Mal di testa mal di pancia e nausea

Dolori addominali, nausea, vomito e diarrea: sono alcuni dei più comuni sintomi legati alla gastroenterite, un’infiammazione a carico della mucosa dello stomaco e del tenue, il tratto iniziale dell’intestino. Se l’infiammazione interessa anche il colon si parla di gastroenterocolite.

Grazie all’aiuto del dottor Marco Dal Fante, Responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia in Humanitas San Pio X, vediamo insieme le cause più comuni alla base del disturbo e i consigli per affrontarlo.

La gastroenterite può essere dovuta, per esempio, a tossinfezioni batteriche e infezioni virali, ma anche ad alterazioni della flora intestinale. Sebbene i sintomi siano simili, vi sono alcune peculiarità a seconda della causa scatenante.

La gastroenterite legata a tossinfezioni batteriche

“Tra le 6 e le 48 ore dopo un’ingestione di cibo o acqua contaminati da batteri, il paziente può avvertire crampi nel basso ventre, sotto e intorno all’ombelico; presenta scariche di diarrea molto frequenti (da 5-6 fino a 15-20 in 24 ore), anche con possibili tracce di sangue. Tra gli altri sintomi febbre, nausea, vomito e brividi. La tossinfezione batterica (più comunemente dovuta a campylobacter o a salmonella) determina una gastroenterocolite, con interessamento dunque anche del colon.

In questi casi, è bene non assumere antidiarroici perché la diarrea aiuta a espellere i batteri e dunque a risolvere l’infezione. È consigliabile bere molti liquidi, come integratori salini, tè e tisane, e limitare l’assunzione di cibi solidi; frutta e verdura possono essere assunti solo se centrifugati. Se in un paio di giorni la sintomatologia non tende a regredire o la diarrea si accompagna a tracce di sangue, è bene recarsi dal medico. Grazie a un esame delle feci sarà infatti possibile identificare il batterio responsabile e procedere a un’eventuale cura antibiotica”, consiglia il dottor Dal Fante.

La gastroenterite di origine virale

“È quella che comunemente conosciamo come influenza intestinale, una gastroenterite di origine virale che si manifesta con diarrea frequente (da 5-6 scariche fino a 15-20 in 24 ore), febbre inferiore ai 38°, nausea, vomito, mancanza di appetito, mal di testa e dolori osteoarticolari e muscolari. È tipica della stagione invernale e a dispetto del nome, non è legata al virus dell’influenza stagionale, ma ad altri virus come norovirus,  adenovirus e rotavirus (quest’ultimo soprattutto nei bambini).

Anche in questo caso è bene evitare gli antidiarroici, bere molto e se necessario, assumere farmaci di automedicazione per contrastare mal di testa, febbre e dolori. La situazione dovrebbe risolversi spontaneamente in 3-5 giorni, in caso contrario è bene consultare il medico”, raccomanda il dottor Dal Fante.

Il ruolo della flora intestinale

“La diarrea è ancora il sintomo principale, con scariche che possono essere numerose. Il mal di pancia è in genere di lieve entità e la febbre compare raramente. I sintomi sono legati a un’alterazione della composizione della flora intestinale, che presenta – in proporzioni che variano da persona a persona – batteri buoni (come lattobacilli e bifidobatteri) e altri più aggressivi (come alcuni ceppi di Escherichia coli). La cosiddetta disbiosi (alterazione) può verificarsi anche in seguito a un momentaneo cambio di abitudini, come avviene per esempio nel caso di un viaggio all’estero: i batteri più aggressivi aumentano e scatenano i sintomi. L’alterazione della flora intestinale può verificarsi anche in seguito a una cura antibiotica.

In genere la situazione si rivolve in un paio di giorni, durante i quali è sempre bene bere molto per reintegrare i liquidi persi. Si può poi assumere un farmaco antidiarroico da banco per contrastare le scariche, in associazione a probiotici (bifidobatteri o lattobacilli) che aiutano a riequilibrare la flora”, ha concluso il dottor Dal Fante.

Gastroenterologia ed Endoscopia

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BAMBINI o ADOLESCENTI con ATTACCHI ricorrenti di FORTI MAL DI PANCIA che vengono sottoposti a svariati accertamenti e di cui NON SI TROVA LA CAUSA? Molti di essi sicuramente soffrono di EMICRANIA ADDOMINALE, condizione purtroppo poco nota anche in ambito medico, che genera grandi sofferenze ai bambini e che, se identificata, può essere ben controllata.

Tra le varie patologie sottodiagnosticate con cui il neurologo esperto in cefalee si confronta, vi sono i correlati emicranici dell’infanzia, condizioni mediche che non comprendono il mal di testa tra i loro sintomi, ma che sono tipici di chi poi svilupperà l’EMICRANIA.

Mal di testa mal di pancia e nausea

Capita spesso nel raccogliere l’anamnesi di pazienti adulti emicranici, di chiedere se “da piccoli” avevano sofferto di “forti attacchi di mal di pancia ricorrenti, magari associati a nausea e vomito ma senza cefalea”. Molto spesso i pazienti non solo rispondono positivamente, ma riferiscono che il proprio figlio soffre da tempo proprio di questo disturbo e, nonostante molti accertamenti, non si individua alcuna causa e non vi è farmaco che fermi i sintomi. Tali disturbi sono peraltro severi e interferiscono con le attività scolastiche, sportive e sociali del bambino/adolescente, di fondamentale importanza per una sana crescita dell’individuo.

EMICRANIA: non solo mal di testa.

L’emicrania è una condizione complessa che accompagna l’individuo per gran parte della propria vita. Essa si presenta comunemente come mal di testa disabilitanti, della durata variabile da 4 a 72 ore, a cui si associano diversi altri sintomi (tra cui può essere presente uno o più tra nausea, vomito, fastidio a luci/rumori/odori, difficoltà a concentrarsi, spossatezza, vertigini ).

Molti pazienti emicranici in età infantile o adolescenziale, prima di manifestare il tipico mal di testa, soffrono di quelli che sono chiamati i CORRELATI EMICRANICI DELL’INFANZIA.

Una di queste condizioni che si presenta frequentemente è l’EMICRANIA ADDOMINALE.

Mal di testa mal di pancia e nausea

Cos’è l’EMICRANIA ADDOMINALE?

  • E’ un disturbo osservato prevalentemente nei bambini, caratterizzato da episodi della durata di 2-72 ore di dolore addominale di intensità moderata-severa, che si possono associare a sintomi vasomotori (ad es. pallore al volto), nausea e vomito ma non da mal di testa.
  • E’ un disturbo ricorrente: i sintomi vengono in “attacchi” – il bambino tra un attacco e l’altro sta bene e non presenta alcun tipo di dolore addominale.
  • Come detto molti di questi bambini dopo alcuni anni (di solito al passaggio nell’adolescenza) smettono di soffrire di questo disturbo per iniziare a soffrire della vera e propria emicrania.

L’EMICRANIA ADDOMINALE SI PUO’ CURARE?

Certo, una volta formulata la diagnosi (è bene dire che vanno ovviamente escluse patologie organiche che possano dare una sintomatologia analoga) l’emicrania addominale si può controllare molto bene con consigli igienico-comportamentali e con terapie preventive e sintomatiche che lo specialista procederà a prescrivere.

BIBLIOGRAFIA

  • ABDOMINAL MIGRAINE. BMJ 2018; 360 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.k179 (Published 19 February 2018). https://www.bmj.com/content/360/bmj.k179
  • CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE CEFALEE (Terza edizione – Cephalalgia 2018 ). https://www.ichd-3.org/1-migraine/1-6-episodic-syndromes-that-may-be-associated-with-migraine/1-6-1-recurrent-gastrointestinal-disturbance/1-6-1-2-abdominal-migraine/

Images via http://blog.listentoyourgut.com

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Come capire se il mal di testa viene dallo stomaco?

Pesantezza, bruciori, acidità sollecitano il mal di testa che in presenza di difficoltà digestive si allea anche con l'intestino. È come se stomaco e intestino, quando sono in difficoltà per la cattiva digestione, mandassero dei messaggi al cervello, che risponde con il mal di testa.

Perché ho nausea e mal di pancia?

Un'indigestione ad esempio o problemi gastrici come il reflusso o, ancora, intestinali quali colite, epatite o cirrosi possono provocare nausea. Anche alcune infezioni batteriche o virali possono dar vita, tra i vari sintomi, a nausea e vomito.

Cosa fare quando hai nausea e mal di pancia?

bere a piccoli sorsi circa otto bicchieri di liquidi al giorno (preferibilmente acqua, oppure tè al limone o una tisana allo zenzero) fare molti piccoli pasti durante la giornata (fino a sei/otto) mangiare alimenti leggeri e facilmente digeribili (come cracker e pesce al vapore)

Che mal di testa e quello del Covid?

Tra le prime si stima che il mal di testa sia uno dei sintomi neurologici più rappresentati nell'ambito delle sintomatologie proprie del Covid: circa il 60% dei contagiati ha denunciato una cefalea, soprattutto emicranica e in misura minore tensiva, in alcuni casi molto disabilitante e invalidante».