual � l�et� media di chi contrae il virus? Adulti incoscienti? Un�ultima domanda dottore Vento, se dovesse lanciare un messaggio ai malati di Hiv/Aids cosa direbbe? Fonte:www.ildomanionline.it Chi riceve un rapporto orale è a rischio?Quali sono i rischi del sesso orale? Molte malattie a trasmissione sessuale, così come altre infezioni, possono essere diffuse attraverso il sesso orale. Chiunque si esponga sessualmente ad un partner infetto può ottenere una infezione alla bocca, alla gola, ai genitali o al retto.
Quante probabilita ci sono con un rapporto di prendere HIV?Le stime per il rischio di trasmissione dopo singolo rapporto sessuale anale recettivo indicano lo 0,1-3%, mentre il rischio per un singolo rapporto recettivo vaginale è di 0,1-0,2%.
Quanto è facile contrarre l'HIV?Complessivamente, dopo una esposizione accidentale con sangue contaminato il rischio di contrarre l'infezione è di circa lo 0,2-0,3%.
Cosa fare dopo rapporto non protetto HIV?PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE (PEP)
Lo scopo dell'assunzione della PEP è impedire la diffusione dell'HIV nel corpo. Deve essere assunta il prima possibile e comunque entro 72 ore dalla possibile esposizione, ad esempio dopo un rapporto non protetto occasionale, o un rapporto in cui si rompa il preservativo.
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